Compravendita immobiliare. Cose sapere quando acquisto casa. Detrazione fiscale Impianti Elettrici e antifurti
E' normale che dopo aver acquistato casa si pensi all'antifurto o a rifare l'impianto elettrico Parleremo in questo articolo dei vantaggi fiscali cui puo' beneficiare il neoproprietario a tale proposito.
Se in casa c’è bisogno di cambiare le finestre o riparare il citofono, è sicuramente questo l’anno giusto per farlo. Chi ha ristrutturato o ristrutturerà il proprio immobile o le parti comuni di un condominio dal 26 giugno 2012 pagherà infatti soltanto la metà del relativo costo, scontando il resto dalle tasse. Il decreto legge n. 83/2012 – cosiddetto “decreto sviluppo” –, approvato dal governo lo scorso giugno, ha infatti elevato l’aliquota prevista per il bonus fiscale dal 36% al 50%. La vera novità del “decreto sviluppo” è però il bonus sugli interventi riguardanti gli impianti elettrici, per i quali non era mai stata riconosciuta un’agevolazione fiscale.
Non è finita. Nello stesso provvedimento è stato raddoppiato – da 48.000 a 96.000 euro – l’ammontare complessivo delle spese detraibili per ciascuna unità immobiliare.
Non solo per i proprietari
Il bonus fiscale del 50% non è riservato solo ai proprietari di immobili, ma può essere utilizzato da tutti i contribuenti assoggettati a Irpef: proprietari ma anche inquilini o i titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie).
Cosa scaricare: dai materiali all'Iva
Oltre alle spese strettamente necessarie per l’esecuzione dei lavori, si potranno detrarre le spese di progettazione, quelle per le altre prestazioni professionali connesse, per l’acquisto dei materiali, l’Iva.
Lavori. Interventi sull’impianto elettrico:
a questo proposito l’Agenzia delle Entrate ha fornito un elenco delle opere coperte dal bonus sulle singole unità abitative. Si va dagli interventi generali di messa in regola degli impianti elettrici (come da decreto ministeriale 37/2008), a quelli di riparazione di impianti insicuri; dai sistemi antifurto alla cablatura degli edifici; dalla sostituzione o installazione di citofoni e telecamere, alle opere finalizzate al risparmio energetico; dalla sostituzione o riparazione di interruttori differenziali all’installazione di apparecchi di rilevazione gas. Potranno essere “scaricati” anche i lavori per l’installazione di sistemi di comunicazione e robotica per favorire la mobilità dei disabili.
Le istruzioni
Come procedere, allora?
Il 50% del costo per le ristrutturazioni edilizie effettuate può essere detratto dall’Irpef in 10 quote annuali costanti; non è ammesso, ovviamente, il rimborso di somme eccedenti l’imposta dovuta. Nella dichiarazione dei redditi il proprietario dell’immobile dovrà indicare i dati catastali identificativi dell’immobile oggetto della ristrutturazione fiscalmente agevolata. Se chi effettua i lavori è l’inquilino o l’usufruttuario dell’immobile, dovrà invece inserire anche gli estremi di registrazione dell’atto o del contratto in base al quale l’immobile è detenuto.
I pagamenti e il bonifico “parlante”
I pagamenti, infine. Per portare in detrazione le somme, dovranno essere effettuati con bonifico bancario o postale “parlante”, dal quale dovranno risultare: causale di versamento (con riferimento all’art. 16-bis del TUIR); codici fiscali di chi paga e del beneficiario. Al momento del pagamento, la banca o la posta opera una ritenuta d’acconto nella misura del 4% sull’imposta dovuta dall’impresa che effettua i lavori.
Per altre preziose informazioni per chi acquista casa vedi link di approfondimento in fondo a questo articolo .
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