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Esternalizzare l'impiego di droni con Overfly.me

09/06/15

Stefano Orsi di Dronezine intervista Raffaello Schiavon, project manager della startup padovana che mira a rivoluzionare l'impiego di droni in ambito civile, semplificando l'accesso a questa tecnologia a professionisti ed aziende della piccola e media impresa.

FotoAl via il progetto Overfly.me, operatore riconosciuto ENAC impegnato nel mondo dei servizi legati al lavoro aereo svolto mediante sistemi aeromobili a pilotaggio remoto. Una realtà atipica rispetto allo scenario degli Operatori autorizzati già attivi sul mercato.

“Il business model di Overfly.me è rivoluzionario. Siamo riconosciuti ENAC alle non critiche (lavoriamo già per poterci approcciare alle critiche), ma il nostro obiettivo va oltre il lavoro aereo che andiamo a svolgere direttamente, e cioè aerial survey nelle sue varie declinazioni. Overfly.me fa volare il business dei propri clienti.”



Così esordisce Raffaello Schiavon, project manager della giovane startup padovana, recentemente accolta da StartCube, incubatore d’impresa dell’Università di Padova.

“Vogliamo essere l’Operatore di riferimento per Aziende e Professionisti che, determinati ad impiegare un SAPR nel loro business, decidano di esternalizzarne l’operatività ad Overfly.me, in tutto o in parte. La nostra organizzazione mira ad integrarsi con realtà aziendali e professionali che, munite di proprio SAPR e di competenze di nicchia (geologia, topografia, security..), scelgano di volare sotto la bandiera Overfly.me, senza strutturarsi come Operatore riconosciuto. I professionisti diventano nostri piloti, e i rispettivi droni elementi della nostra flotta”.



Un approccio innovativo, che ben si integra con la figura di “pilota professionale” prospettata da ENAC nella bozza del futuro regolamento SAPR.
“La figura di “Pilota” e di “Operatore” , ad oggi, coincidono per la quasi totalità delle realtà riconosciute ENAC sulla dichiarazione. Si tratta per lo più di Professionisti che impiegano SAPR come proprio strumento di lavoro.
Ma svolgere attività specializzate nel pieno rispetto – anche formale – del regolamento ENAC può non essere facile, soprattutto per chi, benché inquadrato come Operatore, impieghi un SAPR all’interno di una realtà professionale o aziendale che ha ben poco a che vedere con qualsivoglia competenza tecnica o aeronautica.

“Il nostro cliente tipo è un professionista che, una volta ricevuto un incarico dalla committenza, non intende intraprendere il cammino non sempre facile imposto dall’Ente Nazionale Aviazione Civile, e decide di far operare il proprio drone a Overfly.me o, avendo un proprio pilota, preferisce inserirlo in un meccanismo operativo rodato e già in linea con quanto richiesto da ENAC.
Accanto a questi professionisti siamo i responsabili dell’esercizio del volo, ma il servizio che eroghiamo prescinde quasi completamente dal rapporto economico che il nostro cliente ha con il proprio committente. I nostri costi, oltre ad un’entry fee, sono legati alle operazioni specializzate che autorizziamo a essere svolte, a prescindere dal costo di questi decolli per la committenza finale.
La nostra totale indipendenza “dalla commessa” ci porta quindi a valutare ogni singola collaborazione o operazione di volo con totale oggettività. Abbiamo rifiutato molte opportunità di business perché, di fatto, avrebbero generato lavoro aereo di là dei limiti imposti da ENAC.
Non interpretiamo il regolamento sulla base dei numeri che ruotano attorno ad un decollo. Noi lo applichiamo. Punto.”



Overfly.me semplifica (in termini gestionali) la vita di chi vuole lavorare esternalizzando il proprio SAPR e, parallelamente, va a generare un “secondo livello di controllo” sulla criticità delle operazioni di volo che si vanno a pianificare, analizzate sistematicamente da due soggetti (Overfly.me ed il suo cliente), collegati ma non sovrapposti.

“Il moltiplicarsi delle casistiche che andiamo ad affrontare con i nostri piloti ci consente di analizzare scenari operativi forti dell’esperienza che un singolo pilota/operatore non potrebbe sviluppare nel breve periodo, supportati da procedure sistematicizzate in linea con quanto richiesto da ENAC. Ogni professionista o azienda con cui collaboriamo (o valutiamo collaborazioni) opera in ambiti di nicchia, e necessita di soluzioni personalizzate, che noi formuliano ad hoc forti dell’esperienza acquisita accanto agli altri professionisti con cui stiamo già collaborando. Overfly.me è un progetto ambizioso, che riteniamo possa costituire una valida opportunità anche per chi oggi opera abusivamente e, sempre più conscio degli enormi rischi che questo comporta, voglia regolarizzare il proprio operato.”



Quanto ha influito StartCube, l’incubatore universitario aziendale di Padova, nel vostro business?

“Pur essendo oramai prossimi ai 40 anni e con un background lavorativo ultraventennale, abbiamo realizzato fin da subito che per accelerare ed ottimizzare l’avvio di una startup vocata all’innovazione come la nostra, vi fosse la necessità di una moltitudine di competenze che non avremmo potuto fare nostre in tempi brevi. Il progetto Overfly.me quindi è stato sottoposto alla valutazione di StartCube, che ne ha letto le potenzialità fornendoci subito consulenza e supporto. Il pianeta “droni” è osservato con grande interesse da chi valuta startup. Il fascino di questi oggetti è innegabile ma quest’industria è talmente giovane che ancora si fatica a “far inquadrare” numericamente le enormi potenzialità che il mercato, ne siamo certi, esprimerà nel medio periodo.”



Quali le potenziali aziende interessate?

“I nostri clienti tipici sono generalmente aziende o professionisti legati al mondo della topografia, della geologia o fotografia che, per svariati motivi, non ritengono imprenditorialmente applicabile (o sostenibile) la via indicata da ENAC per ottenere i riconoscimenti / le autorizzazioni del caso”, risponde il titolare di OverFly.me .



Offrite quindi una ‘scappatoia veloce’ per bypassare il sistema?

“Assolutamente no! Semmai è vero il contrario. Possiamo, contrattualmente, rifiutare di operare un decollo o, come più spesso succede, studiare con il cliente soluzioni alternative nel pieno rispetto della legge: ad esempio valutare lo svolgimento di operazioni ragionando in termini scenari critici misti (le cosiddette Zone Franche). Fermo restando il nostro “diritto di veto” rispetto ad operazioni che non risultino, anche solo in potenza, rispettare le regole.



Vendete aeromobili a pilotaggio remoto chiavi in mano?

“Non siamo costruttori o rivenditori, e non vogliamo divenirlo. Preferiamo però consigliare il cliente su SAPR italiani… oltre che per un minimo di nazionalismo, anche per i vantaggi derivanti dalle personalizzazioni e dall’assistenza che solo i costruttori italiani possono garantire in tempi brevissimi. Anche dal punto di vista della “piattaforma”, quindi, siamo indipendenti: un aspetto fondamentale per la consulenza che offriamo. Suggeriamo l’acquisto di SAPR che conosciamo direttamente, dimensionati alle reali esigenze dei nostri clienti, e senza preferenze dettate da nostra convenienza.



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