ECONOMIA e FINANZA
Articolo

Andrea Casalini: è un problema se i laureati italiani lavorano all’estero?

Andrea Casalini, da agosto 2014 socio e Amministratore Delegato di Eataly Net, forte di una lunga esperienza manageriale internazionale, affronta una tematica sempre al centro delle indagini giornalistiche: la fuga di cervelli dall’Italia.

La fuga dei cervelli è un fatto normale
L'Italia vive in questi anni una grave crisi economica, sociale e politica. Tra le cause/conseguenze di tale crisi solitamente si individua la "Fuga di Cervelli", fenomeno rispetto al quale le politiche di contrasto, quand'anche predisposte, non hanno dato i risultati sperati.
Volendo esaminare in modo piu' attento il problema, però, è possibile argomentare che la fuga di cervelli non è altro che un fatto comune e piu' che giustificabile in una società globalizzata come quella attuale; anzi, scorrendo nel dettaglio tutti i dati relativi ai tassi di emigrazione che riguardano gli altri Paesi del mondo, ci si può rendere conto di quanto il fenomeno in Italia sia in linea con la media europea.

Chi lo dice che l'esportazione di cervelli sia un male?
A dirla tutta, l’esportazione delle nostre eccellenze all’estero può rappresentare per lo Stato una vera e propria risorsa. Chi nasce, cresce e studia in Italia e si trasferisce all'estero per la carriera, guarderà con particolare interesse al suo paese nativo qualora riuscisse a divenire influencer o decision maker di investimenti internazionali. Inoltre, professionisti di origini italiane, parte del management di società internazionali, potrebbero incoraggiare la stipulazione di collaborazioni e accordi redditizi tra queste ultime e le realtà del Bel Paese. Per concludere, facciamo riferimento al caso di un professionista italiano che abbia avuto successo all'estero decida di tornare in Italia. A questo punto, il bagaglio di conoscenze ed esperienze maturato concorrerà certamente ad arricchire il sistema italiano, contribuendone allo sviluppo.

Il vero problema non è la migrazione dei cervelli ma il saldo migratorio
Il problema, pertanto, non risiede nella ‘’Fuga dei Cervelli’’, quando piuttosto nel saldo migratorio: nei paesi fortemente industrializzati, infatti, la differenza tra il numero di immigrati e quello degli emigrati è solitamente ben marcata; nel nostro Paese la forbice tra questi due valori si è decisamente assottigliata ed allo stesso tempo, pur non riscontrandosi un'emorragia di eccellenze (che la descrizione del fenomeno, invece, pare suggerire), rimane scarso il flusso di "cervelli" in ingresso.

La giusta formula: favorire il rientro + importare cervelli
Quanto abbiamo detto fino a questo momento, dunque, chiarisce ampiamente come non si possa ritenere sufficiente approntare politiche tese a favorire solamente il ritorno dei ricercatori italiani. Questa strategia, difatti, tende a restringere l'incidenza delle azioni ad un bacino d’utenza troppo limitato per poter produrre un reale cambiamento. Seguendo l’esempio delle altre maggiori potenze economiche del mondo, bisognerebbe finanziare la continua importazione di imprenditori, manager, e professionisti altamente qualificati: casi come quelli di Guk Kim e Almir Ameskovic che sono riusciti, pur da startupper, a raggiungere il successo in Italia, creando nello stesso tempo numerosi posti di lavoro, debbono essere di riferimento per portare alla rinascita il nostro Paese.

Ma come attrarre i cervelli?
Quasi tutte le misure di attrazione adottate in Italia sono rivolte alla micro imprenditorialità, determinando un impatto ridotto sull’aumento dell'occupazione. In altri paesi come USA, Canada, Regno Unito e Australia, invece, le azioni di attrazione sono espressione di precise scelte di politica dell'immigrazione.
Per un rilancio economico servono politiche di sviluppo che siano in grado di produrre realmente quell'attrazione di cui abbiamo discusso fino a questo momento. Attrazione che per noi dovrebbe essere, paradossalmente, meno complicata se si pensa a a tutte le bellezze dell'Italia e a quegli attrattori naturali che ci rendono orgogliosi di essere italiani.



Licenza di distribuzione:
INFORMAZIONI SULLA PUBBLICAZIONE
DDS Lab
Responsabile account:
Diego Gianluigi Di Salvo (Responsabile pubblicazioni)
Contatti e maggiori informazioni
Vedi altre pubblicazioni di questo utente
RSS di questo utente
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere