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Comunicato Stampa

Austria, il Ministro degli Esteri invita a mantenere il dialogo con Mosca

In un'intervista di qualche giorno fa, il Ministro degli Esteri austriaco parla dei rapporti con la Federazione Russa

Vindobona.orgLa scorsa settimana il ministro degli Esteri austriaco Alexander Schallenberg ha rilasciato a un giornale tedesco delle importanti dichiarazioni sui rapporti con i vicini orientali in conflitto, cioè la Russia e l’Ucraina.

A proposito della Federazione Russa, Schallenberg ha ammesso che vi sono canali informali di comunicazione con il Cremlino e che vengono attivamente usati non solo da Vienna, ma anche da Washington. Ha esplicitamento esortato tutti i Paesi a mantenere aperti dei canali di dialogo con la Russia, poiché quest’ultima è membro di varie organizzazioni internazionali che si occupano di questioni comuni. La Russia non può essere ignorata e basta, come sembrano voler fare alcuni politici occidentali, perché essa costituisce il più esteso “vicino di casa” della UE ed è pur sempre una grande potenza militare, dotata di armi nucleari.

Schallenberg ha detto che se incontrasse il ministro degli Esteri Lavrov russo gli stringerebbe la mano e osserverebbe tutti i requisiti minimi per le relazioni diplomatiche. Forse non si spingerebbe oltre, ma non si abbasserebbe a questi gesti eclatanti e inutili come quello di Ginevra dello scorso anno, quando ambasciatori e diplomatici abbandonarono l’aula mentre parlava Lavrov. Inoltre secondo lui i vertici politici russi rimarranno gli stessi ancora per qualche anno, quindi è utile non tagliare il dialogo con loro.

L’Austria non fa parte della NATO, ma è formalmente un Paese neutrale. Schallenberg sostiene che ciò non equivale ad essere al sicuro da tutti i rischi, ma al tempo stesso è irrealistico immaginare che venga attaccata dalla Russia. Ciononostante il ministro è favorevole ad alzare la spesa pubblica destinata alla difesa. Il governo di cui fa parte, che è formato dalla coalizione dei Verdi col suo partito, l’ÖVP (Partito Popolare Austriaco), intende aumentare le spese militari fino all’1,5% del PIL, avvicinandosi di fatto proprio allo standard dei Paesi membri della NATO. Il paradosso è che così come in Germania, anche in Austria i Verdi hanno abbandonato le idee pacifiste per diventare invece sostenitori della forza militare.



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