ECONOMIA e FINANZA
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Dal Bitcoin al Metaverso: ma sono soldi veri?

La dematerializzazione del contante, ovvero della moneta e del formato cartaceo, è passata, negli anni, da una concezione del denaro strettamente connessa alle conquiste della digitalizzazione, dall’introduzione del Bancomat alla fine degli anni Ottanta, passando per le carte di credito e digitali, per il POS, l’home banking e per il sistema contactless. Oggi però l’economia deve fare i conti con un ulteriore step di questa transizione, ovvero quello legato alla nascita del denaro virtuale e delle criptovalute, in particolare. Il tema principale è quello delle ripercussioni della moneta virtuale sull’economia reale, ma anche la distinzione tra “soldi veri”, “moneta digitale”, “denaro virtuale”. In questa complessa dinamica si è inserita anche l’economia del Metaverso, che oggi attrae una mole di investimenti di 120 miliardi di dollari (il doppio del 2021, secondo i dati di McKinsey)

Foto di André François McKenzie su UnsplashDalle app per guadagnare al cashback: verso una nuova concezione del denaro

Prima di passare ad analizzare il mondo delle criptovalute e la realtà economica che implica il Metaverso, va detto che il concetto di denaro, con l’e-commerce e con la diffusione dei servizi digitali, ha iniziato ad assumere forme che vanno oltre il formato “moneta” o “banconota”.
Innanzi tutto, va esaminato il concetto di denaro digitale, ovvero quello che viene veicolato all’interno di transazioni di commercio elettronico, oppure con i pagamenti da app, POS, Qr Code. In questo caso, anche se il supporto di trasmissione e scambio è digitale, e dunque svincolato dal portafogli e dal denaro fisico, ha ad oggetto soldi veri, che sono collegati a conti correnti bancari o postali. Insomma, il denaro è soggetto alle regole dell’economia reale, anche se non si vede materialmente.
Diverso è il caso in cui il denaro assume forme di altro genere, come ad esempio quando viene convertito, anche in ambito marketing, in bonus, punti, buoni sconto.
Si pensi al cashback, che, dopo l’iniziativa statale, ha iniziato ad essere utilizzato come sistema di fidelizzazione da parte di numerose aziende: il ritorno in percentuale sulle spese accumulate presso un dato esercente può anche non consistere in un accredito vero e proprio, ma in buono da spendere in quel negozio, oppure in uno sconto.
L’idea di denaro, come è evidente, cambia profondamente.
Non solo, si pensi anche, soprattutto in ambito entertainment, a quando il denaro diventa un credito da spendere o da guadagnare in un’attività di intrattenimento: funzionano così gli acquisti in-app o in-game ma, soprattutto, tutte quelle applicazioni che consentono di accumulare crediti, poi convertibili in buoni acquisto. Ad esempio, Sweatcoin, il pedometro che paga per camminare, oppure, nello stesso genere, We Ward.
Basta però, in modo più semplice, pensare semplicemente a Youtube, che trasforma le visualizzazioni in guadagno: in Italia per ogni milione di visite si può arrivare a guadagnare anche 2700 dollari.
Anche nel caso del gioco legale a distanza i soldi veri e i soldi virtuali hanno una propria specifica forma: quando ad esempio si sfrutta un bonus senza deposito si parla di un credito gratuito erogato dal concessionario che serve a testare la piattaforma, mentre invece, se si effettua un deposito e si apre un conto, allora entra in gioco il denaro reale, come nel caso delle slot online con soldi veri.
Se poi si entra nel pianeta “gaming” nello specifico, gli esempi di videogiochi che consentono di guadagnare giocando sono tantissimi: da League of Legends a Fortnite, quest’ultimo tramite la vendita delle cosiddette skin, passando per i trades, o scambi virtuali, di Counter Strike.

Come si è potuto vedere, il denaro inizia ad assumere le forme più svariate, seguendo le non-regole della multimedialità e dell’innovazione tecnologica.

Le criptovalute e il Metaverso

Nel caso delle criptovalute, poi, la novità più evidente è che, dai Bitcoin agli Ethereum, le monete virtuali non esistono fisicamente, ma sono solo rappresentate a livello iconico, in quanto generate e scambiate esclusivamente per mezzo telematico, peraltro senza avere un regolare corso legale e svincolate dal controllo di enti governativi, banche, istituti di credito.

Ma allora, i Bitcoin e gli altri, che relazione hanno con i soldi veri?
Gli analisti e gli esperti forniscono risposte diverse: secondo alcuni le criptovalute sono essenzialmente un mezzo di scambio, tramite il sistema blockchain, ma, non possedendo “unità di conto”, non possono essere considerate monete vere e proprie. Secondo altri, invece, il Bitcoin potrebbe diventare addirittura la moneta del futuro, visto che, ad esempio, già uno stato come El Salvador ha deciso di adottarlo come moneta legale, con tanto di “criptolaboratorio”.

Se poi si considera l’economia del Metaverso, allora non si può comunque negare l’impatto delle criptovalute e del denaro virtuale sul mondo degli investimenti di ogni genere. L’acquisto di terreni e immobili nella realtà aumentata ha infatti convogliato l’attenzione di utenti privati e aziende - compresi i brand dell’alta moda come Gucci o Hugo Boss -, e si stima che entro il 2024 il settore potrebbe crescere di 13 punti percentuali, toccando anche un valore di 800 miliardi di dollari.
Non solo, anche in questo ambito fioccano importanti partnership: ad esempio quella tra di Balenciaga per la realizzazione di abiti virtuali per Fornite, oppure quella di Burberry con Tencent Games.

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Photo credits: Foto di André François McKenzie su Unsplash
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