MUSICA
Comunicato Stampa

“Ecce Dominus Veniet” la prima e unica reinterpretazione in chiave moderna della musica contenuta nell’antichissimo MS. 4 “Mattutinale Aquileiese” guarneriano

14/12/16

a cura del coro J.C. di Plasencis, in collaborazione con la Biblioteca Guarneriana ed il sostegno del Comune di San Daniele del Friuli - domenica 18 dicembre ore 17 Duomo di San Michele Arcangelo a San Daniele del Friuli - Ingresso libero

“Far risuonare ancora la voce di un manoscritto vergato più di mille anni fa è molto di più di una operazione culturale: restituisce infatti tutto lo stupore e la meraviglia che le antiche pergamene sanno preservare nell’ombra degli scaffali. Ci regala l’opportunità di trasformarne il loro fruscio in voce. Una voce che da dieci secoli nessuno ha più riascoltato” – con queste parole il professor Angelo Floramo, storico e consulente scientifico della Biblioteca Guarneriana, introduce il lavoro che ha portato alla nascita dell’opera “Ecce Dominus Veniet”, per coro, soli, saxofono contralto, pianoforte e percussioni, tratta dal manoscritto guarneriano numero 4 e che debutterà nel Duomo di San Daniele del Friuli domenica 18 dicembre 2016 alle ore 17.00. Un’occasione unica per ascoltare le antiche e complesse musiche di un manoscritto tutt’oggi conservato fra gli scaffali della Biblioteca Guarneriana e che continua a tramandare sapienza e bellezza a tutti coloro che hanno stupore nel cuore. Il progetto di recupero e valorizzazione dell’opera è curato dal Coro Juvenes Cantores di Plasencis in collaborazione con la Civica Biblioteca Guarneriana ed il sostegno del Comune di San Daniele.

Il manoscritto guarneriano numero 4, ben noto agli studiosi di tutto il mondo, è uno degli esemplari più rari e antichi della liturgia patriarchina della chiesa madre d’Aquileia. Giunse nell’abbazia di Moggio Udinese nel 1117, portato dai monaci di San Gallo (Svizzera) assieme ad altri importanti corredi. Le sue prime antifone sono dedicate alla settimana dell’Avvento e dunque all’attesa del Natale che i monaci trascorrevano in canto e preghiera, secondo la rigida prescrizione della “Regula” di Benedetto. Il manoscritto è infatti testimone dell’arte del canto aquileiese. Le parole e i suoni contenuti nell’antico codice dischiudono la sorpresa della prima notazione musicale che l’occidente medievale conobbe, quella che gli specialisti chiamano neumatica in campo aperto: si tratta di piccoli segni, poco più di linee, punti, accenti, che posti sulle parole indicavano al maestro quanto si dovesse modulare la voce.

Intraprendendo un viaggio mai prima tentato, da un’idea del professor Angelo Floramo, la Guarneriana ha quindi voluto recuperare le antiche antifone del manoscritto con l’intento di riproporre al pubblico l’eterea bellezza della sua musica; un lavoro lungo oltre quattro mesi, che è culminato con la trascrizione attraverso contaminazioni jazz, capace di fondere l’antico e il moderno. Una meraviglia che verrà proposta a chi vorrà regalarsi l’opportunità unica di lasciarsi trasportare dall’opera, inseguendo quel Mistero di cui le antifone raccontano tutta la sorpresa.
A proporre la lettura in chiave moderna della musica antica contenuta nel codice guarneriano e interpretare l’opera sarà il Coro Juvenes Cantores di Plasencis diretto dal maestro Erica Zanin, accompagnato da Bruno Sebastianutto al pianoforte, Margherita Crisetig al sassofono contralto e Alessandro Piputto alle percussioni. La trasposizione musicale è curata dal maestro e compositore Francesco Zorzini, che commenta: “‘Ecce Dominus Veniet’ nasce dallo sviluppo tematico di tre frammenti melodici del Ms. 4. Il lavoro è un omaggio affascinato alla bellezza e raffinatezza del mondo musicale antico e coniuga la monodia medioevale con ritmi e sonorità del presente, nella convinzione che, pur nella sua difficile decifrazione, il manoscritto vecchio di mille anni possa essere ancora vicino alla nostra contemporaneità, possa parlarci e commuoverci.”
“Abbiamo accolto con grande entusiasmo la proposta di collaborare a questo progetto che ci permetterà di far conoscere, divulgare e reinterpretare queste antichissime musiche. Presentare un repertorio così complesso attraverso una modalità di lettura più vicina al vissuto musicale odierno è stata certamente una sfida, che ci auguriamo possa coinvolgere il pubblico con lo stesso trasporto che percepiamo quando lo eseguiamo.” – conclude il direttore e maestro del coro Juvenes Cantores di Plasencis Erica Zanin.
Al progetto di reinterpretazione dell’opera ha collaborato attivamente anche la Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli, che ha messo a disposizione il manoscritto per la trasposizione delle sue antifone. Elisa Nervi, Direttore della Civica Biblioteca Guarneriana commenta così: “La Guarneriana è una biblioteca con fondi di grandissimo valore e se lo scopo prioritario della nostra Istituzione resta quello della loro conservazione per le future generazioni e del loro studio da parte degli studiosi, siamo anche profondamente stimolati dalla generosità filantropica del gesto di Guarnerio d’Artegna - che nel 1466 donò alla città i 173 manoscritti che aveva raccolto nell’arco della sua vita perché, come dispone nel suo testamento «se alcuno... volesse leggere o studiare potesse farlo nella stessa libraria e non altrove... ». Proprio quest’anno la Guarneriana celebra il 550° della sua fondazione e, nell’intendimento di declinare nel linguaggio contemporaneo lo spirito umanista di Guarnerio, la biblioteca ha innanzi tutto aperto il proprio scrigno realizzando una teca digitale, dove online, dal proprio sito web, è visibile la digitalizzazione integrale dei propri più emblematici manoscritti e - in chiusura d’anno -, promosso insieme al Coro Juvenes Cantores di Plasencis questo nuovo progetto di valorizzazione del proprio patrimonio. Se la teca digitale offre una modalità di visione dei nostri tesori, nell’evento di domenica 18 dicembre ci sarà modo di dare nuova voce, una voce contemporanea, ad uno dei nostri codici tra i più preziosi.”
Il progetto è patrocinato e sostenuto dal Comune di San Daniele del Friuli. ConsueloZanini, Vicesindaco e Assessore alla Cultura, aggiunge: “L’amministrazione comunale di San Daniele ha deciso di collaborare e sostenere la realizzazione di questo progetto in quanto si tratta di un’operazione culturale multisciplinare, volta a valorizzare uno dei manoscritti custoditi nella nostra biblioteca Guarneriana, perseguendo così l’obiettivo di promozione e di diffusione del patrimonio guarneriano. Sarà sicuramente emozionante sentire uno dei manoscritti più famosi portato in musica, grazie al lavoro e all’impegno del coro J.C. di Plasencis e dei maestri Erica Zanin e Francesco Zorzini.Ringrazio mons. Marco Del Fabro per averci concesso la possibilità di presentare il concerto in Duomo, con l’augurio che sia solo il primo di una lunga serie di repliche nella nostra Regione”


