Avviato in Calabria il percorso per la costituzione dell’Intergruppo consiliare interpartitico dedicato ai diritti dei pazienti onco-ematologici
Nuovo importante traguardo per il progetto “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere” ideato e coordinato da Salute Donna onlus. In Calabria, sul modello di quanto già realizzato in Lombardia, verrà costituito il secondo Intergruppo consiliare interpartitico che si occuperà del tema cancro a 360°: un vero incubatore di proposte per le politiche regionali per garantire sul territorio condizioni migliori ai pazienti oncologici e ai loro famigliari. Nella Regione sono oltre 80.000 le persone vive dopo una diagnosi di cancro e il numero stimato di nuove diagnosi nel 2016 è di circa 10.400. Reti oncologiche, registro tumori, adeguata programmazione e migrazione sanitaria le priorità da affrontare
Catanzaro, 12 dicembre 2016 –
La Calabria potrebbe essere la seconda Regione italiana nel cui Consiglio Regionale si costituirà un Intergruppo consiliare dedicato alla tutela dei diritti dei pazienti onco-ematologici: in questa direzione lavoreranno gli onorevoli Michele Mirabello, Sinibaldo Esposito, Arturo Bova, rispettivamente Presidente e Vicepresidente della Commissione Sanità, attività sociali, culturali e formative e Presidente della Commissione contro la 'ndrangheta della Regione Calabria che hanno aderito alla richiesta di Salute Donna onlus e delle Associazioni pazienti sostenitrici del progetto, di favorire la formazione di gruppo interpartitico sul modello di quanto già realizzato in Lombardia che si occupi delle questioni prioritarie per migliorare le condizioni dei pazienti calabresi.
In Calabria sono oltre 80.000 le persone vive dopo una diagnosi di cancro e il numero stimato di nuove diagnosi nel 2016 è di circa 10.400. Compito primario dell’Intergruppo sarà facilitare la ricerca di soluzioni per le maggiori criticità dell’assistenza oncologica della Regione quali: mancanza di una rete oncologica strutturata, frammentarietà dei Registri Tumori, carenza della presa in carico dei pazienti e in conseguenza di tutti questi fattori, l’aggravarsi del fenomeno della migrazione sanitaria.
L’iniziativa è stata fortemente voluta da Salute Donna onlus, un’Associazione di pazienti oncologici che da 3 anni, insieme ad altre 12 associazioni pazienti, una Commissione tecnico-scientifica e un Intergruppo di oltre 70 parlamentari, porta avanti il progetto “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”, con l’obiettivo di contribuire al miglioramento dell’assistenza e della cura dei pazienti oncologici, caratterizzate da ritardi e gravi disparità a livello regionale.
«La costituzione di un Intergruppo nel Consiglio Regionale calabrese è molto importante perché consolida un progetto di largo respiro e duraturo nel tempo, in grado di coinvolgere tutti gli interlocutori su contenuti concreti. La formazione di un Intergruppo consentirà alle Associazioni di lavorare insieme con le istituzioni regionali per trovare insieme la strada migliore per creare un’assistenza di qualità a favore dei pazienti e delle loro famiglie» afferma Annamaria Mancuso Presidente Salute Donna onlus. «Un aspetto importantissimo sul quale si confronteranno l’Intergruppo e le Associazioni riguarda la formazione dei medici e la valutazione dell’offerta sanitaria che dovrà essere puntualmente verificata in termini di qualità. Un’altra istanza di primaria importanza è la migrazione sanitaria. Non tutta la migrazione è di per sé da evitare, ma è incomprensibile che questo possa accadere ad esempio per il tumore al seno, che potrebbe essere trattato in modo soddisfacente nelle strutture competenti calabresi. Quello dell’Intergruppo sarà un lavoro stimolante che noi, come Salute Donna, sosterremo pienamente, augurandoci che possa partire quanto prima».
Per proporre soluzioni normative e regolamentari in grado di migliorare l’assistenza dei pazienti onco-ematologici della Regione, l’Intergruppo una volta costituito si confronterà periodicamente con tutti gli attori del processo salute – dai medici alle Istituzioni e alle Associazioni – e rappresenterà le istanze in Consiglio e presso la Giunta.
«L’impegno assunto da Salute Donna onlus è molto importante e ritengo assai positiva la volontà di istituire un Intergruppo all’interno del Consiglio Regionale, in quanto la Calabria a causa del commissariamento e del piano di rientro attraversa una situazione di notevole difficoltà che ha come conseguenza il grave ritardo su alcune grandi tematiche della sanità, in primo luogo l’oncologia» afferma Michele Mirabello Presidente Commissione Sanità e Attività sociali culturali e formative, Regione Calabria. «Mi farò personalmente carico di questo progetto e metterò in esso tutta la mia disponibilità. Una volta costituito, l’Intergruppo dovrà occuparsi di alcune priorità, che nello specifico dell’oncologia riguardano la necessità di un monitoraggio delle tipologie di patologie a cui non riusciamo a dare risposte e capire come sono dislocate; ci sono, inoltre, aree del territorio calabrese tagliate fuori dall’offerta delle prestazioni, anche questa è una priorità che merita grande attenzione».
L’Intergruppo consiliare sarà in definitiva un incubatore di proposte per le politiche regionali sul cancro in cui verrà operata una sintesi delle istanze dei principali portatori di interesse per garantire sul territorio regionale condizioni migliori per i pazienti oncologici ed i loro famigliari.
«ll progetto portato avanti da Salute Donna onlus di istituire un Intergruppo regionale è sicuramente positivo, in quanto potrebbe essere uno strumento idoneo a dare voce ai pazienti e coinvolgerli, tramite gli Intergruppi parlamentari e regionali, nei vari processi decisionali delle istituzioni preposte» afferma Sinibaldo Esposito Vicepresidente Commissione Sanità, attività sociali, culturali e formative, Regione Calabria
«Ritengo interessante l’idea di una totale presa in carico del paziente, anche attraverso il supporto e l’orientamento ai servizi, di cui egli stesso e la sua famiglia principalmente necessitano. Difatti, allo stato attuale, il paziente e i suoi familiari spesso non sanno come muoversi ed avvertono una sorta di isolamento. Vanno implementati non solo i servizi prettamente sanitari, che erogano prestazioni mediche, ma anche quegli altri servizi, essenziali per il paziente, relativi alla riabilitazione e all’erogazione di contributi economici e assistenziali».