Chaim Soutine: la potenza espressionista
Ricordo del grande artista russo
Oggi è il 9 Agosto ed in questo giorno nel 1943, a Parigi moriva il grande pittore Chaim Soutine, nato nel 1893 a Smilovichi, in Russia (oggi Bielorussia). Ebbe un'infanzia dolorosa, in una famiglia socialmente emarginata in quanto ebrea e povera. Frequentò la Scuola d'Arte di Minsk ed un corso triennale all'Accademia d'Arte di Vilnius (oggi capitale della Lituania). Nel 1913, a vent'anni, si trasferì a Parigi dove divenne grande amico di Amedeo Modigliani e dove conobbe e frequentò anche Marc Chagall e Fernand Leger. La sua pittura fu caratterizzata dall'istinto e dalla passionalità della pennellata, con il senso della tragedia interiore, accomunandolo, seppur con grande personalità, alle istanze dell'Espressionismo. Anche se raggiunse il successo, fu tormentato, irrequieto, insoddisfatto e depresso, tanto da arrivare a distruggere molte sue opere nei momenti di crisi psicologica. Durante l'occupazione nazista, come ebreo fu costretto a scappare per evitare l'arresto da parte della Gestapo e visse, tra boschi e campagne cambiando sempre luoghi con forte tensione, fino ad ammalarsi di ulcera allo stomaco e ad essere costretto a tornare a Parigi per un intervento chirurgico, che però non gli salvò la vita.
Questa è una mia opera realizzata a sanguigna, seppia e carboncino acquerellati, in suo omaggio e memoria.
Bruno Pollacci
Direttore dell'Accademia d'Arte di Pisa