ARTE E CULTURA
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Amarcord ...il Professor Achille Ardigò di Giorgio Rocchi

18/10/08

Bologna e Cervia, le due città che il grande sociologo amava, piangono la scomparsa di uno degli intellettuali di maggiore spicco della DC di Aldo Moro. Numerose le testimonianze per ricordarlo; Prodi - Veltroni - Monari - Cofferati - Moruzzi - Padre A.Piscaglia hanno espresso il loro cordoglio manifestando grande ammirazione per lo spessore culturale e politico

Amarcord…….. il Professor Achille Ardigò di Giorgio Rocchi
Il 10 settembre 2008 è morto a Bologna il sociologo Achille Ardigò, aveva 87 anni. Professore ordinario di sociologia all’Università di Bologna ha avuto una lunga esperienza amministrativa, iniziata con Dossetti nel consiglio comunale di Bologna ed è stato anche uno degli intellettuali di maggiore spicco della DC di Aldo Moro.
Numerosi esponenti della politica italiana lo hanno ricordato; - Vasco Errani in un’intervista ha messo in evidenza il suo “Spessore Morale” – Romano Prodi lo ha definito “Appassionato anticipatore della politica italiana e dei problemi della società” – Marco Monari (Capogruppo PD della Regione E.R. ) disse che la “comunità bolognese ha perso colui che diede un grande contributo al progetto dell’Ulivo” – Sergio Cofferati, Sindaco di Bologna sostiene che Achille Ardigò “lavorava per il bene di tutti” anche in momenti di contrapposizione molto forte; – Walter Veltroni lo definisce “un protagonista originale della cultura e della politica”; – Padre Alessandro Piscaglia, amico fraterno, lo ricorda nell’omelia durante la celebrazione del funerale nella chiesa di San Giuseppe a Bologna , sottolineando che Achille Ardigò “ha vissuto come un profeta, ha interpretato momento per momento l’evoluzione della società, della chiesa e del mondo”; - Mauro Moruzzi, Direttore Generale di CUP 2000 lo definisce“un protagonista” e in un incontro avvenuto nei giorni scorsi presso gli Istituti Ortopedici Rizzoli di Bologna ha ricordato anche che della società CUP 2000 Ardigò è stato socio fondatore, Componente del Consiglio di Amministrazione per due mandati poi Presidente del Comitato Scientifico e infine Responsabile dei progetti di ricerca e –Care.
Come si evince da questa breve introduzione in molti lo hanno ricordato e anch’io da cervese vorrei farlo perché, il Professor Achille Ardigò era sì un bolognese, ma Cervia lo ha accolto, come gradito ospite, per moltissimi anni nella sua abitazione a ridosso della Piazza A. Costa quando trascorreva le vacanze estive al mare.
Amarcord ……. L’occasione che mi consentì di incontrarlo quando dirigevo il Grand Hotel di Cervia. In quegli anni i Lions cervesi avevano la loro sede presso il nostro albergo e durante l’estate frequentemente si riunivano in serate conviviali per attuare le loro iniziative. In una di quelle serate il Professore venne al Ricevimento e chiese di incontrare un suo carissimo conoscente che partecipava all’incontro dei Lions. Fu proprio nell’attesa che arrivasse il suo amico che ebbi l’occasione di scambiare alcune suggestioni sulla struttura e dopo averlo brevemente accompagnato nei locali dell’ Hotel lo lasciai al suo interlocutore. Prima di lasciare l’albergo venne a salutarmi e si complimentò per l’eleganza e la finezza degli ambienti.
Amarcord…… la sua figura minuta, ma scattante e gioviale. Chi lo conosceva bene , ricorda che amava fare lunghe passeggiate a piedi e in bicicletta (utilizzava una bici di dimensioni ridotte in quanto non era molto grande di statura e solo una graziella faceva al caso suo).
Noi frequentatori del Bar Neri ( Ceccarelli, Marzelli, Borghini , lo ricordiamo con affetto) perché spesso ci onorava della sua presenza. Era una persona alla mano, molto disponibile e predisposto alle romagnolate. Proprio Walter Ceccarelli ricorda….. quando veniva a fare colazione al bar, “tociava” le fragranti brioches nel suo cappuccino senza curarsi troppo di cosa pensasse la gente. Anche l’amico Borghini, suo grande ammiratore, mi raccontava che era un buongustaio, ed essendo confinante con il ristorante sul porto canale “da Bruno”, stimolato dai profumi del pesce alla griglia, dei fritti e dei brodetti , frequentemente lo vedeva seduto ai tavoli dell’amico Bruno attorniato da familiari e conoscenti. Era un grande intrattenitore e comunicatore, continua ancora Borghini, e siccome voleva sapere tutto di Cervia, un giorno mi chiese di accompagnarlo a visitare la Salina di Cervia, perché aveva letto che Cervia Vecchia (Ficocle) era stata costruita su un’isola e voleva scoprire dov’era esattamente situata. Naturalmente io presi contatto con Agostino Finchi fondatore del Gruppo Civiltà Salinara di Cervia, che con Eros Marzelli ed altri soci conducevano la Salina Camillone, e gli mostrammo un disegno di Gino Pilandri dove era chiaramente indicato il perimetro di Cervia vecchia. Fu molto contento di quell’incontro, non mancarono parole di elogio e complimenti per il gruppo di salinari volontari che lo accompagnarono nella visita, e soddisfatto dell’accoglienza cervese, ritenne di rispondere ad uno dei pochi inviti che gli venne rivolto nel 1991 dal Circolo Culturale “Grazia Deledda” partecipando al Teatro Sarti ad un incontro pubblico con la cittadinanza. Forse quello fu l’unico incontro pubblico che tenne a Cervia, ma da grande filosofo quale era, lasciò un’indelebile ricordo della sua fede, della sua umiltà, della sua forza di combattere perché i diritti delle persone deboli non diventino “diritti deboli “
Numerose sue opere restano come patrimonio letterario, prima fra tutte “il Libro bianco su Bologna” del 1955/56 scritto sotto l’alta guida di Giuseppe Dossetti candidato a Sindaco di Bologna in contrapposizione al Sindaco Dozza.
Ma quello che più mi colpisce di Achille Ardigò è quello che ha scritto nel 2005 in uno dei tanti saggi, dove dice che “la cultura gerarchica e burocratica della società novecentesca, deve lasciare il posto a quella della “società dei servizi post-moderna” , una società che si avvale dello straordinario potere comunicativo e tecnologico della ” rete”, di ”Internet”. Nella società post-moderna c’è un’enorme domanda di comunicazione che sale dal mondo vitale della gente e questo porta, come lui scrive nell’anno 2000 (rapporto sulla Sanità – L’Ospedale del futuro), questo mondo “ a farsi sistema” ad organizzarsi spontaneamente in una pluralità di forme quali “i comitati per la tutela dei diritti del malato, del consumatore, del residente, “etc.. etc. .
Achille Ardigò pone così, in modo esplicito, il tema del superamento del modello burocratico pesante, del centralismo e della gerarchia nei sistemi di welfare nazionali e locali. Per questo suo pensiero egli si colloca al vertice tra i sociologi italiani ed europei , precursori dell’era di Internet e del post-modernismo.
Grazie Professore per aver scelto Cervia come sua seconda casa.

Giorgio Rocchi

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