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Comunicato Stampa

Consegna del “Timbro d'oro” agli Architetti iscritti all’albo di Padova da oltre 50 anni

Sabato 29 ottobre 2022 alle ore 15.00 presso la Sala Zairo della Sede dell'Ordine degli Architetti della Provincia di Padova in Piazza Salvemini 20, cerimonia di consegna del “Timbro d'oro” agli Architetti iscritti all’albo da oltre 50 anni. Prima della consegna conversazione dedicata a “Patrimonio, urbanistica e territorio degli ultimi 50 anni” il prof. Enrico Pietrogrande, e il prof. Michelangelo Savino.

L'Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Padova intende celebrare con gratitudine gli Architetti iscritti all’albo da oltre 50 anni, dedicando la loro intera vita professionale alla trasformazione della città e del territorio provinciale.

Ad essi sarà dedicata la cerimonia di premiazione di consegna del “Timbro d'oro” sabato 29 ottobre 2022 alle ore 15.00 presso la Sala Zairo della Sede dell'Ordine degli Architetti della Provincia di Padova in Piazza Salvemini 20. L’evento vedrà presenti la Senatrice Elisabetta Gardini, il Senatore Antonio De Poli, il vicepresidente Vicario della Provincia di Padova Vincenzo Gottardo insieme al consigliere Luigi Bisato, e il Vicesindaco del Comune di Padova Andrea Micalizzi. Parteciperanno, inoltre, Giovanna Osti, Liliana Montin, Giuseppe Cappochin, e Giovanni Adami, precedenti presidenti dell’Ordine degli Architetti.

«I quarantacinque professionisti che giungono quest’anno al traguardo dei cinquant’anni di professione, - dichiara Roberto Righetto, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Padova - hanno avuto un ruolo importante e determinante nella trasformazione del territorio dalla seconda metà del Ventesimo Secolo fino ai giorni nostri. Lasciandosi alle spalle l'epoca della ricostruzione, essi hanno fortemente contribuito alla trasformazione, alla crescita e al completamento del tessuto urbano, al disegno delle nuove infrastrutture e alla salvaguardia del patrimonio edilizio storico che abbiamo ereditato. Essi hanno saputo stare al passo, mai senza difficoltà, con le normative, che spesso cambiavano le regole “in corsa”, con le legislazioni nazionali e regionali e con i regolamenti sempre più stringenti a garanzia di un consono sviluppo del territorio, interpretandoli, quali nuovi strumenti di lavoro».

Prima della consegna del Timbro d’oro, Patrimonio, urbanistica e territorio degli ultimi 50 anni saranno oggetto di una conversazione che vedrà partecipare il prof. Enrico Pietrogrande, dell’Università degli Studi di Padova. e il prof. Michelangelo Savino, professore ordinario di «Tecnica e Pianificazione Urbanistica», presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale (DICEA) dell’Università degli studi di Padova.

Il periodo degli ultimi 50/60 anni è stato un’epoca di fondamentale importanza per tutti gli aspetti della trasformazione urbana ed edilizia, sia Tecnica e Sociale che Urbanistica, pur con tutte le sue contraddizioni. I Piani di Fabbricazione sono diventati Piani Regolatori e infine Piani degli Interventi: la Pianificazione ha assunto il ruolo di strumento di controllo del territorio e della sua crescita e gli Architetti, soprattutto i decani dell’Ordine, sono stati i protagonisti di questo sviluppo.

Hanno affiancato tutte le Amministrazioni e hanno indirizzato le scelte strategiche, contribuendo in maniera determinante allo sviluppo della città e del suo territorio quando la città si è trovata a dover affrontare la sfida derivante dalla crescita economica e sociale e a dover offrire ai suoi abitanti i collegamenti, i servizi e le dotazioni necessarie.

Questi professionisti hanno saputo adattarsi e aggiornarsi nella corsa al futuro quando l’operatività dello studio professionale è passata dalla matita e dalla china sul foglio steso sul tecnigrafo ai moderni sistemi CAD e BIM su supporto informatico, e di conseguenza quando anche le repentine trasformazioni urbane e le dotazioni tecnologiche hanno subito la stessa accelerazione.
Essi hanno saputo stare al passo, mai senza difficoltà, con le normative, che spesso cambiavano le regole “in corsa”, con le legislazioni nazionali e regionali e con i regolamenti sempre più stringenti a garanzia di un consono sviluppo del territorio, interpretandoli, quali nuovi strumenti di lavoro.



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