Coro JuvenesCantores di Plasencis - http://coroplasencis.altervista.org
Il gruppo sorge come coro parrocchiale nel 1990 per volontà di alcuni genitori del paese per poi affiliarsi all'associazione PueriCantores e, con il trascorrere degli anni, trasformarsi in Juvenes.Lo scopo è quello di divulgare divertendosi il canto in coro, focalizzando l'attenzione sui ragazzi e ragazze dai 15 anni in su di tutto il comune e oltre.
Nel corso degli anni il coro, che ha mantenuto il nome JuvenesCantores e conta una ventina di componenti, è diventato un punto di riferimento e un motivo di orgoglio non solo per Plasencis ma per tutto il territorio comunale.Ad oggi risulta essere l'unica formazione corale "giovane" attiva nel Comune di Mereto di Tomba e nei paesi limitrofi.
Insieme all'Orchestra di Fiati Euritmia di Povoletto e alla Corale Caminese di Camino al Tagliamento ha presentato nel 2014 la "Queen Symphony" di Tolga Kashif per tre emozionanti serate, una delle quali in castello a Udine; nel 2015 e nel 2016, in occasione della settimana santa, la "Via Crucis" di Franz Liszt.


Francesco Zorzini
Pianista, direttore di coro e compositore friulano. Ha al suo attivo numerosi concerti come solista e in formazioni da camera, e collabora come maestro accompagnatore al pianoforte in diversi masterclass e concorsi.È particolarmente attivo come collaboratore nello studio del canto lirico, lavorando con i nomi più importanti della scena italiana ed internazionale: Raina Kabaivanska, Stefan Schreiber, Paola Lazzarini e il soprano Francesca Scaini, con cui sostiene anche un’intensa attività concertistica.
L’attività di compositore lo ha portato alla scrittura dell’inno per soli, coro, organo e percussioni “De nativitate Domini” (2008) su Testo di San Paolino d’Aquileia, che è stato eseguito con notevole successo nelle maggiori chiese friulane e alla pubblicazione dei brani: “Studio di propagazione” (2008), “Intermezzo avanti il Credo” (2009), Led (2009), “10 nuovi solfeggi parlati” (2011), “Libera me“(2011) presso la casa editrice “Ars Publica”.
Il suo brano “Serenata d’addio” (ed. “Ars Publica”) per orchestra d’archi è stato eseguito nell’ambito della Biennale Musica di Venezia 2010 dall’Orchestra del Teatro La Fenice.


Civica Biblioteca Guarneriana
La Biblioteca Guarneriana è una delle istituzioni di pubblica lettura più antiche d’Italia, e sicuramente la più antica del Friuli Venezia Giulia.
Nasce il 10 ottobre 1466 quando Guarnerio d’Artegna, che era pievano di San Daniele ma che era anche stato vicario del Patriarca di Aquileia, morendo, lascia alla comunità cittadina di San Daniele l’intera sua collezione di manoscritti, 173 codici, in gran parte miniati, acquistati o copiati o commissionati, comprendenti opere della classicità greca e latina e testi religiosi.
Il secondo importante lascito che arricchisce la Guarneriana è quello del sandanielese Giusto Fontanini, uno degli intellettuali italiani più in vista nel primo ‘700, che alla morte, memore del gesto di Guarnerio lascia alla sua città d’origine la sua ricca raccolta di manoscritti e libri a stampa, tra cui rari incunaboli e cinquecentine. Altre donazioni e lasciti hanno arricchito nel tempo la Guarneriana, che oggi vanta un patrimonio di oltre 12mila libri antichi, fonte di richiamo e studio per ricercatori italiani ed esteri.


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