Fra arte e tecnologia per uscire dalla crisi. Testimonianza aziendale di Tondin Porte
Giovedì 18 aprile alle 16.30, presso la sala conferenze del Residence Cà Beregana di Vicenza si è tenuto il convegno “Come uscire dalla crisi? Il Piano B per tornare protagonisti”, organizzato da VAGA (Associazione dei Giovani Architetti di Vicenza), l’Ordine degli Architetti ed Energitismo. Tra gli interventi anche la testimonianza di Luca Tondin.
Il nostro paese sta vivendo una situazione economica difficile, ma “non si può risolvere un problema con lo stesso modo di pensare che lo ha provocato” (Albert Einstein). Per affrontare la crisi si può fare rete e puntare all’internazionalizzazione. Ma all’estero occorre andarci con qualcosa che ci differenzi dagli altri. Per aumentare la nostra competitività è opportuno valorizzare i punti di forza dell’Italia, quel saper produrre “le cose belle che piacciono al mondo”. Quando ci confrontiamo con realtà straniere ben più grandi e strutturate, non dimentichiamo i tratti distintivi dello “stile italiano” – tradizione e modernità, artigianalità e tecnologia, estetica e funzionalità – ma soprattutto la capacità di creare combinazioni e modelli del tutto nuovi e originali.
È necessario avanzare, pertanto, con un progetto culturale comune e unificato, creando collaborazioni professionali che mettano in contatto diverse competenze e sensibilità. Energitismo, come movimento culturale, esorta professionisti e imprese a guardare alla sostenibilità in modo nuovo, attraverso le lenti dei grandi esempi del passato per poter creare un nuovo “Rinascimento”, partendo dalle nostre radici artistiche, ma proiettandosi verso il futuro con la creazione di network formati da artisti, architetti, designer e piccole imprese.
Accanto agli interventi di Stefano Flammini, presidente del Gruppo FG Tecnopolo di Roma, dell’arch. Giuseppe Pilla, presidente dell’Ordine degli Architetti di Vicenza, moderati da Claudia Bettiol, presidente di Energitismo, vi sono state le testimonianze di imprenditori come Alberto Tessaro, Giampietro Zonta e Luca Tondin, che investendo nel binomio arte e tecnologia hanno dimostrato come il prodotto italiano interpreti i bisogni e i desideri che emergono sempre più nei paesi europei ed extraeuropei.
Luca Tondin nel suo intervento ha sottolineato l’immediato feeling sorto tra Energitismo e Tondin Porte. L’azienda da sempre punta a valori come l’amore per la natura e l’ecosostenibilità: lo dimostrano la certificazione FSC e la mappatura LEED di prodotti. Frutto di questa sintonia è la Porta di Luce, che sfrutta la tecnologia DSC, celle solari di terza generazione, in grado di emulare artificialmente il processo della fotosintesi clorofilliana, grazie all’uso di sostanze organiche colorate e non di silicio. La Porta di Luce è un ottimo esempio di quel “Piano B” che ci può consentire di diventare protagonisti nei mercati internazionali, ovvero rispondere alla crescente domanda di bellezza, tecnologia e qualità.
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