Funghi medicinali e modulazione immunitaria
Tra gli ambiti nei quali trova applicazione l’utilizzo dei funghi medicinali vi è quello dell’immunomodulazione. Utilizzati in diverse medicine tradizionali, ai funghi medicinali sono attribuite numerose attività terapeutiche, come quelle antinfiammatoria e antidiabetica, che la moderna ricerca scientifica sta validando anche effettuando studi clinici.
L’attività dei funghi medicinali sul sistema immunitario riscuote notevole interesse, proprio per le implicazioni che può avere nell’ambito della lotta ai tumori. I Funghi medicinali, sono considerati tra le nuove terapie messe in atto per rendere più efficaci le cure contro il cancro e aumentare la sopravvivenza dei pazienti.
MECCANISMI E COME SI ESPLICA TALE AZIONE LO SPIEGA IL DOTTOR SERGIO STINCO
La medicina integrata offre oggigiorno un’ampia gamma di terapie che costituiscono un valido supporto in associazione ai trattamenti oncologici tradizionali. La micoterapia è un metodo di cura molto antico, naturale, utilizzato prevalentemente nel mondo orientale. Il forte legame con il sistema immunitario ha negli anni destato un interesse crescente anche in Occidente, soprattutto in ambito oncologico come terapia di supporto.
Il National Cancer Institute, per esempio, a oggi annovera, tra le terapie di supporto, l’utilizzo di quattro funghi medicinali.
«I funghi vengono generalmente studiati in fitoterapia, anche se il mondo dei funghi rappresenta un mondo a sé, molto diverso da quello delle piante – spiega Sergio Stinco, medico, fitoterapeuta ed esperto di oncologia medica – I funghi sono divisi in Phylum. Quelli che interessano maggiormente in ambito terapeutico sono gli ascomiceti, tra cui il Cordyceps sinensis, i basidiomiceti, quasi tutti macro-funghi, tra cui si trova anche il noto fungo porcino e i deuteromiceti, funghi imperfetti che non hanno la forma sessuata di riproduzione. Tra questi ultimi che, pur non essendo usati in terapia, sono importanti in ambito medico, poichè tra questi vi sono dei patogeni, occorre ricordare la Candida albicans e la Candida glabrata, coinvolte in numerosi processi patologici dell’essere umano.
Vale la pena ricordare che i funghi hanno due forme riproduttive: sessuata, attraverso le spore e asessuata, attraverso l’accrescimento delle ife e la fusione di più ife». In ambito terapeutico i funghi hanno prevalentemente un’azione immunomodulante, detossificante, adattogena, ovvero ottimizzano le energie corporee nelle situazioni di stress e agiscono per favorire il riequilibrio del metabolismo.
LE TIPOLOGIE DI FUNGHI
Esistono quasi 1,5 milioni di specie diverse di funghi, anche se quelle finora conosciute sono relativamente poche: circa 14 mila. Di queste: circa 700 sono utilizzate come cibo; almeno 50 specie sono velenose; 270 sono studiate per le loro proprietà farmacologiche; più di 50 hanno dimostrato attività antineoplastica in vitro e 20 sono state studiate in modelli animali in vivo e ben tollerate. Si tratta, dunque, di un ambito di conoscenza in continuo divenire.
Più in generale, i funghi possono essere divisi in due categorie: i macrofunghi e i microfunghi. I microfunghi possono essere patogeni per l’uomo, come la ben conosciuta Candida albicans o l’Aspergillus, ma possono risultare anche molto utili per alcuni tipi di produzione, come quella della birra e del pane. Da alcuni microfunghi sono state estratte sostanze a importante azione farmacologica, come la penicillina estratta da Penicillium notatum o la ciclosporina estratta da Tolypocladiuminflatum e da alcune specie di Cordyceps, che ha rivoluzionato il corso del post-trapianto d’organo.
I macrofunghi sono tuttavia quelli più conosciuti; essi presentano caratteristiche che li rendono più simili a cellule animali piuttosto che vegetali. Per esempio, molti agenti patogeni che determinano affezioni nell’uomo possono colpire anche i funghi, a differenza delle piante.
«Il fungo, o almeno quello che noi consideriamo tale, è solo la parte sessuata, perché il vero fungo si sviluppa sottoterra ed è costituito dal micelio, un insieme di ife che possono essere di due tipi: ife settate, cioè ogni ifa è separata dalle altre, o ife comunicanti tra loro come si trattasse di una unica cellula plurinucleata» chiarisce Sergio Stinco.
