Curare l'osteoporosi
L’osteoporosi è una condizione in cui lo scheletro è soggetto ad un maggiore rischio di fratture. Diagnosi, terapia medica, prevenzione e casistica
L’osteoporosi è una condizione in cui lo scheletro è soggetto ad un maggiore rischio di fratture, in seguito alla diminuzione di massa ed alle modificazioni della microarchitettura delle ossa.
Le forme più diffuse sono postmenopausale e senile.
La diagnosi di osteoporosi si effettua misurando la densità minerale del tessuto osseo attraverso la DXA (dual X-ray absorptiometry ndr) del collo femorale.
Un’ indagine DXA di screening è raccomandata per tutte le donne dopo i 65 anni, mentre nelle più giovani e nei maschi, l’esame è giustificato solo in presenza di fattori di rischio come menopausa precoce, immobilità, terapie mediche croniche con steroidi ecc.
La prevenzione dell’osteoporosi riveste notevole importanza e si basa prevalentemente sulla correzione di fattori di rischio come l’inadeguato apporto di vitamina D e calcio, sospensione del fumo e attività fisica.
Si raccomanda di svolgere un minimo di moto (camminare almeno 30 minuti al giorno), in modo da migliorare la massa ossea e ridurre così il rischio di caduta e frattura.
Per quanto riguarda la terapia medica, l’utilizzo di farmaci non appare giustificato in assenza di osteoporosi.
I farmaci attualmente più utilizzati sono gli inibitori di riassorbimento come i bifosfonati, gli etrogeni, il calcio e la calcitonina; gli stimolanti formazione come il paratormone e i farmaci ad azione eterogena (ranellato di stronzio, vitamina D ed anabolizzanti).
Ogni caso deve essere attentamente valutato dal medico specialista, allo scopo di definire il percorso terapeutico da intraprendere.
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