SALUTE e MEDICINA
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Enzimi: gli “attori” della digestione e non solo!

Ogni secondo, circa 30 quadrilioni di reazioni chimiche avvengono nel nostro corpo. Tutto è regolato dagli enzimi: la crescita, la digestione, la produzione di energia, gli impulsi nervosi, la coagulazione ematica, la guarigione dopo un trauma e, non ultimi, i complessi processi del sistema immunitario.

FotoGli enzimi controllano ogni forma vivente e partecipano ad ogni tipo di processo metabolico nel nostro organismo. Gli scienziati ipotizzano che nei processi che avvengono nel nostro corpo siano coinvolti complessivamente ben 15.000 enzimi.

Ogni giorno, ogni secondo, si attivano ben 30 quadrilioni di reazioni chimiche. Respirazione, crescita, digestione, produzione di energia, impulsi nervosi, coagulazione ematica, processi di guarigione dopo una ferita o processi del sistema immunitario: gli enzimi regolano tutte queste attività.

Finora la scienza ha potuto individuare circa 3.000 enzimi in un organismo vivente e ogni singolo enzima si occupa di un compito ben specifico.

La maggioranza degli enzimi è responsabile dei processi metabolici dell’organismo (digestione, respirazione), altri invece permettono la coagulazione del sangue e garantiscono la guarigione delle ferite. Altri enzimi controllano la produzione di ormoni di fondamentale importanza per il corpo. Gli enzimi rendono inoffensive anche le tossine ambientali e i radicali liberi che causano molte malattie, eliminando gli agenti patogeni infiltratisi nel corpo, come batteri, virus e funghi.

Gli enzimi digestivi aiutano l'organismo a scomporre e assimilare sostanze nutrienti dal cibo: grassi, carboidrati, proteine, zuccheri e fibre sono essenziali in quanto consentono di digerire ciò che mangiamo, scindono i grossi frammenti di cibo in frammenti più piccoli, le PROTEINE vengono scisse in AMINOACIDI, i CARBOIDRATI COMPLESSI in ZUCCHERI SEMPLICI, i GRASSI in ACIDI GRASSI e GLICEROLO, ogni giorno si riversano nel tratto digerente dieci litri di succhi gastrici prodotti prevalentemente dal PANCREAS, dal FEGATO, dallo STOMACO e dalla PARETE INTESTINALE.

La digestione ha lo scopo di scomporre il cibo in sostanze nutritive più semplici, in modo da poterle assorbire nel flusso sanguigno. Questo processo di scomposizione è permesso da fattori meccanici (pensiamo alla masticazione) e chimici (pensiamo all’acido dello stomaco e all’azione degli enzimi digestivi).

Gli enzimi digestivi sono delle proteine in grado di digerire i nutrienti complessi, spezzettandoli in frammenti più piccoli:

• dalle proteine si ricavano gli amminoacidi;
• dai grassi (trigliceridi) si ottengono gli acidi grassi semplici e il glicerolo;
• dai carboidrati si ricavano il glucosio e altri zuccheri semplici.

Grazie all’intervento degli enzimi digestivi, i macronutrienti alimentari (come polisaccaridi, proteine e trigliceridi) possono essere scomposti in molecole sufficientemente piccole da poter attraversare la mucosa intestinale ed entrare nel flusso sanguigno, per essere poi utilizzate nel corpo.

IN BREVE:

• gli enzimi digestivi delle ghiandole salivari e linguali digeriscono carboidrati e grassi;
• gli enzimi digestivi dello stomaco digeriscono le proteine;
• il pancreas produce enzimi digestivi che digeriscono carboidrati, proteine, lipidi, RNA e DNA;
• altri enzimi digestivi si trovano nelle membrane luminali e nel citoplasma delle cellule che rivestono l’intestino tenue.

Gli enzimi digestivi sono spesso usati come integratori per supportare una digestione sana e aumentare l’assorbimento dei nutrienti. Oltre ad aiutare con vari disturbi digestivi (come l’intolleranza al lattosio e la sindrome dell’intestino irritabile), possono anche combattere l’infiammazione, le infezioni intestinali e i dolori muscolari (1, 2, 3, 4).

In presenza di patologie che causano insufficienze di enzimi digestivi (ad es. la fibrosi cistica), l’assunzione di questi enzimi può avvenire tramite farmaci specifici (come la pancreatina). Per produrre gli enzimi, l'organismo ha bisogno di nutrienti, se i nutrienti sono carenti saranno carenti anche gli enzimi e non si sarà in grado di assimilare le sostanze fondamentali per la vita del nostro organismo.

