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Aprire un'azienda agricola nel 2023, cosa occorre sapere

Gestire un’azienda agricola, soprattutto se focalizzata sulla produzione di alimenti biologici, può rivelarsi molto interessante in questo periodo...

Foto di Tim MossholderGestire un’azienda agricola, soprattutto se focalizzata sulla produzione di alimenti biologici, può rivelarsi molto interessante in questo periodo. Gli sbocchi di mercato sono tanti, il settore non sembra subire alcuna flessione e può essere molto gratificante iniziare e far evolvere una semplice attività in qualcosa di più strutturato.

Basta guardare ai dati pubblicati dall’ultimo Rapporto Ismea sulla “Bilancia dell’agroalimentare italiano”, dal quale emerge una crescita dell’export agroalimentare del Made in Italy del 18%, nonostante la crisi energetica e l’impennata dei costi delle materie prime.

Decidere di avviare un’attività tutta propria nel settore agricolo può quindi aprire molte strade e gettare le basi per l’evoluzione aziendale verso attività specializzate o anche correlate alla produzione di alimenti. Ma cosa serve per avviare una nuova azienda agricola da zero?

Farlo è possibile, con tanta tenacia e tanta buona volontà e, soprattutto, come ogni nuovo mestiere, dopo un periodo più o meno lungo di formazione.

Se non si ha la possibilità di ereditare della terra dai genitori, e quindi crescere in un contesto già conosciuto, vale la pena imparare il mestiere presso un’azienda già esistente, anche, e in alcuni casi preferibilmente, dopo una formazione accademica in linea con questo progetto.

Che sia un amico, un parente, un conoscente o qualunque altra realtà del luogo, è bene dedicare qualche mese o anche qualche anno alla frequentazione del posto, al lavoro come dipendente presso l’azienda, in modo da carpirne tecniche, strategie, mercati, gestione, costi e tutto quello che serve sapere per avviarne una in proprio.

Quali requisiti e conoscenze servono per avviare un’azienda agricola

Per mettere su un’azienda agricola servono conoscenze specifiche e soprattutto i titoli e i requisiti richiesti dalla legge.

Secondo quanto previsto dal D.Lgs 99/2004, infatti, bisogna essere imprenditore agricolo professionale, per essere titolare di un’azienda nel settore agricolo. Questo implica innanzitutto aver conseguito un diploma in agraria o, diversamente, aver esercitato per almeno 3 anni l’attività agricola o, in ultima ipotesi, aver frequentato un corso regionale dedicato. In secondo luogo, è necessario che almeno metà del lavoro svolto e del reddito accumulato derivi dall’attività agricola.

A prescindere da quanto previsto dalla legge, dedicarsi all’attività o frequentare i corsi richiesti è un valido trampolino di lancio per acquisire le conoscenze utili a una gestione di successo dell’azienda agricola.

Conoscere a fondo le coltivazioni e tutto ciò che tecnicamente serve per far crescere prodotti dalla terra è solo una parte del lavoro. Se si desidera commercializzarli o anche esportarli, è essenziale prestare attenzione e comprendere almeno un po’ di finanza aziendale, vendite, marketing, commercio, canali di vendita, amministrazione e gestione del personale, contabilità, packaging.

Anche se può sembrare banale e di poco conto, anche la scelta del packaging alimentare va pensata bene, perché i prodotti vengano presentati al mercato in maniera accattivante, attrattiva e sicura.

Proprio la sicurezza e l’igiene sono le prime condizioni che un’azienda agricola deve rispettare sia per la produzione che per il confezionamento degli alimenti, in modo da garantirne freschezza e genuinità lungo tutta la filiera.

Quali documenti servono per aprire un’azienda agricola

Un’azienda agricola è esattamente come qualunque altra impresa. Oltre ai titoli necessari già menzionati, quindi, serve aprire Partita IVA, una posizione INPS e anche registrare l’attività presso la Camera di Commercio della provincia di riferimento. È necessario iscriversi alla gestione previdenziale agricola facendo riferimento sempre alla Provincia di riferimento.

Può tornare utile, dunque, il supporto di un commercialista, almeno nella parte relativa all’apertura della partita IVA e registrazione dell’azienda presso il Registro delle Imprese.

Oltre agli aspetti meramente burocratici, vanno valutati altri aspetti legati alla gestione aziendale, quali dimensioni, forza lavoro necessaria, regime fiscale, localizzazione del terreno, tipologia di prodotti, canali di sbocco, analisi del mercato e dei canali di distribuzione, approfondimento della normativa di riferimento.

In questo modo si potranno acquisire gli strumenti necessari ad avviare correttamente la propria attività e farla crescere nel tempo.

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