Concorso di Eleganza Villa D’este 2011

Concorso di Eleganza Villa D’este 2011 , il parere del design manager Jacopo Bargellini

Jacopo , Domenica 22 Maggio sei stato al concorso d’Eleganza Villa D’Este ci vuoi parlare di questa manifestazione, riservata ad un pubblico di intenditori?

Il Concorso d’eleganza Villa D’Este, che in realtà si svolge nella splendida cornice di Villa Erba, sempre sul Lago di Como, è, più che un raduno d’auto, un’occasione veramente speciale per entrare a contatto con un mondo, quello del collezionismo d’altissimo livello, che si nutre non solo di belle auto ma soprattutto di piacevoli momenti , di luoghi incantevoli, di donne bellissime ed eleganti.
L’atmosfera che si respira è a metà tra le importanti fiere agricole inglesi del diciottesimo e diciannovesimo secolo e le corse di cavalli inglesi come Glorious goodwood o come quella tipicamente Degassiana di Longchamp in Francia, ma, in senso più attinente, possiamo senz’altro citare Pebble Beach in California.
Su un prato verdissimo, se siamo in Europa tra alberi secolari e davanti ad una villa magnifica, si possono ammirare auto rare, rarissime, talvolta pezzi unici, in un ambiente informale, understated, in cui plurimiliardari e signore dai cappelli svolazzanti si adagiano per un dejeuner sur l’herbe alle volte surreale.

Come si presentano le auto?
Il Concorso ha il pregio di raccontare la storia dei vari modelli che sfilano uno dopo l’altro su una passerella di velluto rosso e quindi permette al pubblico di osservare l’auto in movimento e di sentirne il rumore del motore , per la maggior parte dei presenti un vero piacere che delizia le orecchie.
Lamborghini 350 GT, il primo modello di Ferruccio, Ferrari 365 GTS del 1966, solo 16 in circolazione , ancora con la targa originale Firenze, la prima Jaguar E mai vista dal pubblico, quella presentata al Salone di Ginevra del 1961.
E poi Ferrari 250 GT California, Porsche 356 monogriglia, Alfa Romeo Fuoriserie, Siata Coupé e spider, Jaguar E lightweight in alluminio rivettato.
Addirittura straordinaria, per quanto il colore secondo sia poco adatto al modello, una Mercedes 300 SL ali di gabbiano rossa, perfettamente conservata ancora con i pneumatici originali.

Sempre affascinante la Miura, come lei incredibilmente rumorosa la GT 40, costruita dalla Ford per “vendicarsi” del rifiuto di Ferrari di cedere l’azienda, un’auto che chi scrive ricorda con emozione di aver visto, da bambino, girare a Monza con la livrea azzurra e arancione della GULF

Meno fortunata direi, la presenza di moderne, tra cui una Ferrari Superamerica 45 one off (per fortuna), con un retro stile pick up che niente ha a che vedere con il bel frontale della 599 da cui deriva, un Aston Martin Zagato, che dell’Aston Martin ha solo la calandra e della Zagato le recenti linee volgari, ed una BMW 328 Heritage che, se nelle foto fa la sua bella figura, di persona era la brutta copia, come dire il riciclo, del prototipo connect drive visto al Salone di Francoforte 2010, di tutt’altra levatura e significato.

Il tempo?
Domenica splendido, due gocce di pioggia non hanno rovinato la festa


E allora, le regine della Festa?
La prima, l’Alfa Romeo 33 stradale, acclamata dal pubblico, splendida nella linea ed in ogni dettaglio, rossa di un rosso sanguigno e potente, sinuosa come una pin up, desiderabile come una dea.
La seconda, genere del quale non sono appassionato ma talmente estrema, così sfacciatamente elegante così assertiva nella sua livrea nera da meritarsi, non a caso il premio annuale: l’Alfa Romeo 2500 SS del 1942 carrozzata Bertone.

Un rimpianto?
Non esserci potuto essere sabato alla presentazione delle auto per l’Asta RM Auctions, dove la Ferrari 375 Mille Miglia Berlinetta del 1955, l’ultima prodotta è stata battuta per 3,4 milioni di euro.
La storia non ha prezzo, ma c’è chi può comprarsela.

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