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Comunicato Stampa

Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale. Ricordiamola...

“La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali” (M.Gandhi).

FotoLa Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale, redatta dalla Lega Internazionale dei Diritti dell’Animale, è stata presentata a Bruxelles il 26 gennaio 1978 e sottoscritta da personalità del mondo filosofico, giuridico, scientifico; successivamente è stata proclamata a Parigi, presso la sede dell’Unesco il 15 ottobre 1978, presenti Remy Chauvin, etologo e scrittore, Alfred Kastler, premio Nobel per la fisica, S.E. Hamza Boubakeur, rettore dell’Istituto Mussulmano della Moschea di Parigi, il Prof. Georges Heuse. La delegazione italiana era costituita dalla Dr. Laura Girardello, dal Dr. Giovanni Peroncini, dal Prof. Mario Girolami e dalla Prof. Clara Genèro.

La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale propone l’etica del rispetto, cioè la necessità di rispettare tutti gli esseri viventi e gli ambienti. La Dichiarazione garantisce a ciascuna specie e a ogni individuo diritti naturali per poter vivere un’esistenza degna. La cura e tutela dell’ambiente non può prescindere dal rispetto e salvaguardia degli animali.
La mancanza di conoscenza e di rispetto per gli animali li ha trasformati in oggetti da collezionare o in trofei da esibire, e ha lasciato impuniti chi li abbandona o li costringe a vivere in condizioni incompatibili con la propria natura.

La Dichiarazione afferma solennemente:
• l’uguaglianza dei diritti e la diversità tra le specie;
• il rispetto per la vita di tutti gli esseri viventi.

L’uomo vive con gli animali da sempre venerandoli, convivendoci o usufruendo della loro collaborazione per attività lavorative e spesso sfruttati o maltrattati. Nella nostra epoca è riconosciuto il valore di tutti gli esseri viventi e i loro diritti come esseri senzienti.

Le specie del mondo godono di tutta una serie di garanzie e diritti che sono stati inclusi nella Dichiarazione universale dei diritti dell’animale. Sono passati 40 anni dalla sua proclamazione (era il 15 ottobre 1978) ma ancora poche persone sanno di cosa tratta, questo documento di portata mondiale. La Dichiarazione universale dei diritti dell’animale contiene 14 articoli molto chiari, in cui vengono spiegate le prerogative degli esseri viventi, rappresenta sicuramente una pietra miliare nel lungo cammino verso un percorso di civiltà che deve portare ad una sostanziale modificazione del rapporto tra l’uomo e gli altri viventi, ma il più resta da fare.

In merito ai diritti, nel portale del Ministero della Salute del Governo Italiano vengono citate le cinque libertà degli animali.
Tutto parte dal concetto di benessere che, secondo la definizione dell’organizzazione Mondiale della Salute, è: “Lo stato di completa sanità fisica e mentale che consente all’animale di vivere in armonia con il suo ambiente”.

Per garantire questo stato è necessario assicurare agli animali diritti che vengono tradotti in cinque libertà:

1. libertà dalla fame, dalla sete e dalla cattiva nutrizione, mediante il facile accesso all’acqua fresca e a una dieta in grado di favorire lo stato di salute;
2. libertà di avere un ambiente fisico adeguato, comprendente ricoveri e una zona di riposo confortevole;
3. libertà da malattie, ferite e traumi, attraverso la prevenzione o la rapida diagnosi e la pronta terapia;
4. libertà di manifestare le caratteristiche comportamentali specie-specifiche, fornendo spazio sufficiente, locali appropriati e la compagnia di altri soggetti della stessa specie;
5. libertà dal timore, assicurando condizioni che evitino sofferenza mentale.

