ECONOMIA e FINANZA
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Business plan gli errori più comuni: la concorrenza

21/05/11

In uno scenario di mercato ove è sempre più forte la competizione, l'analisi della concorrenza è elemento strategico su cui occorre disegnare lo sviluppo imprenditoriale.

Il mercato è la piazza ove i concorrenti competono per aggiudicarsi la vittoria. Fuori da metafora si tratta comunque di competere con concorrenti che offrono i nostri stessi servizi / prodotti. La domanda principale che dobbiamo porci prima di avviare un business è se siamo in grado di distinguerci dalla concorrenza e se i nostri servizi / prodotti sono tali da poter essere apprezzati dai clienti più degli altri simili. Niente di più semplice, in linea di massima, se non fosse che, spesso, le differenze, in termini di offerta, prezzo, servizi collegati al prodotto, sono minime quando non impercettibili o finanche assenti! Un piano di business ben strutturato è in grado di dirci anzitempo se la nostra proposta è solida e se si regge su una o più idee vincenti capaci di attrarre il numero di clienti necessario per rifinanziarsi. Non esiste business se tale non si regge autonomamente! Sovente la micorimpresa non elabora un piano di business se non richiesto dai finanziatori (Banche, azionisti, partners ecc.), l’analisi presentata alla banca è spesso di tipo finanziario / economico, ma l’approfondimento marketing è, a dir poco, superficiale. Manca l’analisi swot, il prodotto / servizio è sommariamente descritto, quasi nulla sui processi di produzione e i vantaggi competitivi di costo derivanti ecc., intendiamo dire che ci si concentra certamente sul quadro economico, magari sugli studi di settore senza scendere nel dettaglio e nella forza della nuova idea imprenditoriale. E’ così che molte buone idee vengono cassate dal “potere” finanziario miope di fronte alla vera opportunità che ha di fronte, quando invece vengono spinti ormai logori modelli di business, che però manifestano elementi di solidità economica certi, anche se sono potenzialmente in declino! Questa è la legge a cui la microimpresa deve obbedire. Vero è che anche i neoimprenditori ci mettono del loro, perché, privi di cultura imprenditoriale, affrontano la nuova svolta con certa approssimazione spesso non analizzando nemmeno la concorrenza. Provate a chiedere a qualsiasi piccolo imprenditore se conosce i suoi concorrenti diretti, quando è stata l’ultima volta che ha fatto visita, da Cliente, ad uno di questi, se conosce i prezzi della concorrenza ma soprattutto provate a chidergli qual è la caratteristica che ritiene vincente della sua idea. Vi stupirà osservare che a molte di queste ed altre domande non saprà rispondere.
Per avviare un business occorre conoscere il mercato in cui si opera ma soprattutto capire in che “segmento” vogliamo essere forti! Qual è il nostro punto di forza, dobbiamo essere capaci di individuare le nostre aree di sviluppo nel segmento in cui siamo capaci e forti. Affonteremmo un torneo di pugliato se non abbiamo mai fatto la box? E se anche fossimo davvero dei bravi pugilisti affronteremmo il ring non conoscendo alcunché del nostro avversario?



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