Al Cinepalace di Riccione POVERO ULISSE di MARCO BONINI
Ulisse: il primo maschio occidentale moderno
Al Cinepalace di Riccione MARCO BONINI in POVERO ULISSE
POVERO ULISSE
Prodotto da: Stefano Francioni Produzioni
Scritto da: Marco Bonini.
Musiche: Roberto Colavalle.
Al Cinepalace di Riccione, che ora, con grande coraggio e grazie alla volontà di Massimiliano Giometti, gestore e direttore e di Cristina Baldolini propone attività culturali interessanti, comeil Cinema d'Autore, gli incontri con il Jazz e con gli autori, torna Marco Bonini, poliedrico attore, sceneggiatore, scrittore, per presentare il suo ultimo libro "L'Arte dell'Esperienza" e il racconto teatrale "Povero Ulisse"
Secondo Bonini, " Ulisse è la più perfetta – ancora oggi – metafora del maschio occidentale moderno", in contrasto tra desiderio di conoscere, incontrare, amare e nostalgia del ritorno a casa.
Sette anni con Calipso, due con Circe, 3 settimane con Nausicaa, oltre a Ninfe, Dee, Sirene che gli si offrono ....
Ma " nessuna di queste sue "canoscenze" femminili riesce mai a distoglierlo… del tutto… dal suo grande desiderio di tornare da un’altra donna, la moglie, Penelope, la sua famiglia, la casa, Itaca. Tuttavia, per quanto questo suo desiderio sia quasi ossessivo, per dieci lunghi anni rimane solo un desiderio, ostacolato proprio dal suo ardore teoretico per le canoscenze femminili che tuttavia non riesce a sopire il suo desidero di tornare dalla moglie che tuttavia… e così via, come un cane che si morde la coda".
Ulisse allora come il primo maschio occidentale moderno, il primo personaggio "moderno", l'ultimo degli eroi, colui che ha espugnato Troia, l'uomo capace di mille tranelli, il navigatore "divino" che ha affrontato tempeste e sofferenze, vagando per anni in mare prima di tornare a casa.
E l'Odissea: il primo romanzo della letteratura occidentale.
Il mito, come la storia, ha sempre un altro lato: Bonini, In poco più di un’ora di racconto ironico, spesso dissacrante perchè rivolto all'oggi, ma mai banale, lo racconta e ci rende interpreti ed attori: le risposte stanno negli stessi versi di Omero e nei ricordi contraddittori, spesso contrastanti, di ognuno di noi.