ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

EVOLUZIONE. La mostra d'arte di Alessandra Ferrandu e Marco Alberti alle prestigiose Vigne Olcru

02/05/18

In una cornice d'eccezione, le Vigne Olcru a Santa Maria della Versa (Pv) si inaugura una mostra d'arte con gli artisti Alessandra Ferrandu e Marco Alberti. Organizzazione a cura di Dario Fochi management. Intervento critico a cura di Alberto Moioli - AICA International

FotoEsistono situazioni, soprattutto nel mondo dell’arte in cui i vari linguaggi espressivi si integrano, si completano in un dialogo che viene amplificato da ambienti e cuori sensibili.
Le sculture di Marco Alberti, come i disegni di Alessandra Ferrandu, sembrano nati apposta per vivere all’interno di un progetto d’eccellenza qualitativa come quello delle Vigne Olcru. Qui tutto concorre a creare un’armonia particolarmente stimolante e intrigante. La visita alle Vigne è senza alcun dubbio un’esperienza coinvolgente, la ricerca e la sperimentazione appartiene all’impulso imprenditoriale di Massimiliano e Matteo Brambilla che, coinvolgendo anche il mondo della ricerca universitaria, apporta al “saper fare impresa” un autentico valore aggiunto di stampo artistico e culturale.
La ricerca estetica e contenutistica dell’imprenditore ha trovato campo fertile nella passione e nella professionalità di due artisti contemporanei di Massa Carrara, terra di artisti e poeti, come Marco e Alessandra.
Le sculture di Marco Alberti si integrano alla perfezione con le architetture innovative ed il paesaggio collinare tipico dell’Oltrepò pavese, così come la natura offre i suoi frutti migliori quando trova l’ambiente più consono, anche le opere dello scultore sembra che abbiano trovato casa, in modo naturale e in armonia con una cornice espositiva particolarmente suggestiva ed elegante.
Siamo nella terra di Santa Maria della Versa, sul confine tra Lombardia ed Emilia Romagna tra le parole di Giovanni Brera e la poesia visiva degli scatti di Luigi Ghirri, un luogo dove il ritmo lento della vita è scandito dalla natura.
La materia, modellata dalla raffinata sensibilità di Marco Alberti, riporta l’attento osservatore a riflettere sulle origini della bellezza espressa dalle forme di madre natura.
L’artista si cala nelle fenditure della terra dove coglie le forti emozioni suggerite dalla sorpresa di una natura straordinaria che comunica forti emozioni attraverso forme, spazi e volumi che Marco riesce a ricreare filtrandole attraverso una intima e profonda sensibilità espressiva, come un autentico speleologo dell’anima.
L’autore delle opere esposte oggi negli spazi eleganti delle Vigne Olcru, si esprime attraverso una profonda conoscenza dei materiali e delle tecniche che piega alla sua sensibilità per offrire un risultato di straordinaria leggerezza e poetica espressiva.
Marco Alberti appartiene a quella schiera di interessanti scultori che affondano la propria personalità creativa in un linguaggio plastico non-figurativo, senza passare necessariamente da suggestioni pittoriche ma seguendo con impressionante serietà un proprio percorso espressivo tutt’ora in fase di crescita ed evoluzione.
Le opere in marmo appartengono ad uno stile molto raffinato che ben si interfaccia con la costante ricerca e sperimentazione che l’artista impone, in maniera naturale, al suo interessante cammino creativo perfettamente in linea con la filosofia e l’ambiente che oggi ospita le sue opere.
L’approccio creativo in tale contesto mi riporta alla memoria la riflessione di Oscar Wilde nel 1889.
”L’arte accoglie la vita come sua materia prima, la ricrea e la modella in forme nuove, inventa, immagina, sogna …” (The Decay of Lying)

