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Comunicato Stampa

Genova, dibattito su 'Qualità urbana, traffico e parcheggi, liberiamo strade e piazze da auto e moto in sosta'

21/01/11

Il Centro Culturale La Maona in collaborazione con un gruppo di architetti e con il Comune di Genova organizza il dibattito sul tema "Qualità urbana, traffico e parcheggi, liberiamo strade e piazze da auto e moto in sosta " . Mercoledì 26 gennaio 2011 alle ore 17,00 presso il Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi in Via Garibaldi, 9.


Faranno i saluti

Simone Farello, assessore al Traffico e Mobilità urbana, Comune di Genova e Giovanni Grimaldi, presidente La Maona.

Introduce Sonia Maria Lanzarotti, presidente del Comitato Scientifico La Maona.

Seguirà una breve illustrazione di alcuni progetti di parcheggi in sottosuolo presentati alla Civica Amministrazione degli architetti:

Alessandro Casaretto (Piazza S. Maria dei Servi), Piergiorgio Castellari (Mercato Orientale), Mario Mazzei, (parcheggio Le Caravelle), Giulio Ottria (Piazza Acquaverde), Enrico Roncan (Spianata Castelletto), Vittorio Grattarola (Piazza Dante), Elio Vigna (Piazza Faralli)

Al dibattito sono stati invitati:

Giovanni Battista Canevello, presidente Automobile Club Genova

Ariel Dello Strologo, presidente Porto Antico di Genova Spa

Giorgio Parodi, presidente Ordine degli Architetti

Roberto Urbani, a.d. Fiera di Genova Spa

Modererò l'incontro

Luigi Leone, caporedattore Il Secolo XIX

Le conclusioni le farà Paolo Pissarello, vice sindaco del Comune di Genova


Le ragioni di una svolta

Spesso si ricorda, e con ragione, che Genova oggi offre un’immagine di sé molto più avvincente di quella dei decenni passati, si pensi alla riqualificazione di Palazzo Ducale o la ricostruzione del Teatro Carlo Felice, ma soprattutto alla realizzazione del Porto Antico e dell’Acquario abbattendo una separatezza tra la città e il mare che durava da secoli. Si tratta tuttavia di un’immagine parziale; infatti basta guardare una cartolina di Circonvallazione a Monte, o di Circonvallazione a mare di cinquant’anni fa, o un’inquadratura del film “Che Tempi”, con Walter Chiari e Alberto Sordi a spasso per la strade della città, per prendere atto di quanto sia degradata la qualità della vita di Genova, con strade e piazze letteralmente stipate di auto e motociclette, quasi fosse stata aggredita da un morbo distruttivo.
Si tratta di un degrado che mostra il fallimento delle politiche della mobilità urbana, del tutto incapaci di offrire soluzioni in grado di contenere fenomeni di inquinamento dell’aria e di rumorosità micidiali, nonché di garantire un traffico regolare sia nel centro della città, sia nelle periferie.
Le limitazioni al traffico decise dalla amministrazioni per arginare il degrado e sveltire il traffico, non hanno risolto del tutto la situazione al punto che sempre più di frequente si arriva a fenomeni di vero e proprio collasso mentre siti un tempo oggetto di attrazione per centinaia di turisti, si pensi a Castelletto o il Righi, hanno subito un vero e proprio declassamento.
In molte altre città, anche in quelle di massima densità urbana, si pensi a Hong Kong, tali fenomeni sono stati evitati per la lungimiranza delle pubbliche amministrazioni che hanno evitato politiche restrittive alla circolazione, preferendo mettere in concorrenza mezzi pubblici e auto private, realizzando un ventaglio amplissimo di infrastrutture, metro, autolinee, tranvie, funicolari, ascensori, sottopassi e sopraelevate, grandi parcheggi di interscambio e parcheggi di minori dimensioni, residenziali e a rotazione.
Genova, pur essendo di dimensioni ben più ridotte e con una popolazione in forte calo e pur essendo una città verticale che offre un ampio ventaglio di soluzioni progettuali, ha privilegiato decisioni di stampo amministrativo del tutto inconcludenti, finendo così di essere travolta da una crescita esponenziale di auto, moto e mezzi di trasporto su gomma sia parcheggiate sui sedimi stradali, sia in lentissimo movimento.
Riteniamo che sia possibile contenere, almeno in parte, questo vero e proprio flagello ambientale, rovesciando la politica della mobilità e recuperando un patrimonio di progetti di parcheggi sotterranei redatti da professionisti singoli e associati che non hanno avuto fortuna, nel senso che non sono stati approvati dall’Amministrazione Comunale, pur avendo tutti i requisiti di legge per essere realizzati.
Con questa iniziativa, La Maona intende andare controcorrente, nel senso di suggerire la realizzazione di questi parcheggi da anni caduti in un cono d’ombra, sia nel centro città, sia nelle periferie, liberando così piazze e strade per restituirne il godimento ai passanti, ai bambini per i loro giochi, oltre che ai turisti che abbisognano di aree di sosta per ammirare chiese, palazzi e monumenti oltre che scorci di rara bellezza.
Impedire alle auto e alle moto di sostare in superficie per trasferirle in sottosuolo, non aggraverebbe affatto l’intensità della circolazione, come lo dimostrano le esperienze di decine di città europee, nord americane ed asiatiche, ma al contrario la ridurrebbe, evitando la mobilità di chi è alla ricerca di un parcheggio.
La Maona con questa iniziativa invita i progettisti a riqualificare i parcheggi già realizzati, evitando che appaiano delle scatole desolate ed angoscianti,a proporre delle soluzioni progettuali che valorizzino piazze, strade e scalinate che oggi appaiono aver perduto la loro identità come nel caso di Piazza Tomaseo, o Piazza Paolo da Novi, o Piazza Dante, o a proporre il riordino e la riqualificazione di molte strade allargandone i marciapiedi, anche inglobando nello spazio pedonale gli alberi esistenti, oggi vittime di una vera e propria aggressione ambientale, come nel caso dell’intera Circonvallazione a monte,
Un’attenzione particolare vorremmo fosse dedicata ai progetti di parcheggio nelle piazze prospicienti le stazioni ferroviarie, in Piazza Acquaverde, in Piazza Verdi e in Piazza Montano, raggiungendo intese con la Società delle Grandi Stazioni, con gli alberghi e con servizi di primaria importanza, come la Biblioteca universitaria, di prossima entrata in funzione.
Un’attenzione altrettanto mirata vorremo fosse dedicata ad alcune vere e proprie enclave di servizi inserite nel centro città, come la Fiera del Mare e il Porto Antico, che richiedono un vero e proprio sistema di parcheggi, in superficie e sotterranei, pena il loro progressivo declassamento.
Altrettanta cura vorremmo fosse dedicata alla sosta in spazi sotterranei al di sotto del centro storico, del centro ottocentesco e di alcune delegazioni, la cui rete commerciale fondata su una rete di piccole aziende familiari, oggi è aggredita dalla concorrenza dei gradi magazzini localizzati in periferia e dotati di ampi parcheggi sotterranei; la loro decadenza impoverirebbe drammaticamente un tessuto economico ricco di antiche tradizioni ancora vitali, mentre la presenza di una rete di piccoli parcheggi sotterranei contribuirebbe a fare della città una realtà di indiscusso fascino.



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