Lo ZINCO è necessario per la produzione di acido gastrico e per produrre gli enzimi che scindono le proteine, le proteasi. Se lo zinco è carente si crea un accumulo di cibo non digerito e questa è la base di parecchie allergie alimentari. Spesso se si soffre di allergia si soffre anche di indigestione, meteorismo, flautolenza, colite, sindrome del colon irritabile, morbo di Chrohn, candidosi. Alcuni enzimi digestivi (come la papaina, l’actinidina e la bromelina) sono anche usati per ammorbidire la carne. Possono inoltre aiutare lo sbrigliamento delle ferite e la pulizia dentale.

COME FUNZIONANO
Ogni enzima digestivo ha un ruolo specifico: quello che scinde i grassi (lipasi), per esempio, non agisce sulle proteine o sui carboidrati, e viceversa.

• Le lipasi separano gli acidi grassi dai trigliceridi.
• Le proteasi e le peptidasi digeriscono le proteine in piccoli peptidi e aminoacidi.
• Le amilasi scindono i carboidrati complessi come l’amido e il glicogeno in zuccheri semplici.
• Le nucleasi digeriscono gli acidi nucleici in nucleotidi.

Inoltre, ciascun enzima funziona soltanto entro determinati intervalli di pH. Nello specifico, l’acidità gastrica (pH compreso tra 2 e 3) inibisce l’azione degli enzimi salivari, ma facilita quella della pepsina prodotta dallo stomaco. A livello intestinale, la neutralizzazione degli acidi gastrici (garantita dalla bile e altri succhi digestivi) permette agli enzimi prodotti dal pancreas e dal duodeno di funzionare in maniera ottimale (pH compreso tra 6 e 7).

Gli enzimi si trovano in tutte le piante e in tutti gli animali, senza di loro la vita sarebbe impossibile, anche se si è in presenza di una quantità sufficiente di vitamine e di minerali, acqua e proteine. Ogni enzima ha una sua specifica funzione che può essere assolta solo da quel tipo di enzima, si attiva e può dare il via ad una reazione solo in presenza di derminate sostanze. La sostanza che si altera in presenza di un enzima si chiama substrato. Gli enzimi afferrano, tengono e legano il substrato con altre molecole incrementando la sua capacità di reazione con queste sostanze. La maggior parte delle reazioni cellulari viene catalizzata ( iniziata) da queste proteine essenziali, e i suoi componenti minerali provocano la reazione.

Gli enzimi sono distrutti dal freddo e dal calore e per questo è bene mangiare alimenti crudi. Solo gli enzimi possono fornire al corpo l'energia necessaria per svolgere le sue funzioni, una carenza espone al rischio di tumori, obesità, problemi cardiovascolari. A pasto mangiare alimenti sia crudi che cotti.

Come gli umani, anche le piante dipendono dagli enzimi digestivi per il loro corretto metabolismo.
Gli enzimi proteolitici, ad esempio, sono necessari per la crescita e lo sviluppo della pianta, e aiutano a mantenerla in salute fungendo da meccanismo di difesa contro i parassiti (5,6). Diversi alimenti – come miele, mango, papaya, ananas, kiwi, avocado, crauti, latti fermentati e bevande o cibi fermentati in genere – contengono enzimi digestivi.

Alcuni di questi enzimi di origine vegetale vengono purificati e sfruttati come integratori e per varie applicazioni industriali:

• La bromelina viene estratta dal frutto o dal gambo dell’ananas. È costituita da un mix di proteasi che scompongono le proteine in amminoacidi, e da altri enzimi (2,1). Grazie alla sua attività enzimatica ad ampio spettro, la bromelina può aiutare con la digestione, ridurre il dolore e apportare benefici alla pelle. Ha anche forti proprietà anti-infiammatorie e di potenziamento immunitario (2,7,8,9).

• La papaina è una proteasi estratta dalla papaia.
La papaina è stata usata tradizionalmente per ridurre il dolore, l’infiammazione e il gonfiore. Gli studi dimostrano che può migliorare la digestione, ridurre l’edema, la flatulenza, la diarrea e potrebbe anche aiutare a combattere il cancro e le infezioni (10,11). Prodotti a base di bromelina e papaina vengono usati anche per ammorbidire la carne.

Sebbene non siano propriamente degli enzimi digestivi, è bene ricordare anche:

• La serrapeptasi (serratio peptidasi) estratta dai batteri Serratia, presenti nei bachi da seta. Come tutti gli enzimi proteolitici, anche la serratio-peptidasi ha la capacità di favorire la digestione delle proteine. L’applicazione salutistica più nota di questo enzima deriva tuttavia dalla sua spiccata azione antinfiammatoria e antiedemigena (12).

