Dogana di San Marino, Teatro Nuovo, Human
Scritto ed interpretato da Marco Baliani e Lella Costa. Mercoledì 1 Febbraio 2017
Dogana di San Marino, Teatro Nuovo
HUMAN
scritto ed interpretato da Marco Baliani e Lella Costa.
Con
David Marzi, Noemi Medas, Elisa Pistis, Luigi Pusceddu - Collaborazione alla drammaturgia di Ilenia Carrone -
Scene e costumi di Antonio Marras
Musiche originali di Paolo Fresu con Gianluca Petrella -
Regia di Marco Baliani.
Una produzione Mismaonda e Sardegna Teatro.
Mercoledì 1 Febbraio 2017, ore 21:00.
Un atto unico di forte tensione culturale per Lella Costa e Marco Baliani, affiancati da un cast di attori e accompagnati dalle musiche originali di Paolo Fresu eseguite da Gianluca Petrella.
"La storia del nostro Novecento e ancora le vicende di questo primo millennio ci dicono che le intolleranze e le persecuzioni, individuali o di massa, nei confronti degli inermi e degli innocenti, continuano a perpetrarsi senza sosta.
Con la nostra ricerca teatrale vorremmo insinuarci in quella soglia in cui l’essere umano perde la sua connotazione universale, utilizzare le forme teatrali per indagare quanto sta accadendo in questi ultimi anni, sotto i nostri occhi, nella nostra Europa, intesa non solo come entità geografica, ma come sistema “occidentale” di valori e di idee: i muri che si alzano, i fondamentalismi che avanzano, gli attentati che sconvolgono le città, i profughi che cercano rifugio.
Al Teatro Nuovo - Dogana di San Marino: HUMAN. Scritto ed interpretato da Marco Baliani e Lella Costa
Ma se ci fermassimo qui sarebbe un altro esempio di cosiddetto teatro civile, e questo non ci basta: non vogliamo che lo spettatore se ne vada solo più consapevole e virtuosamente indignato o commosso. Vogliamo spiazzarlo, inquietarlo, turbarlo, assediarlo di domande. E insieme incantarlo e divertirlo, ché è il nostro mestiere. E per riuscirci andremo a indagare teatralmente proprio quel segno di annullamento, quella linea che sancisce e recide: esplorare ( e forse espugnare?) la soglia fatidica che separa l’umano dal disumano, confrontarci con le parole, svelare contraddizioni, luoghi comuni, impasse, scoperchiare conflitti, contraddizioni, ipocrisie, paure indicibili.
Vorremo costruire un teatro spietatamente capace di andare a mettere il dito nella piaga, dove non si dovrebbe, dove sarebbe meglio lasciar correre. E andare a toccare i nervi scoperti della nostra cultura riguardo alla dicotomia umano/disumano. Senza rinunciare all’ironia, e perfino all’umorismo: perché forse solo il teatro sa toccare nodi conflittuali terribili con la leggerezza del sorriso, la visionarietà delle immagini, la forza della poesia" (Marco Baliani e Lella Costa).