Debutta venerdì 18 febbraio ore 21 nello storico Teatro del Canovaccio di Catania, il nuovo allestimento firmato da Piero Sammataro
TEATRO DEL CANOVACCIO Dal 17 al 23 febbraio 2011 “IL LUNGO PRANZO DI NATALE” di T. Wilder Regia di Piero Sammataro Con O.Alba,G.Arena, F.Barbagallo, C.Gardilli,M.G. Cavallaro, G.Costantini, C.Sanfilippo,D.Sapio,S.Tellico
Debutta venerdì 18 febbraio ore 21 nello storico Teatro del Canovaccio di Catania, il nuovo allestimento firmato da Piero Sammataro, uno dei più grandi attori e registi dell’attuale panorama teatrale che dopo aver calcato le scene dei più prestigiosi teatri italiani, da anni si dedica alla regia di opere di indubbia qualità e valore nella sua terra natia. “Il lungo pranzo di Natale” indimenticabile opera dell’americano Thorton Wilder narra novant’anni (dal 1860 al 1950) di storia della famiglia Bayard, scandita nel tempo dai pranzi del giorno di Natale, simboli per eccellenza di aggregazione familiare. La storia, vede in scena nove personaggi, rappresentanti di tre generazioni, che si avvicendano sul palco seguendo il ritmo inesorabile della vita e della morte, e che di volta in volta rappresentano vizi, virtù e caratteristiche tipiche della propria era, scandendo un rituale quasi meccanico.
Dentro ci sta di tutto, dalla residenza familiare vista come elemento accentratore, alle posizioni autoritarie dei matriarcati e patriarcati di una volta, che però pian piano si disgregano a favore di costumi più aperti, alla solitudine di un nubilato forse scelto o forse larvatamente imposto, agli orrori della prima guerra mondiale ed i lutti che ne derivano, fino ad arrivare, in un crescendo, alla contestazione di tutto ciò che sembrava ovvio e giusto in favore di una assoluta libertà di pensiero e di azione ed alla conseguente rottura degli schemi, che porterà le nuove generazioni, e non solo, a fuggire lontano alla ricerca della propria identità. Ecco dunque che quella casa bella e piena di vita si trasformerà in un tetro mausoleo di ricordi, dove la solitudine regna sovrana, solo illuminata da un barlume di speranza verso un nostalgico ritorno al
passato.
Thornton Wilder nasce nel pieno fermento di una drammaturgia nuova e rivoluzionaria per quelle che erano state, tra le due guerre, le ospitalità del teatro europeo. Nuove concezioni, nuovi incontri scenici, un nuovo misurarsi con altre personalità, del mondo teatrale. Una nova voce era giunta sui palcoscenici del Teatro nordamericano: il messaggio inviato dagli studi artistici sulla “interpretazione viva” del più grande nemico del teatro Teatrale. Wilder già conoscitore del teatro di Eugene O’ Neill, riuscì a concepire in base agli studi su Cechov e Stanislavskj, il “simbolismo teatrale”. Da quello che fu definito il “naturalismo spirituale” di Stanislavskj il cui fine era l’approfondimento e la rivelazione di una intima realtà, Wilder, a cui seguirono Tennesse Williams e Arthur Miller, sviluppò il rapporto “artista-palcoscenico”con la rappresentazione della verità: andare oltre i “significati”.
Teatro del Canovaccio: 095 530761 www.teatrodelcanovaccio.it