LE DIFFERENZE CON IL MONDO VEGETALE
A differenza delle cellule vegetali, le cellule del fungo presentano la chitina, un polimero della glucosamina composto dall’esoscheletro degli artropodi. I funghi sono organismi eterotrofi che hanno bisogno di reperire nell’ambiente le sostanze necessarie al loro nutrimento, a differenza delle piante che fotosintetizzano. Hanno la riproduzione sessuata per fusione di due o più nuclei con diverso patrimonio genetico o asessuata, come accennato in precedenza.
I funghi possono essere saprofiti, nutrendosi così di materiale organico derivante da organismi morti. Questo aspetto deve essere tenuto in debita considerazione perché implica la loro grande capacità di trasformazione della materia organica e la possibilità di renderla disponibile per altri organismi.
«Possono essere utilizzati nel drenaggio dell’essere umano che è una parte molto importante della medicina fitoterapica e possono assorbire elementi molto inquinanti come i metalli pesanti – spiega Sergio Stinco – Per esempio, un fungo, l’agarycus, ha la grande capacità di assorbire il cadmio. I terreni di coltivazione dei funghi devono essere quindi controllati e certificati, per garantire che i funghi siano stati cresciuti in un ambiente non inquinato».
I funghi possono essere parassiti, assorbendo nutrimento da organismi viventi. O ancora, possono vivere in simbiosi, a stretto contatto con altri organismi, con un assetto mutualistico dal quale entrambe le specie traggono vantaggio.
IMMUNOMODULAZIONE
L’immunomodulazione mira a correggere un disequilibrio del sistema immunitario laddove il prevalere di una modalità determina un deficit delle altre.
«Quando si parla di sistema immunitario ci si riferisce a un sistema molto complesso, che possiamo pensare di suddividere in immunità innata, aspecifica, e in immunità adattativa, specifica, che riconosce ogni singolo patogeno. Un ruolo importante è svolto dalle cellule APC, cellule che presentano l’antigene, sentinelle che captano antigeni degli agenti patogeni, dei microbi, delle cellule alterate. Fanno da sentinella affinché venga attivata una risposta contro la situazione di attacco. Il sistema immunitario sa dunque cosa fare e quando farlo» prosegue il dottore.
A intervenire sono i linfociti T, che possono essere differenziati in una serie di sottogruppi: Th1, Th2, Th17, Treg, che hanno funzioni differenti. I linfociti T citotossici sono, insieme alle cellule natural killer, dei così detti “corpi speciali” perché possono avere un’azione citotossica diretta nei confronti di cellule alterate o cellule infettate da virus. C’è poi un sistema fagocitario, “spazzino”, ubiquitario, presente in tutti gli organi, compreso il sangue.
«Fa parte del sistema reticolo-endoteliale, molto importante in fitoterapia perché attivato da molti gemmoderivati; anche la micoterapia attiva l’azione macrofagica». C’è poi l’azione del complemento che va a ottimizzare le risposte immunitarie. È proprio in questi ambiti che agisce la micoterapia.
FUNGHI E SISTEMA IMMUNITARIO
Quando si attiva, la risposta Th1 è rivolta soprattutto a patogeni intracellulari, come virus e batteri intracellulari. Induce la produzione di IgG e attiva i macrofagi. In presenza di un disequilibrio di Th1, si tende all’autoimmunità.
La risposta Th2 è rivolta invece a patogeni extracellulari. Induce l’attivazione di mastociti ed eosinofili e di immunoglobuline. In questo caso l’iperreattività può condurre alle allergie o alle flogosi non controllate. Anche in questo caso ci sono citochine e interleuchine particolarmente coinvolte nell’iper-espressione di quella modalità di funzionamento.
La risposta Th17 è più rivolta a funghi patogeni e batteri, soprattutto di origine gastro-intestinale. Una iperreattività del Th17 è correlata a malattie autoimmuni organo-specifiche. «L’innesco di una risposta inibisce le altre per un effetto di polarizzazione». Vi sono poi due grandi categorie di regolatori: i linfociti T e i mastociti, che si pensava avessero effetto solo nei fenomeni allergici, ma che invece sembra svolgano un ruolo importante anche nella regolazione dei processi infiammatori dell’organismo.
