Da due a tre: da coppia a coppia genitoriale. quali risorse per la transizione alla genitorialità?
Non esiste per la donna e per l’uomo un’esperienza più profonda e coinvolgente della nascita di un figlio. La nascita del primo figlio rappresenta, infatti, uno degli eventi più importanti del ciclo vitale della donna e più in generale di tutta la famiglia.
Soprattutto oggi che c’è la tendenza a vivere un’adolescenza prolungata, il diventare genitori rappresenta il fondamentale “rito di passaggio” all’età adulta. I genitori si trovano, infatti, di fronte a nuovi compiti di sviluppo che riguardano principalmente la rinegoziazione di funzioni e mansioni e la ridefinizione delle proprie relazioni familiari e sociali. La nascita di un bambino impone quindi nuovi ruoli per tutti i membri della famiglia. La vita familiare, infatti, cambia improvvisamente: si ha meno tempo per se stessi, aumenta la fatica e l’impegno fisico, mentale ed economico. Passare dall’essere solo una coppia all’essere genitori rappresenta quindi una transizione “chiave” del ciclo di vita della famiglia. La transizione alla genitorialità si attua positivamente se i neogenitori sviluppano la propria identità genitoriale in connessione e continuità con quella delle generazioni precedenti. Il figlio appare all’improvviso accendendo emozioni e memorie lontane. Ogni generazione ha il compito di tenere vivo il legame con le altre generazioni, ma allo stesso tempo deve essere capace di esprimere la propria unicità e originalità in maniera da poter arricchire creativamente la storia familiare. Due momenti caratterizzano la transizione alla genitorialità: il primo riguarda il processo di interiorizzazione delle funzioni genitoriali che ciascun coniuge compie partendo dalle proprie relazioni con la famiglia di origine. Il secondo momento fa riferimento, invece, all’incontro fra i due coniugi che dà luogo all’esercizio concreto della responsabilità genitoriale come prodotto della nuova organizzazione della coppia. Un altro compito molto importante per il benessere di tutto il nucleo familiare consiste nel creare chiari confini tra il sottosistema genitoriale e quello coniugale, i partner devono essere infatti in grado di curare e mantenere sia la dimensione coniugale che quella genitoriale: solo i genitori che vivono un buon rapporto di coppia e una profonda intimità garantiscono ai figli un clima sereno per la propria crescita. La coppia genitoriale con la nascita del primo figlio deve imparare quindi a regolare le distanze, deve impegnarsi, inoltre, a realizzare una forte coesione di coppia e ad essere flessibile per venire incontro alle nuove esigenze imposte dalla nascita del bambino. Ciò può procurare tensioni tra i neogenitori dovute ai cambiamenti sopraggiunti e allo spostamento dell’asse affettivo – relazionale. L’impegno economico, la riorganizzazione domestica ed extradomestica, la riduzione del tempo libero, la maggiore stanchezza, le preoccupazioni e i cambiamenti psicologici e fisiologi possono non riuscire ad essere ben accettati dalla coppia portando così i coniugi a vivere momenti di grande disagio. L’uomo a volte può sentirsi escluso dalla relazione tra madre e bambino, mentre la donna rischia di focalizzare troppe energie su quest’ultimo. Per prevenire malessere e disagio in questa delicata fase della vita, già durante la gestazione bisognerebbe stimolare una relazione che veda la madre, il bambino e il padre profondamente uniti ed intimi, consentendo alla triade di incontrasi nel piacere e nella tenerezza, superando anche tutti quei pregiudizi e quei timori che riguardano l’intimità sessuale in gravidanza. È molto importante, quindi, che durante la gestazione anche l’uomo si prepari, insieme alla sua compagna, a questo straordinario viaggio verso la paternità e il divenire genitori. Egli ha però bisogno dell’accoglienza e della mediazione della donna per poter incontrare ed imparare a conoscere il nascituro già dal momento del suo concepimento. Se la donna, invece, si lascia coinvolgere troppo dalla gravidanza tenendo il compagno al margine della sua attenzione, egli non avrà modo di entrare e la coppia può andare incontro a difficoltà e a momenti di crisi. È importante rendere i futuri genitori consapevoli delle dinamiche che possono verificarsi in questa complessa fase del ciclo di vita, cercando di individuare anche quelle risorse che li possono aiutare a vivere gioiosamente questo momento unico, meraviglioso e irripetibile della propria esistenza.
Ne parliamo insieme questo sabato 7 Marzo nell’ incontro “Donne e maternità” nell’ambito del ciclo di seminari “Essere Donna non solo l’otto marzo”, ore 10,30 presso il CSC piazza S.Francesco 2 Viterbo.
Dottoressa
M. Felicita Pizzi
Il Direttore del S.A. I ONLUS
Marcello Cevoli