Eccellenza nella ristorazione a Firenze
Gli Inglesi premiano il "Coco Lezzone" di Gianluca Paoli.
Primo in Italia, 18° nel mondo. E' il ristorante "Coco Lezzone" di Firenze.
Lo avevamo sempre saputo. L'attività di Gianluca Paoli come ristoratore rende grande il nome di Firenze nel mondo. Killian Fox del The Observer di Londra, prestigiosissimo giornale inglese, tramite i suoi collaboratori sparsi per il mondo, si è accorto che il ristorante Coco Lezione di Firenze occupa il 18° posto nel mondo fra i ristoranti di qualità. Fra i suoi punti di forza la gestione familiare e piatti della tradizione popolare come pappa al pomodoro, ribollita, arista, serviti nel migliore elogio della 'lentezza'. Gusti e tempi di una volta che si possono rivivere nel centro di Firenze dove gli stranieri apprezzano la nostra storia culinaria ma dove i Fiorentini sono accolti ancora meglio.Indirizzo: Via Parioncino, 26/r, Firenze - Firenze (Italia)
TEL: 055287178
La voglia delle riviste inglesi ed americane di fare classifiche è nota: in tutti settori, la formula "Top 100″, "The best of.." è largamente utilizzata. Non male il titolo scelto dal giornale inglese per l'ultima classifica: " Le 50 migliori cose da mangiare nel mondo e dove farlo" è un titolo accattivante. Uno scorre la classifica con aria divertita per poi arrivare al punto 18, nel quale nomina il miglior ristorante dove mangiare l'"Italian Slow Food", il Coco Lezzone a Firenze!
Se "Coco Lezzone" è annoverato tra i migliori ristoranti di Firenze c'è un perchè. Infatti si mangia egregiamente, dalla pappa al pomodoro, alle farfalle al tartufo, all'arista, alle zucchine ripiene di carne e per finire un tiramisù cremosissimo.
L'ambiente è simpatico, la classica bella trattoria fascinosa, con le tovaglie sempre pulite, i camerieri di una certa età e quindi con una certa esperienza e i tavoli lunghi intorno ai quali ci si siede tutti assieme, ma in maniera ordinata.
E' proprio uno splendido posto, con prezzi fiorentini e un menu a 25 euro il mattino che prevede primo, secondo e dolce.
Non lo perdete, se riuscite a trovarlo... Addentrato nel fulcro del centro cittadino!
Andate a nome mio. Vedrete che Gianluca Paoli, mio amico d'infanzia, vi tratterà bene. Chi è Paoli? Ma il proprietario e conduttore del mitico ristorante chiamato "Coco Lezzone", in Firenze, ovviamente. Non fatevi ingannare dal sito web dell'omonimo locale in Little Italy, in Toronto, Canada . Si tratta di un plagio non autorizzato. Il vero, l'unico, originale "Coco Lezzone" è solo quello di via del Parioncino, dietro via Tornabuoni. In uno dei caratteristici vicoli di Firenze lungo l'Arno, la calda ospitalità di una gestione familiare - il piccolo cameriere è figlio del proprietario - unita ad una elevata professionalità nel settore culinario. Perchè questo nome? Forse perchè al cuoco piace 'strogolare' in cucina; forse per le condizioni del locale, invaso dal fango puzzolente del vicino Arno, all'indomani della triste alluvione del '66 . Un luogo - culto della Fiorentinità, frequentato ,tra gli altri, da Leonardo Pieraccioni, artisti, politici.Vittorio Cecchi Gori, all'apice del suo successo come senatore, lo aveva eletto come sua cucina personale, a due passi dal noto superattico. Un posto dove ci si sente a casa propria nonostante i turisti che si godono beati questo angolino di 'Firenze com'era' anche attraverso i piatti della tradizione: ribollita, lampredotto, arista, la famosa Bistecca alla Fiorentina tagliata e cotta alla brace di legna, cosa che in pochi ancora fanno. Luca Tognaccini
Dicono del "Coco Lezzone":
Ottimo il cibo, velocissimo il servizio, tanta gentilezza. Consigliabile a chi voglia assaporare la cucina toscana.
