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Comunicato Stampa

Don Raffale Francesco Gimigliano si insedia alla guida della parrocchia Santa Maria Maddalena

28/09/17

Il vescovo Savino: «I sacerdoti siano profeti di fraternità e unità».

FotoIeri sera, con la santa messa d’insediamento presieduta dal vescovo della diocesi di Cassano, Francesco Savino, l’abbraccio della comunità Santa Maria Maddalena, del clero locale e dell’intera cittadinanza, ufficialmente rappresentata dal sindaco Nicolò De Bartolo, al nuovo parroco, don Raffaele Francesco Gimigliano.

Si è trattato di una funzione sobria, ma ricca di segni, come del resto si conviene in simili circostanze. Perché l’arrivo di un nuovo sacerdote in una realtà locale è sempre un avvenimento importante. E pur non intendendo restituire la cronaca del suggestivo cerimoniale liturgico, piace soffermarsi sull’omelia del vescovo e su come, in maniera semplice ma icastica, il presule abbia saputo tracciare un profilo pratico del ministero presbiterale, ponendo l’accento sugli aspetti più “sensibili” di questo cammino e additando come supremo esempio Gesù Cristo.
La libertà anzitutto. Esplicitata nelle sue forme più profonde e delicate. Il sapere essere, cioè: liberi dall’idolo del potere, che può rovinare un uomo e il ruolo, quale esso sia, che esercita nel consorzio sociale; forti nell’opporsi alle seduzioni del male, alle schiavitù delle devianze, alla sessualità illecita; liberi nella scelta della castità, non solo fisica ma anche intellettuale. Affrancati dalle influenze della famiglia e dell’ambiente. «Si è veramente liberi - ha osservato il capo della chiesa cassanese – se rispondiamo alla logica della verità».
Riferendosi ai trasferimenti in atto, mons. Savino ha precisato di «non aver obbedito a un capriccio». Tutt’altro. «I cambi pastorali che ho deciso sono frutto di un lungo e attento discernimento, per il bene di tutte parrocchie che mi sono state affidate; per evitare di non essere pienamente liberi rispetto all’affettività e ai legami che possono danneggiare sacerdoti e comunità; per consentire ai presbiteri di vivere con profitto il loro ministero e perché la loro castità sia fecondativa». Il vescovo ha infine augurato a don Gimigliano di essere «profeta di fraternità, costruttore di comunione e unità, in tempi nei quali domina un linguaggio di morte e la conflittualità si annida ovunque. Comunica – ha concluso mons. Savino – la bellezza della vita spirituale a ogni persona che incontrerai».

Al termine della celebrazione eucaristica il nuovo parroco si è intrattenuto con i numerosi amici e fedeli che hanno partecipato al sacro rito e che sono intervenuti in massa anche da Amendolara (presente il sindaco della cittadina ionica, Salvatore Antonio Ciminelli) luogo dove don Gimigliano ha svolto a lungo il suo ministero presso la chiesa S. Margherita V.M.

Non manca di omaggiare sia il subentrante sia l’uscente titolare della Collegiata Santa Maria Maddalena, il sindaco di Morano, Nicolò De Bartolo. Il quale si dice diviso tra «sentimenti contrastanti». «Da un lato – afferma il – sperimento la tristezza per la partenza di don Gianni Di Luca; dall’altro provo grande gioia per l’arrivo di don Francesco. Per entrambi auspico con tutto il cuore un buon cammino sulla strada che il Signore ha progettato per loro».



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