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Big data e Privacy, intervista all'Avvocato Zallone

18/04/16

Il corretto utilizzo dei Big data può rappresentare un’eccellente opportunità per le aziende per conoscere, realmente, i propri clienti e fidelizzarli. L’altra faccia della medaglia è però la questione "privacy".

FotoL’attenzione che stanno destando i big data tra gli operatori di settore è dovuta alle innegabili opportunità che queste informazioni - correttamente collezionate - possono offrire alle imprese, in qualsiasi settore. Guardano al web si pensi a tutto quel che accade in un solo minuto su Internet; nel 2015, secondo Excelacom, in un minuto sono stati registrati oltre 547mila tweet, 2.4 milioni di ricerche su Google, 47mila download di applicazioni; oppure si pensi anche soltanto a Facebook: ha più foto di tutti i pixel processati dalla Kodak.

Una mole di dati che utilizzati nel modo corretto possono aiutare le imprese a capire meglio i propri consumatori offrendo loro servizi e prodotti che realmente desiderano.

L’altra faccia della medaglia riguarda la gestione delle informazioni personali, riguarda la privacy che, applicata ai big data, assume probabilmente ancora più rilevanza.

In questo contesto abbiamo posto alcune domande all’Avvocato Zallone, già Docente di Diritto dell’informatica e di Internet, Facoltà di Giurisprudenza presso l’Università Luigi Bocconi e fondatore dello studio Zallone, uno studio specializzato in tutti gli aspetti relativi a informatica e nuove tecnologie e qui riportiamo alcune affermazione dell’Avvocato.

"Prima di tutto bisogna cercare di stabilire un equilibrio tra il trattamento dei dati ed i vantaggi che ne possono derivare agli utenti (i cui dati sono trattati). Secondo: valutare i casi in cui sia necessario mantenere l’identificazione degli utenti. Questo aspetto andrebbe affrontato insieme all’altro fattore: il tempo. Importante cioè, è valutare quale sia il limite di tempo per la conservazione dei dati considerando al tempo stesso se in tutto questo periodo sia sempre necessario avere i dati identificativi o se, invece, i dati non possano essere raccolti in clusters e anonimizzati."
" ... i big data sono già stati utilizzati, anche in Europa, in campo medico, dove cioè si trattano dati sensibili, senza grossi problemi, perché sono state adottate delle procedure di anonimizzazione."



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