MUSICA
Comunicato Stampa

Ecco il video del singolo "Il Vento" dei Nadar Solo

11/01/13

L'immagine di un vento che ha smesso di soffiare come metafora del sentimento che caratterizza la nostra epoca, quello di una generazione costretta a vivere in un presente cristallizzato e avaro di promesse...questa una delle chiavi di lettura del singolo dei Nadar Solo.

NADAR SOLO presentano il singolo “Il vento”

Tratto dall’album

DIVERSAMENTE, COME?


Etichetta Massive Arts
Distribuzione Self

Data di uscita 29 gennaio

GUARDA QUI IL VIDEO

https://www.youtube.com/watch?v=bzKp9uN9j2g

Presentazione de “Il vento”



Nel 2011 Matteo De Simone, cantante e bassista della band, pubblica “Denti guasti” (Hacca), suo secondo romanzo. Dal libro nasce un reading tour in diverse città italiane, con letture dello stesso Matteo De Simone e di Pierpaolo Capovilla del Teatro degli Orrori,

con le musiche del cantautore torinese Daniele Celona. L'amicizia nata tra De Simone e Capovilla durante il tour li porta a scrivere insieme il testo di un brano: “Il Vento”. Alle registrazioni della canzone, composta ed eseguita musicalmente dai Nadàr Solo, hanno partecipato in qualità di musicisti anche gli altri componenti del Teatro degli Orrori: Gionata Mirai, Giulio Ragno Favero e Franz Valente.

Il brano è il primo singolo estratto dall'album dei Nadàr Solo “Diversamente, come?” (Massive Arts Records/Self) in uscita il 29 gennaio 2013.

Tra le canzoni, c'è n'è una che forse contiene tutte le altre. Si intitola "Il Vento". Abbiamo immaginato l'assurdo fantastico di un mondo in cui il vento ha smesso di soffiare. Un mondo afflitto dall'inerzia, in cui tutto ha smesso di muoversi. Voleva essere una fotografia del sentimento che ha invaso la nostra epoca, di una generazione presa in mezzo tra un futuro angoscioso e un passato dimenticato, costretta a vivere in un presente cristallizzato e avaro di promesse. Quando Pierpaolo Capovilla ci ha chiesto, dopo aver raccolto il nostro invito a partecipare, di poter contribuire come autore a questo testo, ha portato con sé anche una visione sentimentale in senso stretto, inventando una doppia lettura che non c'era. E' venuto così ad abitare il brano una sorta Don Chisciotte contemporaneo e malinconico, reduce smarrito dalla scomparsa di un amore e per giunta privato, insieme al vento, dei grotteschi mulini contro cui lottare. La canzone conteneva e contiene tuttora intatto un interrogativo che appartiene tanto a chi è rimasto troppo a lungo senza amore, quanto a chi per troppo tempo ha visto scomparire le redini della propria esistenza: e se un giorno il vento tornasse a soffiare, se tornasse l'amore, se la vita tornasse a chiamarmi, che cosa farei? Sarei pronto a ricominciare?

Questo, in fondo, è l'interrogativo inquieto che attraversa, a partire dal titolo, l'intero album.

Il videoclip è stato realizzato dal talentuoso videomaker Bruno D'Elia, già visto in passato all'opera con il video dei Marta Sui Tubi feat. Lucio Dalla "Cromatica".

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