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Comunicato Stampa

Assenteismo da record in Campidoglio, lo sdegno di Tortosa

09/02/11

Il vicesegretario per il Lazio dell’Italia dei Valori : “Quando un Sindaco risponde solo a 27 interrogazioni su 141 è sinonimo di un suo palese disinteresse”


Roma – Il poco invidiabile primato delle assenze al Consiglio comunale capitolino per l’anno 2010 va a Pasquale De Luca, l’esponente Pdl ha infatti disertato 55 assemblee su 88, ossia 2 sedute su 3. I numeri rilevati non sono stati confortanti neanche , tra gli altri, per l’ex sindaco Rutelli e per il leader della Destra Storace, due nomi noti tra i numerosi assenteisti dell’Aula Giulio Cesare.

“C’è da fare una premessa - interviene Oscar Tortosa, vicesegretario per il Lazio dell’Italia dei Valori analizzando i dati - , mi rendo conto che , la presenza nei Consigli da parte di alcuni componenti risulta maggiormente scarsa, da quando, tra l’altro, c’è stata la riforma che prevede che sia il sindaco ad eleggere gli assessori. In questo modo si è svuotato il ruolo dei partiti, i consiglieri e gli assessori sempre più rispondono al sindaco e sempre meno alle formazioni politiche, le quali, a loro volta, prima rispondevano al Consiglio comunale che costantemente verificava il loro impegno e il loro operato”.

A preoccupare maggiormente l’esponente del partito presieduto da Antonio di Pietro sono le quasi inesistenti risposte alle interrogazioni rivolte dai consiglieri di maggioranza e opposizione alla giunta. Guidano la classifica l’assessore al Commercio Davide Bordoni con solo 9 risposte delle 76 a lui indirizzate e l’assessore al Personale Enrico Cavallari, che non ha risposto a 49 delle 60 interrogazioni che lo riguardavano. Numeri da record negativo anche per lo stesso Sindaco di Roma Gianni Alemanno.

“Quando un Sindaco – commenta Tortosa - risponde solo a 27 interrogazioni su 141 è sinonimo di un suo palese disinteresse, pur avendo facoltà di rispondere oppure no, deve ricordarsi di essere stato eletto dal popolo. Personalmente ho sempre avuto perplessità di fronte a questa nuova legge, che sebbene sia stata fatta con l’intento di rischiare meno crisi e scongiurare le frequenti elezioni non si è dimostrata,nei fatti, utile ,visto che recentemente si è votato almeno ogni 4 anni. Tale provvedimento poi conduce ad una gestione personalistica del potere, questo indubbiamente provoca, poiché molte delibere sono di giunta e non di Consiglio, una disaffezione operativa che si manifesta ormai da tempo. Credo sia necessario – prosegue Tortosa - che questi assessori si rendano conto del ruolo e dell’importanza del Consiglio, che diano delle risposte per far sì che i consiglieri si sentano coinvolti quotidianamente nell’amministrazione della vita di Roma e avvertano anche il piacere di partecipare; certo non è questa una scusante perché nel momento in cui vogliono essere eletti dovrebbero, una volta al potere, con maggiore iniziativa e autonomia, partecipare, esprimere il giudizio e disappunto anche nei confronti della maggioranza che rappresentano. Ci auguriamo che il Consiglio comunale torni ad essere un momento di riflessione attenta sui problemi della città, con eletti pronti anche a mettere alla gogna il Sindaco e la giunta se dimostrano disattenzioni quotidiane e devastanti nei confronti di Roma”.

L’assenteismo in Campidoglio pesa ancora di più alla luce dei fatti di cronaca che mostrano tutte le difficoltà vissute ogni giorno dagli abitanti della Capitale

“È sotto i nostri occhi – asserisce con partecipazione Tortosa - la tragedia dei bambini Rom che sono morti, Roma sembra un accampamento, siamo di fronte ad un disagio visibile e perpetuo lungo la Via del Mare, e nessuno interviene. Forse l’amministrazione fa finta di non vedere questo e tanti altri segnali di malessere. La città del Papa potrebbe assumersi l’onere di dare soluzione a questi problemi : una mancanza di benessere diffusa, la disperazione non solo di queste etnie ma di tanti cittadini romani che vivono la difficoltà di far quadrare bilancio familiare e di numerose nuclei a rischio sfratto per morosità. La situazione è drammatica, perciò – ribadisce l’esponente dell’Italia dei Valori - mi auguro che quando si parla di Amministrazione non si parli solo di assenteismo e di mancate risposte degli assessori ma si affronti il problema grave delle difficoltà che vivono i cittadini della capitale. Mi auguro ci sia una gestione a Roma che affronti una volta per tutte i problemi di funzionamento della città. Al contrario, purtroppo, ogni giorno vengono messe le mani in tasca ai cittadini. Io sono preoccupato, ritengo che se non vengano trovate soluzioni, se non si riesca a tornare alle elezioni comunali, nei prossimi giorni possa succedere di tutto, la disperazione sta montando. Cerchiamo, mi rivolgo ai politici, - conclude Tortosa - di avere il coraggio anche di dimettersi se non si riesce ad amministrare questa città”.





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