Assomea, confermato all’unanimità il consiglio direttivo uscente
Il presidente Allegretti: “Il mercato non può attendere oltre: Mef e Governo terminino al più presto l’iter per l’approvazione del decreto finale”
Si è riunito a Milano nella nuova sede dell’Associazione in via Moscova 18, il Consiglio Generale dei soci di Assomea – Associazione di categoria di riferimento di società di mediazione creditizia ed agenti in attività finanziarie. Il Consiglio ha provveduto ad approvare sia il rendiconto economico finanziario del 2010, sia quello previsionale del 2011.
Al termine si è proceduto al rinnovo della cariche sociali che all’unanimità ha visto la conferma del Comitato Esecutivo uscente nelle persone di Eustachio Allegretti, presidente nazionale, Enrico Quadri, vice-presidente, Federico Cancarini, vice-presidente, Marcella Frati, segretario generale e Matteo Arata, tesoriere.
Nel corso della massima assise associativa, ci si è soffermati su un’analisi puntuale del cammino del D.Lgs. 141/2010, nonché della prossima nomina dei membri del costituente Organismo, che provvederà a gestire tutta la complessa macchina che il decreto ha previsto.
È stato dato ampio mandato al presidente di sollecitare tutti gli organi competenti a velocizzare l’approvazione o la messa in esecuzione dei provvedimenti connessi al D.Lgs. 141/2010, in quanto il protrarsi nel tempo non aiuta il mercato a uscire da una situazione di stallo che è distonica per tutto il mercato.
A tal proposito il presidente Allegretti ha dichiarato: “Nel ringraziare, a nome di tutto il comitato esecutivo, per la rinnovata fiducia ripostaci dal Consiglio Generale degli associati di Assomea, devo sollecitare con la massima forza le istituzioni politiche e tecniche a terminare il cammino iniziato con l’approvazione del D.Lgs. 141/2010. Oggi il provvedimento è ancora incompleto e chiediamo pertanto il massimo impegno affinché Mef e Governo terminino al più presto l’iter per l’approvazione del decreto finale per una piena operatività. Il mercato non può attendere oltre e non vorremmo che la paralisi che rischia di attanagliare l’attuale maggioranza possa contribuire a creare problemi a un mercato e a una platea di operatori già profondamente segnati da una crisi di credito internazionale di cui i confini non sono ancora certi”.
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