Anche per le olive di Itri un posto in paradiso?
Anche la politica si interessa dell'oliva itrana. Dopo la richiesta dei coltivatori di assegnare a questo prodotto pontino il marchio Igp alle olive di Itri (...)
Anche la politica si interessa dell'oliva itrana. Dopo la richiesta dei coltivatori di assegnare a questo prodotto pontino il marchio Igp alle olive di Itri se ne è parlato perfino alle feste locali di partito e sono venute a galla diverse questioni importanti.
Titolari di aziende grandi, ma anche piccoli produttori, tutti preoccupati per gli stessi comprensibili motivi, dai problemi legati alla retribuzione fino alle conseguenze dell'abbassamento dei prezzi. Tema centrale della discussione però è stata la questione del marchio. Non il Dop, riconoscimento già attribuito a tanti altri prodotti del territorio pontino, ma l'Igp: Indicazione Geografica Protetta.
Lo scopo è quello di connotare la provenienza di quei prodotti agricoli e alimentari per cui una determinata qualità, la reputazione o un'altra caratteristica dipende dalla zona di produzione. Questo marchio sarebbe quindi necessario per identificare le olive itrane, che vengono lavorate prevalentemente in Campania, distinguendole così dalle tante altre olive che vengono utilizzate per ricavarne olio e prodotti affini.
Il marchio permetterebbe al prodotto itrano di avere una possibilità di diffusione commerciale maggiore nel resto d'Italia. Un'ulteriore conferma dell'importanza della proposta avanzata dagli agricoltori sono i numerosi premi vinti da alcuni produttori itrani proprio nell'ambito dello Slow Food.
Il marchio sarebbe necessario per identificare l'oliva, che viene acquistata e lavorata nelle altre regioni, così da valorizzare il prodotto a livello locale e nazionale, promuovendo su vasta
scala quelle attività che trovano il loro centro proprio ad Itri.
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