ECONOMIA e FINANZA
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Business Plan gli errori più comuni: l'ammortamento

10/05/11

Come e perché prevedere le quote di ammortamento. Prevedere i costi di ammortamento per gestire la liquidità. Effetti positivi sul cash-flow.

Siamo giunti al terzo post sull'argomento. Il terzo frequente errore è quello di non prevedere le reali quote di ammortamento.
Pur trattandosi di un costo figurativo, cioè un costo che abbiamo già sopportato, perché in conto capitale, ciò non di meno è opportuno, oltre che imposto dalla legge fiscale, prevederlo in conto economico. Una PMI, più sovente una microimpresa, non ha interesse a prevedere questo costo in Conto reddito (cioè in conto economico), spesso è il commercialista che stima le quote di ammortamento, generando in capo al piccolo imprenditore un beneficio inatteso in fase di denuncia dei redditi di impresa. Infatti, se non previsto, il costo aggiunto, decrementa la base imponibile con effetti benefici sulla liquidità dell'impresa. Tuttavia, stimare i costi di ammortamento, in termini preventivi, consente di conoscere, a priori, i corretti flussi di cassa su base mensile. Spesso nella redazione di un business plan, per le PMI o per la microimpresa, si stimano i costi di avviamento (opere, pubblicità, formazione ec.), per cui anche quelli relativi ai beni strumentali (arredi, macchine, impianti, brevetti ecc.) non distinguendo tra i due e non prevedendo gli ammrotamenti, cioè la quota di costo che lo stato consente di portare in detrazione su più esercizi. La detrazione dei costi è un beneficio fiscale su più esercizi, normalmente e in via semplificata, pari all'incidenza percentuale del valore del bene strumentale (dipendendo dal bene, vi sono diverse aliquote) per il numero di anni consentito dal legislatore. La ratio della norma è quella di distriuire il beneficio sugli anni per consentire all'imprenditore di costituirsi un fondo per il riacquisto dei beni strumentali usurati durante gli esercizi. Non prevedere questa quota e non averne consapevolezza spesso espone l'imprenditore a due rischi:
- quello di non prevedere il rinnovo degli impianti in ragione delle quote di ammortamento
- quello di non gestire opportunamente i flussi di cassa.

Infatti solo quando i beni strumentali sono giunti, irrimediabilmente, alla fine del proprio ciclo di vita, il piccolo imprenditore si troverà a gestire una ingente uscita di cassa con effetti non previsti sul conto economico, con evidente rischio di esposizione finanziaria (se non si è effettivamente creato il fondo per gli ammortamenti, ma lo si è speso per altre ragioni quando il bene si sarà deteriorato, si dovrà ricorrere ad un finanziamento e/o ad un impiego di liquidità intaccando gli utili dell'impresa).

Al prossimo post.



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