STRATEGIE DI ELUSIONE DELLE CELLULE NEOPLASTICHE
Le cellule neoplastiche possono inibire in diverso modo le capacità dell’organismo di riconoscerle: attraverso una riduzione della permeabilità dell’ambiente tumorale alle cellule natural killer; “fingendosi” cellule normali, attraverso una aumentata espressione delle proteine del sistema HLA; attraverso la modulazione di espressione dei ligandi di membrana per i linfociti natural killer; attraverso una diretta soppressione dell’attività delle cellule natural killer o ancora inducendo la produzione midollare di sostanze che riducono la produzione di cellule natural killer.
«Questi sono solo degli esempi: si innescano anche meccanismi di carattere soppressivo della risposta immunitaria, viene alterata la capacità di riconoscimento da parte del sistema immunitario, le cellule dendritiche vengono soppresse dal tumore, così come la produzione di macrofagi associati al tumore può favorirne la metastatizzazione».
I funghi contengono delle sostanze che appartengono alla categoria dei polisaccaridi e degli oligosaccaridi. In particolare, l’attenzione dei ricercatori si è concentrata sui beta-glucani e sugli alfa-glucani che sono in grado di ripristinare le capacità del sistema immunitario in termini di riconoscimento di cellule alterate, così come di cellule infettate da virus.
La stimolazione delle difese immunitarie mediante assunzione di β-glucani derivanti da estratti di funghi medicinali in pazienti affetti da tumore può costituire una utile integrazione alla chirurgia, alla chemioterapia e alla radioterapia.
Recentemente è stato dimostrato che i β-glucani hanno un effetto tumoricida diretto in quanto sono in grado di inibire l’espressione dell’enzima aromatasi responsabile della conversione degli androgeni in estrogeni, che spesso è più evidente nelle cellule tumorali del seno.
All’estratto di Maitake è riconosciuta la capacità di stimolare la differenziazione delle cellule progenitrici ematopoietiche, la produzione del fattore di stimolazione delle colonie di granulociti e il recupero di leucociti del sangue periferico dopo lesioni del midollo osseo. Tali capacità sono state testate in pazienti affetti da sindromi mielodisplastiche o preleucemiche.
L’estratto di Maitake può anche modificare le molecole di adesione sulla superficie delle cellule tumorali, inibire la migrazione, l’invasione e l’adesione delle cellule e quindi può influenzare la formazione di metastasi.
RUOLO DEI BETA-GLUCANI
I beta-glucani sono delle strutture della parete cellulare dei funghi capaci di legare specifici recettori sui macrofagi e sulle cellule natural killer, stimolandole. «Si è visto che mimano molecole di superficie dei batteri, è come se il sistema si carichi di munizioni per fronteggiare l’attacco. Possono stimolare anche i mega-cariociti e tutti i precursori del midollo osseo. Quindi, ogni fungo induce dei beta-glucani peculiari, con caratteristiche strutturali differenti».
I funghi vengono assunti per bocca. Una volta ingeriti superano la barriera gastrica senza essere digeriti dall’acido e raggiungono l’intestino, dove vengono captati dal tessuto linfoide e trasportati al tessuto reticolo-endoteliale, al midollo osseo, ai linfonodi, alla milza e quindi processati in frammenti solubili. A quel punto si legano con con diversi recettori, tra cui il recettore CR 3 del complemento, attivando l’immunità innata a riconoscere e attaccare le cellule alterate, ma anche inducendo la produzione di anticorpi specifici e quindi l’opsonizzazione, che favorisce la distruzione di cellule alterate o attaccate da virus.
«Si tratta, quindi, di uno stimolo sia per il sistema immunitario innato sia per quello adattativo. Il risultato è sempre il potenziamento della risposta immunitaria innata e di quella specifica o adattativa».
GLI ALFA-GLUCANI
Sono degli oligosaccaridi anch’essi contenuti nei funghi che si usano in ambito terapeutico. I più studiati sono gli Alfa 1,6 alfa 1,4 e alfa 1,3 glucani. «Degli alfa-glucani non si conosce molto, anche perché cambiano la loro posizione nella parete cellulare in base alla condizione del fungo. Verosimilmente, occupano lo strato al di sotto di tutti gli altri strati di biopolimeri, subito sopra la membrana citoplasmatica, ma questa posizione può variare».
