ECONOMIA e FINANZA
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Blue Chip Italiana: Luxottica

18/02/16

Proseguiamo con l’analisi delle principali blue chip italiane e americane. Nelle prossime settimane, andremo a presentare ogni singola azienda italiana e non, per poi cominciare ad analizzarle sia da un punto di vista fondamentale (bilanci) e sia da un punto di vista grafico.

FotoTi ricordo che le principali Blue Chip italiane sono:

Fiat
Enel
Eni
Intesa SanPaolo
Unicredit
Luxottica
Telecom Italia
Dopo aver parlato di Unicredit la scorsa settimana, quest’oggi andiamo a scoprire un’altra blue chip italiana: Luxottica.

Chi è e cosa fa Luxottica?

Luxottica Group S.p.A., azienda italiana, è la più grande azienda di occhiali al mondo ed è progettista, produttore, distributore e rivenditore di occhiali. Luxottica è il proprietario di LensCrafters, Sunglass Hut, Pearle Vision, Sears Optical, Target Optical, Eyemed e Glasses.com.

I suoi marchi più noti sono:

Ray-Ban
Persol
Oakley
Luxottica fa anche gli occhiali da sole e montature da vista per una moltitudine di marchi di stilisti come Chanel, Prada, Giorgio Armani, Burberry, Versace, Dolce e Gabbana, Miu Miu, Donna Karan, Stella McCartney e Tory Burch.

La sua storia

Leonardo Del Vecchio ha avviato l’azienda nel 1961, ad Agordo a nord di Belluno, Italia. Oggi la società ha sede a Milano.

Del Vecchio ha iniziato la sua carriera come apprendista, quando un giorno ha deciso di trasformare le sue capacità di lavorazione dei metalli per produrre pezzi di occhiali. Così nel 1961, si trasferisce a Agordo in provincia di Belluno, che ospita la maggior parte del settore dell’occhialeria italiana. La nuova società è stata Luxottica sas, una società in accomandita con Del Vecchio come uno dei soci fondatori. Nel 1967, ha iniziato a vendere montature per occhiali completi con il marchio Luxottica.

Convinti della necessità di integrazione verticale, nel 1974, ha acquisito Scarrone, una società di distribuzione. Nel 1981 la società ha istituito la sua prima filiale internazionale, in Germania, la prima di una rapida espansione internazionale. Il primo di molti accordi di licenza, nel 1988 Del Vecchio lo ha siglato con Armani.

La società è stata quotata a New York nel 1990 e a Milano nel dicembre del 2000. La quotazione ha raccolto fondi per l’azienda e a permesso di usare le sue azioni per acquisire altre marche, a partire dal marchio italiano Vogue Eyewear nel 1990, Persol e US Shoe Corporation (LensCrafters) nel 1995, Ray-Ban nel 1999 e Sunglass Hut, Inc. nel 2001. Luxottica in seguito ha aumentato la sua presenza nel settore retail con l’acquisizione di Sydney-based OPSM nel 2003, Pearle Vision e Cole National nel 2004.

La società ha inoltre acquisito Oakley per 2.1 miliardi dollari nel novembre del 2007 e nell’agosto del 2011 Erroca per 20 milioni di euro. Nel marzo 2014, è stato annunciato che Luxottica sarebbe stata partner di Google per lo sviluppo degli occhiali Google Glass.

Il 1° settembre 2014, una nuova struttura organizzativa è stata annunciata, composto da due co-amministratori delegati, uno incentrato sullo sviluppo del mercato. Dopo l’uscita dell’ex amministratore delegato Andrea Guerra, Enrico Cavatorta è stato nominato CEO della Funzione Corporate e CEO ad interim del mercato.

Criticità

Luxottica possiede non solo un ampio portafoglio di marchi come Ray-Ban e Oakley, ma anche rivenditori come Sunglass Hut e Oliver Peoples, così come i reparti di ottica in Target e Sears. Inoltre, possedendo la compagnia di assicurazione visione EyeMed, controllava una parte parte degli acquirenti del mercato. Il CEO Guerra ha dichiarato in una intervista, che Luxottica ha avuto concorrenti a livello di vendita al dettaglio nel mercato americano, come Walmart e Costco.



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