• La nattokinasi è un enzima presente nel nattō, un prodotto a base di soia fermentata dai batteri Bacillus subtilis natto. Questa proteasi digerisce le proteine che causano un’eccessiva coagulazione del sangue, rendendola un potenziale rimedio naturale per problemi cardiaci e circolatori (13,14,15).

USO COME INTEGRATORI
La maggior parte degli integratori di enzimi digestivi contiene una combinazione di lipasi, amilasi e proteasi. Alcuni prodotti contengono anche altri enzimi specifici che possono essere utili se si hanno difficoltà a digerire determinati nutrienti; in particolare:

• Lattasi: migliora la digestione del lattosio, un tipo di zucchero presente nel latte e nei prodotti lattiero-caseari;
• Alfa-galattosidasi*: aiuta a digerire i carboidrati complessi contenuti in fagioli, verdure e cereali;
• Fitasi: supporta la digestione dell’acido fitico contenuto in cereali integrali, noci e legumi;
• Cellulasi: converte la cellulosa, un tipo di fibra vegetale, in beta-glucosio.

*L’α-galattosidasi non è sintetizzata nell’organismo umano; aiuta la digestione degli oligosaccaridi non digeribili (raffinosio, stachioso e verbascosio) contenuti in una grande varietà di cerali, farine bianche, pane, pasta, legumi, frutta e verdura. In questo modo, l’integrazione con questo enzima riduce i processi fermentativi e la produzione di gas.

Gli integratori di enzimi digestivi possono essere utilizzati con successo:

• dalle persone che lamentano generiche difficoltà digestive su base funzionale, quindi in assenza di patologie sottostanti;
• in presenza di intolleranza al lattosio;
• per facilitare la digestione di pasti ricchi di latticini freschi (ricchi di lattosio) e/o legumi e/o di cibi ricchi di fibre;
• più in generale, per facilitare la digestione di pasti particolarmente abbondanti;
• per riequilibrare la flora batterica intestinale che può essere alterata da fermentazione, stagnazione e produzione di gas;
• in caso di sindrome dell’intestino irritabile.

Nella scelta dell’integratore da utilizzare bisogna tener conto della concentrazione di enzimi e della tipologia di enzimi utilizzati. Un buon prodotto dovrebbe contenere:

• Amilasi e glucoamilasi: importanti per il processo digestivo degli amidi sia a livello salivare che nell’intestino.
• Proteasi: devono essere presenti tutti gli enzimi appartenenti a questa famiglia, per ottimizzare la scomposizione delle proteine in singoli aminoacidi.
• Lipasi: per permettere una corretta digestione delle componenti lipidiche presenti in carne, pesce, uova e latticini
• Callulasi: enzimi coinvolti nella scomposizione dei carboidrati ricchi di cellulosa, principalmente presenti nei vegetali e nei cereali integrali.
• Lattasi: enzima necessario per la digestione del lattosio, carboidrato presente nel latte e nei suoi derivati.
• Pectinasi: enzimi importanti per la digestione dei carboidrati presenti nella frutta (principalmente mele e pere)

L’utilizzo di integratori contenenti enzimi digestivi è consigliato in caso di difficoltà digestive, gonfiore, meteorismo, sonnolenza post prandiale e pirosi o reflusso gastrico. E ‘preferibile assumerli pre-pasto in modo che il processo di produzione enzimatica e di conseguenza la digestione sia già in atto. Va anche considerato che la produzione di enzimi digestivi diminuisce gradualmente con l’invecchiamento (16).

E’ risaputo che la carenza di enzimi esogeni, e la parallela iperstimolazione del pancreas a produrre enzimi digestivi, genera un’attivazione anomala dei leucociti, e che il livello dei leucociti nel sangue si innalza dopo un pasto. Ciò è dovuto al fatto che i leucociti sono ricchi di enzimi, in particolare di Amilasi, ma anche di Proteasi e Lipasi, enzimi che utilizzano per svolgere la loro azione immunitaria.

Ma quando vi è carenza di enzimi digestivi, i leucociti cessano di operare come agenti immunitarì, e cedono i loro enzimi al processo digestivo. E’ per questo che subito dopo un pasto abbondante siamo molto più vulnerabili agli attacchi virali e alle infezioni; e che in generale le insufficienze enzimatico-digestive possono generare nel tempo una seria compromissione del sistema immunitario. Ciò vale anche per lo stress immunitario prodotto dall’esercizio fisico intenso. E' stato provato che atleti che assumevano supplementi enzimatici prima dell’attività sportiva producevano quantità molto minori di linfociti.