Mentre i beta-glucani sono idrosolubili, sono stati studiati a fondo e hanno mostrato proprietà antitumorali, gli alfa-glucani sono più difficili da studiare, non sono idrosolubili e possono essere studiati solo dopo aver apportato una modifica strutturale, come la carbossimetilazione, la solfatazione, l’aminopropilazione o la idrossietilazione. Gli effetti descritti in natura sono numerosi sul sistema infiammatorio e immunitario in ambito oncologico.
FUNGHI MEDICINALI E APPLICAZIONI FARMACOLOGICHE
Oltre che in forma di integratori per uso orale, spesso in associazione ai diversi botanicals dotati di efficacia sul sistema immunitario, i funghi medicinali vengono oggi studiati e applicati anche in forme farmaceutiche diverse.
Un esempio è costituito dallo Shiitake o Lentinula edodes, fungo basidiomicete della famiglia Omphalotaceae di origine asiatica, uno dei micoterapici più studiati dal punto di vista clinico-scientifico. Proprio dallo Shiitake sono stati isolati dei principi attivi quali il lentinano, β-glucano con una catena glucosidica β-1,3: β-1,6, che dimostra di poter agire sia in modo diretto sul sistema immunitario, favorendo l’attività delle cellule immunitarie responsabili della risposta innata più immediata, ma specifica, sia in modo indiretto, per attivazione di macrofagi, linfociti T e cellule NK.
Una volta isolati, i suddetti principi attivi isolati dallo Shiitake sono poi stati stabilizzati e brevettati come farmaci immunostimolanti a uso iniettivo endovenoso, per finalità immunostimolante in pazienti oncologici. Proprio questo tipo di evoluzione farmaceutica potrebbe rappresentare un’ulteriore conferma dell’efficacia immunomodulante dello Shiitake anche in forma di integratore alimentare, da impiegare in soggetti clinicamente sani che cerchino solo un supporto alla funzione immunitaria.
Recente quanto interessante, poi, lo studio, in vitro, su un modello di epitelio polmonare realizzato allo scopo di valutare le prospettive terapeutiche del lentinano estratto da funghi Shiitake nei pazienti affetti da Covid-19. Nel complesso è emersa la capacità del β-glucano di ridurre non solo lo stress ossidativo, ma anche la produzione di molecole con attività pro-infiammatoria a livello polmonare, facendo pensare a un potenziale ruolo di nutraceutico utile nel contenimento della tempesta di citochine che caratterizza l’infezione da SARS-CoV-2 e del conseguente danno polmonare.
PROSPETTIVE FUTURE
Con migliaia di pubblicazioni scientifiche rilevanti e anni di utilizzo clinico, i funghi medicinali attendono ancora il loro posto sul podio delle terapie integrate più efficaci. Per questo il dr. Bosco e il suo team di ricerca hanno organizzato nel Novembre 2022 il Congresso nazionale “Funghi medicinali, attualità e prospettive” con l’obiettivo di creare sempre più interesse verso questo mondo ancora poco conosciuto. “La scienza è libera, non appartiene a qualcuno, ma all’umanità – sottolinea il dr. Bosco – e serve l’aiuto di tutti.(medici, pazienti e ricercatori) per portare la comunità scientifica a riconoscere la dignità che meritano i funghi medicinali.
Già da anni collaboriamo con diverse Università italiane ed europee per portare sempre più evidenze sull’importante miglioramento della qualità della vita, sulla riduzione degli effetti collaterali dei farmaci chemioterapici e sulla diminuzione dei tempi di recupero nei pazienti oncologici che li utilizzano come integrazione alle terapie ospedaliere.
Una migliore comprensione di come i funghi medicinali agiscono a vari livelli sui tumori passa necessariamente da uno stretto legame tra i risultati della ricerca scientifica e l’oncologia tradizionale, al fine di identificare il trattamento più appropriato per ogni individuo, prevenire effetti collaterali e complicanze e aumentare la sopravvivenza del paziente. Dai risultati di un caso di studio, pubblicato nel 2021, sul ruolo dei funghi medicinali nel cancro al cervello si evincono notizie incoraggianti per il miglioramento della qualità della vita nei pazienti. Questi risultati potrebbero fornire nuove informazioni sui possibili usi terapeutici dei funghi medicinali e suggerimenti utili per la preparazione di farmaci e nutraceutici per la lotta contro il cancro.
