ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

Dacia Manto "Nebulosa 11"

29/04/21

Nebulosa 11. Beside Walden, il nuovo e inedito progetto dell’artista visiva Dacia Manto, è un omaggio sentito e profondo alla Natura, ma al contempo un monito per chi continua indiscriminatamente a sfruttarla

FotoDopo aver scrutato il cielo con la collettiva "Orientarsi con le stelle" alla casa Museo Boschi Di Stefano, Red Lab Gallery di via Solari 46 a Milano torna a riflettere su uno dei principali nuclei tematici da sempre affrontati, il rapporto contrastato ma mai interrotto fra Uomo e Natura.

"Nebulosa 11. Beside Walden", che inaugura giovedì 6 maggio dalle 16 alle 21 (partecipazione con obbligo di prenotazione info@redlabgallery.com), è un progetto - spirituale ancor prima che artistico - al quale l'autrice si è dedicata anima e corpo e che oggi presenta per la prima volta alla Red lab Gallery di Lucia Pezzulla, che ha scelto proprio il lavoro di Dacia Manto per sottolineare la volontà di continuare, e non interrompere, il prezioso dialogo con il cosmo e la natura che da sempre segna le scelte espositive della galleria.

Per Dacia Manto, che vive nei boschi vicino a Pennabilli nell'Alta Valmarecchia, la natura è diventata una precisa scelta di vita, con la quale è alla ricerca di una continua connessione umana e spirituale, dove un ruolo fondamentale lo svolgono anche i cani che vivono con lei: con loro l’artista ha creato un rapporto strettissimo che non può nascondere, perché essi sono parte integrante del suo lavoro e del suo sguardo sul mondo.
A sottolineare l’importanza di questo profondo legame, Red Lab Gallery ha deciso di devolvere l’intero ricavato delle opere vendute in mostra a favore della Casa Selvatica, il rifugio nei boschi della Valmarecchia creato dalla stessa Dacia Manto dove vengono curati e accuditi 90 cani, tutti provenienti da situazioni di maltrattamento, reclusione e abbandono (https://www.facebook.com/casanelboscorifugioanimali/).

Nebulosa 11, il cui nome sembra quasi voler rimandare alle sigle con cui vengono scientificamente indicate in astronomia le nebulose (agglomerati interstellari di polvere, idrogeno e plasma), in realtà cela un richiamo al recente vissuto dell'artista: Nebula è infatti anche il nome della sua lupa, scomparsa da poco e che ha lasciato nell'anima e nel cuore di Dacia un profondo graffio, un immenso vuoto, presenza costante in quasi tutti i lavori esposti a Milano.
Tuttavia, le opere in mostra, tutti disegni su carta o tela di varie dimensioni realizzati con diverse tecniche, mostrano chiaramente come l'artista si svincoli dal dato oggettivo per affidarsi al dato sensoriale. È come se Dacia avesse deciso di entrare nella fitta selva arborea per cogliere dal di dentro, alzando lo sguardo, i grovigli vegetali, l'intrecciarsi di rami, arbusti e tronchi, foglie e luci, anzi “luccichii”.
Nella natura Dacia Manto ci si immerge pienamente senza mai paura di perdersi, anzi quasi auspicandoselo, perché sa che in quella solitudine spazio-temporale può ritrovare affetti e memorie, nonché i giusti impulsi per creare i suoi lavori: "Smarrirsi è inevitabile, e mi conduce altrove, a perdermi all’interno di una nebulosa sempre più densa, che conduce ad anni di distanza, a territori che appaiono famigliari e sconosciuti insieme".

Scrive Gigliola Foschi nel suo testo critico: "Composta da disegni brumosi, notturni, dove baluginano piccole luci nell’oscurità, l’opera Nebulosa 11 diviene così una galassia intima, inestricabile, in cui dal bosco emergono presenze di animali, insetti, creature crepuscolari, rami… In essa si possono cogliere pure rimandi a fiabe, a miti, affioranti dall’oblio della memoria come fantasmi che aderiscono al suo e al nostro vissuto".
Il legame tra cielo e terra, tra fato ed esistenza - che aveva già segnato molto dei lavori precedenti di Dacia Manto - lo si riassapora pienamente in questa nuova mostra, dove l'autrice ci accompagna nell'ombra più densa dei suoi boschi e che sarà arricchita da una un'istallazione site-specific composta da mappe sovrapposte e ramificate a sottolineare ancora una volta il bisogno intrinseco dell’artista un contatto con la terra e la natura.
Red Lab Gallery è stata fondata nel 2018 come laboratorio di sperimentazione pensato principalmente per la promozione, lo sviluppo, la condivisione della fotografia italiana e internazionale, ma aperta a narrazioni e contaminazioni multidisciplinari.

La mostra proseguirà sino al 30 luglio 2021
Per informazioni: info@redlabgallery.com



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