Barbe d'Italia for Art
Salvador Aulestia, Albert Flury, Anna Pennati e Silvia Taietti sono gli autori delle opere esposte in"Barbe d'Italia”, la mostra che racconta il Risorgimento da un insolito punto di vista: le barbe dei suoi protagonisti. Dalla fulva barba eroica di Garibaldi ai baffi a manubrio di Vittorio Emanuele II, dall’ostentazione austroungarica dell’imperatore Francesco Giuseppe alla razionalità sabauda di Cavour, alla scoperta di usi e costumi di una moda e di un’epoca!
Giuseppe Garibaldi, Vittorio Emanuele II, Camillo Benso conte di Cavour, Giuseppe Verdi, Alfonso La Marmora, Massimo D’Azeglio, Francesco Giuseppe, Napoleone III e Francesco II sono tutti protagonisti della nostra storia, uomini che han dato un fondamentale contributo, da una parte e dall’altra, volenti o nolenti, al raggiungimento di quell’Unità Nazionale di cui quest’anno celebriamo il 150° anniversario. Militari, combattenti, sovrani, artisti, intellettuali, italiani o stranieri, uomini diversi ma tutti accomunati da un’unica caratteristica fondamentale: la barba.
Per aiutare il visitatore ad orientarsi tra le tante fisionomie dei protagonisti di Barbe d'Italia c'è la galleria artistica con le riproduzioni dei ritratti più celebri di ogni personaggio unita a pezzi unici come il ritratto di Vittorio Emanuele II realizzato appositamente per la mostra dal pittore legnanese Albert Flury, quello del generale Alfonso La Marmora realizzato dalla pittrice Anna Pennati, che ha interpretato la storia e la psicologia di una personalità complessa quale quella del Generale.
Le eleganti grafiche di Salvador Aulestia che “scherzano” con il volto barbuto di Giuseppe Verdi. Quelle di Salvador Aulestia sono opere già esposte alla mostra "Omaggio a Verdi", tenutasi presso il museo di Crema e il Circolo Filologico Milanese negli anni Settanta. Facevano parte di una serie di opere con le quali l'artista ha affrontato il ritratto e la personalità di Giuseppe Verdi attraverso tutti gli stili pittorici, dall'impressionismo al fauvismo, dal cubismo all'arte apotelesmatica, della quale egli stesso fu fondatore e autore del manifesto ufficiale nel 1965. E, infine, uno degli “acquari” di Silvia Taietti; un'altra opera dedicata a Giuseppe Verdi.
Portata come semplice vezzo o per esprimere un ideale, come simbolo di regalità o bandiera di ribellione, per l’uomo ottocentesco la barba era un vezzo irrinunciabile. La mostra Barbe d’Italia, allestita al Castello Visconteo di Legnano da 14 al 25 settembre 2011 (ospitata poi a Villa Corvini di Parabiago dal 3 al 16 ottobre 2011 e all’Atelier Gluck Arte di Milano dal 14 al 25 novembre 2011), ci racconta questa appassionante storia attraverso un percorso storico inedito tra storia, moda e costume raccontando l’Unità dall’insolito punto di vista delle barbe dei suoi protagonisti.
14 - 25 settembre 2011
CASTELLO VISCONTEO DI LEGNANO
Viale Toselli, 1 – Legnano
Orari: 10.00-12.00 – 14.00-18.00 (sabato 17 settembre chiuso)
3-16 ottobre 2011
VILLA CORVINI DI PARABIAGO
Viale Santa Maria, 27 - Parabiago
Orari: 10.00-12.00 – 14.00-18.00
14 - 25 novembre 2011
ATELIER GLUCK ARTE DI MILANO
Via Gluck, 45 – Milano
Orari: tutti i giorni dalle 10.00 alle18.00
Informazioni per il pubblico: Tel 026080684 – http://barbeitalia.blogspot.com/ – INGRESSO LIBERO