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’ANIMALE (Unesco, Parigi, 15 ottobre 1978)

Premessa:
– Considerato che ogni animale ha dei diritti;
– considerato che il disconoscimento e il disprezzo di questi diritti hanno portato e continuano a portare l’uomo a commettere crimini contro la natura e contro gli animali;
– considerato che il riconoscimento da parte della specie umana del diritto all’esistenza delle altre specie animali costituisce il fondamento della coesistenza delle specie nel mondo;
– considerato che genocidi sono perpetrati dall’uomo e altri ancora se ne minacciano;
– considerato che il rispetto degli animali da parte degli uomini è legato al rispetto degli uomini tra loro;
– considerato che l’educazione deve insegnare sin dall’infanzia ad osservare, comprendere, rispettare e amare gli animali.

Si proclama:

Articolo 1
Tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita e hanno gli stessi diritti all’esistenza.

Articolo 2
a) Ogni animale ha diritto al rispetto;
b) l’uomo, in quanto specie animale, non può attribuirsi il diritto di sterminare gli altri animali o di sfruttarli violando questo diritto. Egli ha il dovere di mettere le sue conoscenze al servizio degli animali;
c) ogni animale ha diritto alla considerazione, alle cure e alla protezione dell’uomo.

Articolo 3
a) Nessun animale dovrà essere sottoposto a maltrattamenti e ad atti crudeli;
b) se la soppressione di un animale è necessaria, deve essere istantanea, senza dolore, ne angoscia.

Articolo 4
a) Ogni animale che appartiene ad una specie selvaggia ha il diritto di vivere libero nel suo ambiente naturale terrestre, aereo o acquatico e ha il diritto di riprodursi;
b) ogni privazione di libertà, anche se a fini educativi, è contraria a questo diritto.

Articolo 5
a) Ogni animale appartenente ad una specie che vive abitualmente nell’ambiente dell’uomo ha diritto di vivere e di crescere secondo il ritmo e nelle condizioni di vita e di libertà che sono proprie della sua specie;
b) ogni modifica di questo ritmo e di queste condizioni imposta dall’uomo a fini mercantili è contraria a questo diritto.

Articolo 6
a) Ogni animale che l’uomo ha scelto per compagno ha diritto ad una durata della vita conforme alla sua naturale longevità;
b) l’abbandono di un animale è un atto crudele e degradante.

Articolo 7
Ogni animale che lavora ha diritto a ragionevoli limitazioni di durata e intensità di lavoro, ad un’alimentazione adeguata e al riposo.

Articolo 8
a) La sperimentazione animale che implica una sofferenza fisica o psichica è incompatibile con i diritti dell’animale sia che si tratti di una sperimentazione medica, scientifica, commerciale, sia d’ogni altra forma di sperimentazione;
b) le tecniche sostitutive devono essere utilizzate e sviluppate.

Articolo 9
Nel caso che l’animale sia allevato per l’alimentazione deve essere nutrito, alloggiato, trasportato e ucciso senza che per lui ne risulti ansietà e dolore.

Articolo 10
a) Nessun animale deve essere usato per il divertimento dell’uomo;
b) le esibizioni di animali e gli spettacoli che utilizzano degli animali sono incompatibili con la dignità dell’animale.

Articolo 11
Ogni atto che comporti l’uccisione di un animale senza necessità è un biocidio, cioè un delitto contro la vita.

Articolo 12
Ogni atto che comporti l’uccisione di un gran numero di animali selvaggi è un genocidio, cioè un delitto contro la specie;
b) l’inquinamento e la distruzione dell’ambiente naturale portano al genocidio.

Articolo 13
a) L’animale morto deve essere trattato con rispetto;
b) le scene di violenza di cui gli animali sono vittime devono essere proibite al cinema e alla televisione salvo che non abbiano come fine di mostrare un attentato ai diritti dell’animale.

Articolo 14
a) Le associazioni di protezione e di salvaguardia degli animali devono essere rappresentate a livello governativo;
b) i diritti dell’animale devono essere difesi dalla legge come i diritti dell’uomo.

«Facendo il nostro dovere verso gli animali rispetto alle manifestazioni della natura umana, indirettamente facciamo il nostro dovere verso l’umanità. Possiamo giudicare il cuore di un uomo dal suo trattamento degli animali» (Kant)



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