Gli enzimi fungali da maltodestrine fermentate contenuti in Florazym sono i più efficaci sia grazie al loro ampio spettro e alla loro capacità di operare alla temperatura del corpo umano, sia grazie alla loro capacità di agire adeguatamente lungo tutto il tratto gastrointestinale. Essi possono funzionare in un ambiente variabile da Ph 3.0 a Ph 9.0, e sono dunque gli unici enzimi attivi nei tratti acido, basico e neutro dell’intestino. A tal proposito, è importante sottolineare che Pepsina e Tripsina funzionano solamente nel Ph acido dello stomaco, mentre gli enzimi pancreatici sono attivi solo nel Ph alcalino dell’intestino tenue. Più specificamente gli enzimi fungali da maltodestrine fermentate risultano solamente disattivati, e non distrutti, dall’attraversamento del tratto acido.

In seguito, l’ambiente alcalino dell’intestino tenue riattiva gli enzimi alimentari che contribuiscono al compimento del processo digestivo. Secondo studi compiuti dal Dr. Howell, l’integrazione con enzimi fungali da maltodestrine fermentate produce la scomposizione di circa il 50% dei carboidrati, del 30% delle proteine e di oltre il 10% dei grassi.

ENZIMI e CONTROLLO DELL’INFIAMMAZIONE
Diversi studi hanno dimostrato che gli enzimi proteolitici sono efficaci nel ridurre l’infiammazione e i sintomi correlati alle condizioni infiammatorie. Una revisione di 10 studi ha ad esempio concluso che l’enzima proteolitico bromelina è efficace nel ridurre i sintomi di dolore, gonfiore e rigidità articolare nelle persone con artrosi (17).

Un altro studio ha dimostrato che un integratore contenente bromelina e tripsina era efficace quanto i farmaci antinfiammatori tradizionali nel ridurre il dolore correlato all’artrosi (18). Una combinazione di papaina con altri enzimi (bromelina, tripsina e chimotripsina) ha ridotto i livelli elevati di TGF-beta, riducendo così l’infiammazione in 130 persone (19).

In uno studio di 3 mesi su 27 bambini con infiammazione polmonare (bronchite), gli integratori di enzimi digestivi hanno migliorato i sintomi (20).

Fonte: https://magazine.x115.it/

BIBLIOGRAFIA
1. Proteasi: enzimi multifunzionali nella vita e nella malattia (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2576539/)
2. Proprietà e applicazione terapeutica della bromelina: una revisione (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3529416/)
3. Supplementazione di enzimi digestivi nelle malattie gastrointestinali (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26806042/)
4. Applicazioni di ricerca degli enzimi proteolitici in biologia molecolare (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4030975/)
5. Le molteplici funzioni degli inibitori della serina proteasi vegetale: difesa dagli erbivori e non solo (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/22004998/)
6. Proteasi vegetali: dal rilevamento alla funzione (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/22420761/)
7. Bromelina: biochimica, farmacologia e uso medico (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/11577981/)
8. Bromelina, il complesso enzimatico dell'ananas (Ananas comosus) e la sua applicazione clinica. Un aggiornamento (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/3287010/)
9. Una revisione dell'uso della bromelina nelle malattie cardiovascolari (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21749819/)
10. Anti-proliferazione e induzione dell'apoptosi dell'estratto acquoso di foglie di Carica papaya L. su cellule di cancro al seno umano MCF-7 (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29023013/)
11. Attività antitumorale di Carica papaya: una recensione (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/23212988/)
12. Serratiopeptidasi: una revisione sistematica delle prove esistenti (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/23380245/)
13. Nattokinase: un agente antitrombotico orale per la prevenzione delle malattie cardiovascolari (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5372539/)
14. Nattokinase: produzione e applicazione (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25348469/)
15. Un nuovo enzima fibrinolitico (nattochinasi) nel formaggio vegetale Natto; un alimento a base di soia tipico e popolare nella dieta giapponese (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/3478223/)
16. Cambiamenti nella secrezione esocrina pancreatica con l'età: la secrezione esocrina pancreatica diminuisce negli anziani (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/1812045/)
17. Bromelina come trattamento per l'osteoartrosi: una revisione degli studi clinici (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC538506/)
18. Combinazione di enzimi orali versus diclofenac nel trattamento dell'osteoartrosi del ginocchio: uno studio prospettico randomizzato in doppio cieco (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/15278753/)
19. La terapia orale con enzimi proteolitici riduce i livelli eccessivi di TGF-beta nel sangue umano (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/11561866/)
20. Wobenzym nel trattamento della bronchite ostruttiva ricorrente nei bambini (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16308444/)




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