L’inserimento delle opere di Alessandra Ferrandu sono un dialogo ulteriore con le sculture bianchissime di Marco e l’atmosfera circostante. Alessandra offre con i suoi disegni una riflessione molto profonda che spazia dal mondo della mitologia fino ai giorni nostri, facendo vibrare le corde del cuore e le coscienze legate al mondo della filosofia e della poesia.
Risulta naturale soffermarsi per molto tempo davanti ai suoi disegni come alla ricerca di un messaggio nascosto, una verità non svelata.
Le opere coinvolgono e suggeriscono all’osservatore una completa immersione negli accattivanti chiaroscuri, alla ricerca di qualche cosa che l’artista non rivela apertamente, lasciando che sia l’opera stessa ad agire sulla sensibilità di chi ha il coraggio e la voglia di lasciarsi travolgere dalle emozioni.
Perfettamente integrate nell’ambiente le opere sono esposte, adagiate, sui pupitres, tipici cavalletti di legno che solitamente ospitano le bottiglie posizionate per il celebre remuage, ossia la parziale rotazione della bottiglia che deve essere fatta manualmente e giornalmente nel tipico “metodo classico”.
Per ben due anni, le opere di Marco e Alessandra, resteranno esposte in questo straordinario contesto ambientale, un tempo attraverso il quale il pubblico avrà modo di conoscere da vicino l’espressione creativa L’inserimento delle opere di Alessandra Ferrandu sono un dialogo ulteriore con le sculture bianchissime di Marco e l’atmosfera circostante. Alessandra offre con i suoi disegni una riflessione molto profonda che spazia dal mondo della mitologia fino ai giorni nostri, facendo vibrare le corde del cuore e le coscienze legate al mondo della filosofia e della poesia.
Risulta naturale soffermarsi per molto tempo davanti ai suoi disegni come alla ricerca di un messaggio nascosto, una verità non svelata.
Le opere coinvolgono e suggeriscono all’osservatore una completa immersione negli accattivanti chiaroscuri, alla ricerca di qualche cosa che l’artista non rivela apertamente, lasciando che sia l’opera stessa ad agire sulla sensibilità di chi ha il coraggio e la voglia di lasciarsi travolgere dalle emozioni.
Perfettamente integrate nell’ambiente le opere sono esposte, adagiate, sui pupitres, tipici cavalletti di legno che solitamente ospitano le bottiglie posizionate per il celebre remuage, ossia la parziale rotazione della bottiglia che deve essere fatta manualmente e giornalmente nel tipico “metodo classico”.
Per ben due anni, le opere di Marco e Alessandra, resteranno esposte in questo straordinario contesto ambientale, un tempo attraverso il quale il pubblico avrà modo di conoscere da vicino l’espressione creativa L’inserimento delle opere di Alessandra Ferrandu sono un dialogo ulteriore con le sculture bianchissime di Marco e l’atmosfera circostante. Alessandra offre con i suoi disegni una riflessione molto profonda che spazia dal mondo della mitologia fino ai giorni nostri, facendo vibrare le corde del cuore e le coscienze legate al mondo della filosofia e della poesia.
Risulta naturale soffermarsi per molto tempo davanti ai suoi disegni come alla ricerca di un messaggio nascosto, una verità non svelata.
Le opere coinvolgono e suggeriscono all’osservatore una completa immersione negli accattivanti chiaroscuri, alla ricerca di qualche cosa che l’artista non rivela apertamente, lasciando che sia l’opera stessa ad agire sulla sensibilità di chi ha il coraggio e la voglia di lasciarsi travolgere dalle emozioni.
Perfettamente integrate nell’ambiente le opere sono esposte, adagiate, sui pupitres, tipici cavalletti di legno che solitamente ospitano le bottiglie posizionate per il celebre remuage, ossia la parziale rotazione della bottiglia che deve essere fatta manualmente e giornalmente nel tipico “metodo classico”.
