Funghi medicinali in supporto alle terapie oncologiche
In alcuni dei più grandi e avanzati centri oncologici del mondo, ad esempio come lo “Sloan-Kettering” di New York, esistono da parecchi anni dei Dipartimenti di Medicina Integrativa, proprio per garantire l’apporto complementare di numerose tecniche alle chemio o radio terapie convenzionali.
In campo oncologico la Fitoterapia e la Micoterapia (il trattamento con funghi medicinali e loro preparazioni galeniche che per semplicità e tradizione la considero parte della Fitoterapia) espletano insieme all'alimentazione un ruolo determinante e fondamentale sulla QdV (Qualità di Vita). Il supporto fitoterapico deve essere adatto alla costituzione base del paziente, alla natura dello squilibrio , al tipo di cure e soprattutto differente in ogni fase che il paziente attraversa. Le tempistiche della prescrizione fitoterapica devono soddisfare i criteri della miglior sinergia, della minor interferenza farmacodinamica/farmacocinetica e come strategico obiettivo la conservazione o il miglioramento del costo psico-biologico dei trattamenti invasivi.
Esistono opportuni preparati adatti a ridurre gli effetti secondari acuti e cronici dei trattamenti chemio e radioterapici. Altri adatti alle fasi di arresto terapeutico per il ripristino del sistema immunitario e degli organi di drenaggio. Ulteriori, per la fase dell’intervallo libero da malattia e della prevenzione delle recidive attraverso l’attivazione delle risposte ospite-dipendenti e il ripristino della memoria apoptotica a livello cellulare. Sostanziale è il supporto nella gestione del dolore sia nocicettivo che neuropatico, ed esperienziale, con miglioramento globale della sensazione di benessere.
Per quanto riguarda i funghi medicinali, il loro mico-complesso contiene migliaia di composti, di cui molti sono direttamente o indirettamente attivi contro i tumori. I composti anticancro più sottoposti ad una rigorosa ricerca scientifica sono i β-glucani, una classe di polisaccaridi ad alto peso molecolare tra cui il lentinan, altri come i polisaccaridi peptidi (ePSP, PSK), i glicani e i proteoglicani.
Anche in questo caso l’effetto antitumorale è per la maggior parte il risultato della stimolazione del sistema immunitario detta azione indiretta (o ospite dipendente), ma anche dell’attività diretta citotossica/citostatica, influendo sul metabolismo e divisione della cellula tumorale.
Tra regno vegetale e regno dei funghi sulla terra vi sono 600/700 mila specie. La maggior parte di esse non sono conosciute e solo la minima parte sono studiate . Le principali fonti che guidano le ricerche farmacologiche chimiche moderne sono l’etno-medicina, l’etno-farmacologia e la zoo-farmacognosia . Parte di questa enorme quantità di documentazione scientifica è indicizzata su PubMed. La fitoterapia e la micoterapia non sono discipline alternative ! Sono parte integrante della farmacognosia e della farmacologia moderna.
Ad esempio uno dei funghi che si è mostrato maggiormente efficace, in base agli studi scientifici fino ad oggi effettuati (che prendono in considerazione più di 100.000 pazienti), è il fungo Lentidula edodes, originario del Giappone, anche come fungo Shiitake.
Tra i principi attivi in esso contenuti l'AHCC, Active Hexose Correlated Compound, è il più promettente, ed è un complemento che fortifica il sistema immunitario.
In oncologia l’AHCC è un coadiuvante delle terapie tradizionali che contribuisce alla limitazione della crescita del tumore e alla riduzione degli effetti collaterali da assunzione di farmaci chemioterapici.
Gli studi hanno dimostrato come questo principio attivo sia particolarmente indicato per le neoplasie a matrice epiteliale, i tumori comunemente definiti "cancro": neoplasie del fegato, dei polmoni, del colon, del seno, della tiroide e delle gonadi, rientrano in questa categoria.
Minori risultati sono stati ottenuti invece per le neoplasie derivanti da matrice connettivale (osteomi, condromi), muscolare (leiomiomi, rabdomiomi) e nervosa (neuromi, gliomi).
Tuttavia, essendo l’AHCC un semplice coadiuvante del sistema immunitario, al contrario degli altri principi attivi impiegati nei protocolli terapeutici, non provoca effetti collaterali.
A seconda della diffusione e della malignità del tumore, l'AHCC si è dimostrato un ottimo alleato della medicina tradizionale affiancandola nei percorsi di riduzione e arresto della crescita della neoplasia.
Oltre a questo, l'AHCC è in grado di ridurre gli effetti collaterali della chemioterapia, con benefici come:
· la scomparsa del vomito dopo i trattamenti chemioterapici;
· la protezione del midollo osseo dal calo di produzione cellulare
· la protezione del fegato dai danni causati dalle chemioterapie.
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