Compravendita immobiliare Rischio di aggravamento per spese legali. La parcella va preconcordata
Innanzitutto quando si inizia una causa occorre pagare il contributo unificato che varia rispetto al valore della lite e poi vengono le spese dell'avvocato e probabilmente quello del consulente tecnico di parte attenzione.
Il compenso dell'avvocato e la possibilità di essere condannati alle spese di giudizio sono le altre due grandi variabili da valutare prima di avviare una causa.
La recente più importante novità è quella relativa all'abolizione delle tariffe legali : dal 2012 il compenso degli avvocati non è più garantito nel minimo dalle tariffe professionali ma deve essere pre-concordato liberamente .
Il preventivo accordo può essere scritto oppure orale; la forma scritta è ovviamente preferibile. Se manca un accordo tra cliente e professionista si va dal Giudice che valute le prove e liquida il compenso. Il giudice può' utilizzare come base dei "parametri" che non tengono conto del rimborso spese generali .
Con i parametri è stato introdotto il meccanismo della liquidazione per fasi del giudizio. Nella valutazione complessiva della causa, il cliente è bene richieda l'esposizione dei costi non solo nella prima fase del giudizio ma anche degli eventuali gradi successivi (appello e Cassazione). Interessante e motivante il fatto che il decreto che disciplina i parametri prevede che nei casi di inammissibilità, improponibilità o improcedibilità della domanda giudiziale, il compenso dovuto all'avvocato venga ridotto del 50 per cento.
Altri costi professionali con cui i cittadini potrebbero dover fare i conti quando avviano una lite sono anche quelli del consulente tecnico di parte e di quello d'ufficio; ma qui è inevitabile effettuare una valutazione caso per caso, che dipende molto anche dalla tipologia della causa.
L'altra variabile economica, di carattere "eventuale", da tenere in considerazione riguarda la condanna alle spese. Il principio fondamentale è che la parte soccombente deve essere condannata a pagare le spese del giudizio. Di conseguenza, la compensazione – che punta a fare sì che ognuno si paghi le proprie spese – si può giustificare solo se vi è soccombenza reciproca, o se ci sono altre gravi ed eccezionali ragioni, esplicitamente indicate dal giudice nella motivazione.
Aggiungasi che dal 2009, è stata introdotta la possibilità per il giudice – che condanni alle spese il soccombente che abbia agito o resistito con malafede o colpa grave – di liquidare (eventualmente oltre il risarcimento dei danni di cui si fornisca la prova) una somma determinata in modo equitativo. Si tratta di una nuova categoria di danni cosiddetti "punitivi" per chi abusa del processo.
Tutto quanto sopra per raccomandare che il miglior modo è prevenire
facendosi assistere già dalle fasi precontrattuali.
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