Per ben due anni, le opere di Marco e Alessandra, resteranno esposte in questo straordinario contesto ambientale, un tempo attraverso il quale il pubblico avrà modo di conoscere da vicino l’espressione creativa L’inserimento delle opere di Alessandra Ferrandu sono un dialogo ulteriore con le sculture bianchissime di Marco e l’atmosfera circostante. Alessandra offre con i suoi disegni una riflessione molto profonda che spazia dal mondo della mitologia fino ai giorni nostri, facendo vibrare le corde del cuore e le coscienze legate al mondo della filosofia e della poesia.
Risulta naturale soffermarsi per molto tempo davanti ai suoi disegni come alla ricerca di un messaggio nascosto, una verità non svelata.
Le opere coinvolgono e suggeriscono all’osservatore una completa immersione negli accattivanti chiaroscuri, alla ricerca di qualche cosa che l’artista non rivela apertamente, lasciando che sia l’opera stessa ad agire sulla sensibilità di chi ha il coraggio e la voglia di lasciarsi travolgere dalle emozioni.
Perfettamente integrate nell’ambiente le opere sono esposte, adagiate, sui pupitres, tipici cavalletti di legno che solitamente ospitano le bottiglie posizionate per il celebre remuage, ossia la parziale rotazione della bottiglia che deve essere fatta manualmente e giornalmente nel tipico “metodo classico”.
Per ben due anni, le opere di Marco e Alessandra, resteranno esposte in questo straordinario contesto ambientale, un tempo attraverso il quale il pubblico avrà modo di conoscere da vicino l’espressione creativa di due protagonisti dell’arte contemporanea, dei quali sentiremo sempre più parlare nei prossimi anni.
Infine, non è un dettaglio ma un valore aggiunto, l’umanità e la simpatia degli autori delle opere esposte, sono un autentico valore aggiunto che non si può tralasciare perché se il visitatore potrà incontrare personalmente gli artisti potrà cogliere quell’essenza che è unica e irripetibile nel mondo dell’arte e venir piacevolmente travolti dalle parole appassionate di Marco Alberti e dagli occhi sorridenti di Alessandra Ferrandu.
Qui, alle Vigne Olcru, convergono dunque caratteristiche professionali che accompagnano la passione, la ricerca e la sperimentazione in un dialogo con l’arte del disegno, della pittura, della scultura e della poesia, grazie alla lungimiranza di chi, come Massimiliano e Matteo Brambilla, Alessandra Ferrandu e Marco Alberti, credono fermamente nella bellezza e nell’armonia.
Dario Fochi, figura professionale preveniente dal mondo della musica dello show management è il trait d'union dell’intero progetto, innamorato del mondo dell’arte e instancabile tessitore di relazioni ed emozioni, ha reso possibile, grazie all’innato fiuto imprenditoriale, la realizzazione dell’intero progetto.
A cura di Alberto Moioli
Mostra EVOLUZIONE
Con opere degli artisti Marco Alberti e Alessandra Ferrandu
www.albertimarco.com
Inaugurazione Sabato 12 maggio 2018
Con il patrocinio e la collaborazione di
• Vigne Olcru
• Dario Fox Management
• Escavazione Calacatta Bondielli Srl
• AIL - Associazioni Imprenditori Lombardi
• Sanguanini Snc
VIGNE OLCRU
Via Buca 26 – Santa Maria della Versa www.vigneolcru.com
tel. 0385 799958
Info line: Dario Fochi +39 32 94 11 40 89
Mail to: fochi.dario@gmail.com
Il nome Olcru è legato al territorio dell’Oltrepò pavese e alle sue storiche tradizioni vinicole.
Il suffisso –Ol- e’ riferito ad Oltrepò mentre la denominazione –cru- è stata dedicata al nobile pinot nero, vino principe dell’Oltrepò pavese e dei nostri vigneti. Nel logo figura una croce, quella Benedettina, in omaggio ai monaci che salvarono il Pinot Nero continuando a coltivarlo all’interno dei loro convent



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