La Trattoria Coco Lezzone è una delle trattorie più vere ed antiche di Firenze. La famiglia Paoli che conduce il locale da decenni, propone ogni giorno piatti realizzati con antiche ricette e i migliori prodotti del mercato. Squisita la mitica arista al forno, cotta sei ore nella cucina economica a legna dell'800 (ancora perfettamente funzionante) o le braciole della casa passate al sugo come le faceva la nonna. La vera specialità sono le zuppe tradizionali fiorentine come la pappa al pomodoro, la ribollita e la pasta e fagioli. Il menù è sempre ispirato alle primizie di stagione: d'inverno tartufo bianco, porcini, ovoli; in primavera piselli freschi, fagioli sgranati asparagi. Non è raro incontrare famosi personaggi che son diventati amici del Coco, il principe Carlo d'Inghilterra, Roberto Benigni, Monica Vitti, Leonardo Pieraccioni, Luca di Montezemolo, Diego Della Valle e molti altri. Lasciatevi consigliare nella scelta dei vini, anche quelli della casa sono di ottima qualità.
Qui di seguito riportiamo l'articolo del The Observer, giornale inglese che mette il Paoli al 18° posto dei migliori ristoranti del mondo.
The 50 best things to eat in the world, and where to eat them
From cake, steak and tapas, to oysters, chicken and burgers, Killian Fox roamed the world to find the 50 best things to eat and the best places to eat them in, with a little help from professionals like Raymond Blanc, Michel Roux, Ruth Rogers and Rose Gray
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o Killian Fox
o The Observer, Sunday 13 September 2009
o Article history
The 50 best foods in the world and where to eat them
This article was first published on guardian.co.uk at 00.05 BST on Sunday 13 September 2009. It appeared in the Observer on Sunday 13 September 2009 on p28 of the Recipes & features section. It was last updated at 10.57 BST on Tuesday 15 September 2009.
18. Best place to eat: Italian slow food
Coco Lezzone, Florence
"You can get the most amazing 'slow food' in this tiny family- run restaurant which has been around for about 30 years. It is famous for its pappa pomodoro and ribollita – the two most traditional Tuscan bread soups. And they do the most delicious arista: pork loin cooked on the bone, stuffed with fennel seeds, garlic and rosemary, and served at room temperature."
Via del Parioncino 26, Florence, Italy, 0039 05 52 87 17 8
WITH THANKS TO
Fergus Henderson, St John, London
Anthony Demetre, Arbutus, Soho
Skye Gyngell, Petersham Nurseries, Richmond, Surrey
Rowley Leigh, Le Café Anglais, London
Oliver Rowe, Konstam at the Prince Albert, London
Rose Gray and Ruth Rogers, The River Café, London.
Helena Puolakka, Skylon, London Stuart Gillies, The Boxwood Café, London
Jason Atherton, Maze, London
John Torode, Smiths of Smithfield, London
Atul Kochhar, Benares, London Mourad Mazouz, Momo, London
Sally Clarke, Clarke's, London
Michel Roux Sr, The Waterside Inn, Bray, Berkshire; author of "Pastry"
Jun Tanaka, Pearl Restaurant, London
Sam Hart, Quo Vadis, London
David Thompson, Nahm, London
Raymond Blanc, Le Manoir aux Quat' Saisons, Great Milton, Oxfordshire
Richard Corrigan, Bentley's, London
Theodore Kyriakou, More, London
Alan Yau, Wagamama, Hakkasan, Yauatcha, all London
Sam and Sam Clark, Moro, London
Eric Ripert, Le Bernardin, New York
Chloe Doutre-Roussel, chocolate connoisseur, buyer and writer
David Chang, Momnofuku, New York
Eddie Hart, Fino, Barafina, London
Articolo di LUCA TOGNACCINI