ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

Mostra 'Vintage & Design' - Palermo

30/08/10

La mostra propone un nuovo appuntamento con la memoria, che è anche un curioso viaggio nella fantasia dei creativi che hanno fatto grande il ‘made in Italy” e forgiato con il loro talento rivoluzionario veri e propri oggetti-icone del nostro tempo

Mostra “Vintage & Design” - Palermo

1960, 1970, 1980, 1990, 2000: cinque anni, cinque avvii di decennio che hanno segnato una stagione, dato il ‘mood’ di un’epoca, lanciato mode, artisti, idee. Sono i “Fab Five”, cinque “anni favolosi”, per il costume, la politica, la società, il gusto, le tendenze. Sono i protagonisti della mostra “Vintage e design”, in allestimento nei saloni del terzo piano di Palazzo Sant’Elia dal 10 Agosto al 12 Settembre, iniziativa parte del cartellone “Provincia in Festa 2010”.

La mostra propone un nuovo appuntamento con la memoria, che è anche un curioso viaggio nella fantasia dei creativi che hanno fatto grande il ‘made in Italy” e forgiato con il loro talento rivoluzionario veri e propri oggetti-icone del nostro tempo. Curata da Ninni Arcuri con la collaborazione di Alessandra Cerrito e il contributo di appassionati, collezionisti e addetti ai lavori - fra i quali “Stylo”, Santi Cinà e Giuseppe Napoli - non segue un percorso a temi né cronologico: l’intenzione, piuttosto, è di invitare il pubblico in un grande bazar, un suk di cose e ricordi. C’è il juke box con le etichette originali, la pompa di benzina Harley Davidson, il semaforo originale che presidiava un incrocio di San Francisco; la sedia del barbiere, l’installazione “Vespa Teresa”, che si dondola in una bucolica altalena bianca ispirata agli alberi di una surreale foresta, l’installazione psichedelica di 11 televisori tutti del ’60, dal Brionvega al Rex al Magnadyne, grandi, piccoli, piccolissimi. Ci sono la ghiacciaia della Coca Cola made in Usa, le scatole in cartone dei panettoni Alemagna, Motta, Colussi e persino il palermitano Dagnino e la coloratissima serie di telefoni “Ericofon” della Eriksson (e altri 40 modelli degli anni successivi); una nutrita rappresentanza di Polaroid e altre macchine fotografiche del ’60, ’70, 80, e ’90 (fra cui la mitologica “Diana”, ispirata alle Lomo prodotte nell’Europa dell’Est), un ampio campionario di macchine da scrivere (fra cui la “Lettera 32”), gli orologi Swatch inventati da Nicolas Hayek e ancora oggi ambitissimi. C’è l’angolo del viaggiatore, con una batteria di valigie di ogni tipo, e l’angolo del cinema con il manifesto autentico de “La dolce vita” di Fellini e altre locandine di pellicole leggendarie. C’è la stanza dedicata ad Armando Testa, il geniale pubblicitario scomparso nel ’92; tra i pezzi più pregiati, gli oggetti di design, di ieri e di oggi: il mobile divisorio/libreria“Carlton” della serie “Memphis”, disegnato nell’80 da Ettore Sottsass e realizzato in laminato di plastica, la spassosissima lampada “Cobra” by Elio Martinelli, che si snoda come le spire di un serpente.


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