EUR/JPY ed aumenti Iva: quali le reazioni?
Ottobre 2013: il premier giapponese Shinzo Abe conferma l’aumento dell’Iva nel paese dal 5 all’8%, a seguito delle notizie di ripresa dell’economia nazionale (poco prima dell’aumento, infatti, l’indice Nikkei aveva chiuso in rialzo dopo un periodo a dir poco nero; che unito all’aumento della fiducia nei confronti delle imprese ha convinto il premier al rialzo).
Come è stato strutturato l’intervento
Secondo il premier, la manovra avrebbe permesso un miglioramento delle condizioni del paese intero, rinforzando le capacità dello stato di rilanciare l’economia (previsione che, di fatto, si è avverata: l’economia Giapponese ha avuto un deciso rafforzamento, tanto che una sola settimana fa Abe ha chiesto alle aziende di controbilanciare gli aiuti economici ricevuti dallo stato, aumentando gli stipendi dei lavoratori).
Il rafforzamento all’economia non si è, comunque, avverata solo grazie ad una maggiore tassazione sul valore aggiunto: il Giappone infatti, pur alzando di 3 punti percentuali l’IVA, ha iniziato un robusto programma di sostegno delle proprie aziende, aumentando loro gli sgravi fiscali e diminuendo nel contempo le imposte sugli utili.
Le reazioni dell’EUR/JPY
Il cambio EUR/JPY tuttavia, non sembra aver premiato la manovra nipponica, perlomeno non nel primo mese della sua attuazione.
Al momento dell’annuncio, il cambio EUR/JPY si attestava pari a 132.81, già interessato in quel momento però in un deciso rafforzamento a favore dell’Euro. A voler essere precisi, potremmo notare un andamento fortemente altalenante del cambio nel periodo in questione, tuttavia ci soffermeremo nella nostra analisi solo sugli andamenti di medio lungo periodo.
Osservando dunque un periodo medio lungo, possiamo notare come il rafforzamento dell’Euro è continuato per tutto il mese di ottobre: l’ultimo giorno del mese il cambio è pari a 135.19, valore superato in tutto il mese solo il 23 ottobre, con un cambio pari a 135.21.
Il cambio EUR/JPY si rafforza invece dal lato dello Yen giapponese nei primi otto giorni di novembre: dal cambio già esaminato del 31 ottobre, esso passa a 131.64 l’8 novembre.
Questo è tuttavia il miglior risultato raggiunto dallo Yen nei confronti dell’Euro nel periodo immediatamente successivo all’aumento dell’IVA: la moneta unica si rafforzerà infatti sempre più decisamente, in una salita instancabile che si arresta solo il 2 gennaio 2014: in tale data, il cambio EUR/JPY è pari a 145. Solo dopo ciò lo Yen torna a rafforzarsi.
Le reazioni dell’USD/JPY
La situazione del cambio USD/JPY è molto simile a quella dell’EUR/JPY: l’unica differenza sostanziale è che il periodo di sofferenza dello Yen si interrompe in anticipo: tra l’11 ed il 18 ottobre, il cambio passa da 98.19 e 98.94.
Lo Yen si rafforza nel periodo successivo, fino al 24 ottobre: in quella data il cambio è pari a 97.42. Dopo quella data, lo Yen torna a perdere inesorabilmente terreno fino al 2 gennaio 2014, data in cui il cambio era pari a 105.32.
Ad oggi, lo Yen è tornato a rafforzarsi, nei confronti del Dollaro Americano come in quello dell’EUR/JPY.
Conclusioni generali
Sebbene sul breve periodo l’aumento dell’IVA non abbia rafforzato lo Yen nei mercati monetari, possiamo dire che questa manovra, indirettamente, abbia ugualmente giovato all’economia nipponica: è proprio l’aumento dell’IVA che ha causato, sul lungo periodo, la ripresa dell’economia dello stato; cosa che ha a sua volta giovato negli ultimi periodi allo Yen: non è infatti un caso che il rafforzamento dello Yen abbia coinciso con l’ufficiale ripresa dell’economia giapponese.