Affinché le terapie integrate siano veramente efficaci, è necessario una sempre maggiore collaborazione tra oncologi e medici che utilizzano la micoterapia. La recente istituzione della Società italiana funghi medicinali (Sifm) può fornire infatti un ambito di discussione all’interno del quale armonizzare tutte le azioni nel campo della micoterapia in Italia, attualmente poco chiare e anche molto costose per i pazienti che vogliono avvicinarsi a questo tipo di medicina integrata” dichiara, infine, il dr. Bosco.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI CONTATTACI:
ERBORISTERIA ARCOBALENO
Specialisti in MICOTERAPIA
Tel. 3200469843 / 0445-524576
info@erboristeriarcobaleno.com
Fonti:
• https://www.medicinaintegratanews.it/funghi-medicinali-e-modulazione-immunitaria/
• Articolo tratto dal Modulo 3 del corso ECM “Nutraceutica e fitoterapia: le giuste sinergie a supporto del benessere”. Autori del modulo: Stefania La Badessa, Marco Biagi, Arrigo Cicero, Luca Gelardi, Alessandro Targhetta
BIBLIOGRAFIA:
• Boh B, Berovic M. (2007): “Grifola frondosa (Dicks.: Fr.) SF Gray (Maitake mushroom): medicinal properties, active compounds, and biotechnological cultivation.” International Journal of medicinal mushrooms, 9(2): 89-108.
• Gao YH, Zhou SF, Huang M, Xu A. (2003): “Antibacterial and antiviral value of the genus Ganoderma P. Karst. species (Aphyllophoromycetideae): a review.” International Journal of Medicinal Mushrooms, 5 (3): 235-246.
• Holliday J, Cleaver J. (2004): “On the Trail of the Wild Yak: Ancient Cordyceps in the Modern World.” Online posting.
• Koh JH, Yu KW, Suh HJ, Choi YM, Ahn TS. (2002): “Activation of macro- phages and the intestinal immune system by an orally administered decoc- tion from cultured mycelia of Cordyceps sinensis.” Bioscience, biotechnology, and biochemistry, 66(2): 407-411.
• Joseph S, Baby S, Varughese G, Thozhuthumparambal PS, Kainoor J. (2009): “Antioxidative and Antiinflammatory Activities of the Chloroform Extract of Ganoderma lucidum Found in South India”, in Scienza Pharmaceutica, 77, pp. 111-21.
• Li CY, Chiang CS, Tsai ML, Hseu RS, Shu WY, Chuang CY, Sun YC, Chang YS, Lin JG, Chen CS, Huang CL, Hsu IC. (2009): “Two-sided effect of Cordyceps sinensis on dendritic cells in different physiological stages.” Journal of leukocyte biology, 85(6): 987-995.
• Min BS, Nakamura N, Miyashiro H, Bae KH, Hattori M. (1998): “Triterpenes from the spores of Ganoderma lucidum and their inhibitory activity against HIV-1 protease.” Chemical and Pharmaceutical Bulletin, 46: 1607-12.
• Nanba H, Kodama N, Schar D, Turner D. (2000): “Effects of Maitake (Grifola frondosa) glucan in HIV-infected patients.” Mycoscience, 41(4): 293-295.
• Park HS, Hwang YH, Kim MK, Hong GE, Lee HJ, Nagappan A, Yumnam S, Kim EH, Heo JD, Lee SJ, Won CK, Kim GS. (2014): “Functional poly- saccharides from Grifola frondosa aqueous extract inhibit atopic dermatitis-like skin lesions in NC/Nga mice.” Bioscience, biotechnology, and biochemistry, (ahead- of-print), 1-8.
• Sanodiya BS, Thakur GS, Baghel RK, Prasad GBKS, Bisen PS. (2009): “Ganoderma lucidum: a potent pharmacological macrofungus.” Current pharmaceutical biotechnology, 10(8): 717-742.
• Stavinoha W, Satsangi N, Weintraub S. (1995): “Study of the antiinflammatory efficacy of Ganoderma lucidum.” Kim BK, Kim YS. (Eds.): Recent Advances in Ganoderma lucidum research. The Pharmaceutical Society of Korea, pp. 3-7.
• Wasser SP. (2005): “Reishi or Ling Zhi (Ganoderma lucidum).” Encyclopedia of Dietary Supplements.
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere