ARTE E CULTURA
Articolo

Giancarlo Frisoni, artista poliedrico e tosto

17/12/12

Intervista all'artista romagnolo che espone le sue opere dal 22 dicembre alla Piancoteca San Francesco nella Repubblica di San Marino.

Giancarlo Frisoni è un’artista di talento, che mette tutta l’anima nella sue creazioni.
Ha molte storie da raccontare. Una parte sono raccolte nei suoi quadri e nei suoi tre libri,uno fotografico e due romanzi, altre sono ancora da sistemare.
I suoi testi si rivelano agili essendo rispettoso della vita spesa dalle persone che descrive. Un narratore che non dimentica le origini della gente e della vita rurale di Romagna.
I quadri sono un’innovazione, un’esplosione dell’anima dell’artista, che coinvolge positivamente sia l’osservatore sia il critico per l’intensità della rappresentazione, per la originale scelta dei materiali.
Se ancora non si conosce quel genio creativo che è Giancarlo Frisoni, il consiglio è quello di rimediare e di dare un’occhiata a quei capolavori di pittura e di fantasia che si possono trovare alla mostra “Segni di memoria” presso il Museo Pinacoteca San Francesco della Repubblica di San Marino dal 22 dicembre prossimo al 20 gennaio 2013.
La curiosità di saperne di più non poteva mancare e gli abbiamo chiesto di raccontarsi.
- Cosa fai e come ti definisci?
Faccio arte, oltre al mio lavoro, per poter raccontare me stesso, la vita, le gioie, i dubbi, e le contraddizioni di tutte le persone. Ecco, oserei definirmi un privilegiato con vacui risentimenti di colpa, uno che con il dono dell’arte ha paura di non riuscire a comunicare tutto ciò che si prefigge e che vorrebbe.
- Qual è il tuo messaggio?
Aiutare a dipanare le sottili foschie della vita, le ragnatele davanti agli occhi che lasciano indifesi. L’arte è bellezza, l’arte è coraggio, l’arte è poesia, e la poesia ha il potere di smussare e cambiare gli uomini e le cose, dà certezze.
- La tua biografia in quattro linee.
Linea prima: la dolcezza. Una fanciullezza vissuta in campagna tra valori ed esempi che mi hanno forgiato. Linea seconda: la sfida. La voglia di fare, di mostrare, di sognare vie immense ed intentate, le vaghe offerte, le inevitabili delusioni. Linea terza : l’equilibrio. L’esistenza un po’ risolta, le colpe un po’ attutite, iniziando a capire un po’ la vita e più se stessi. Linea quattro : la serenità. Tutto più calmo e slegato, con la consapevolezza dei propri limiti, gli obiettivi come percorso e non punto d’arrivo.
- La Repubblica di San Marino è sempre stata attenta e sensibile alla tua evoluzione artistica. Cosa vi lega?
Da parte mia una chiara stima verso le persone che hanno creduto e credono tutt’ora in ciò che faccio. Da parte loro faccio fatica a rispondere, ma credo sia per la serietà, la verità e la sostanza delle cose che propongo, nelle quali io ci credo per primo perché abbracciano la sfera delle emozioni, dei sentimenti comuni che tutti toccano e segnano indistintamente.
- In che circostanze ti vengono le migliori idee?
Nelle assurdità che scorrono fra le persone o le stagioni, nelle logiche incomprese degli errori quotidiani, nelle parole non dette che ricompongono difficili confini. Oppure guardando un campo pieno di ricordi, un azzurro che muove mani di foglie a una vigna, per coglierne poi di tutto non la forma, ma l’essenza.
- Quando e come hai iniziato a vederti come artista?
Quando il mio lavoro dopo tanti enigmi, è diventato una sicura presa di coscienza. Con quel frantoio che avevo negli occhi dove tutto si compiva e rinnovava di continuo, pian piano è stato capace di vivere e camminare da solo, pure tolto dal guscio dei forse e dagli esiti di paglia. Il dono e la condanna di un artista sono il poter e il voler lasciare quell’impronta che lo faccia ricordare nel tempo.
- Ti dispiace doverti staccare da un pezzo che hai venduto?
Anche se i miei lavori restano per me una sorta di “figli”, proprio come i figli, per il loro bene, a un certo punto devono andare e fare la loro strada, la loro vita. Nello studio resterebbero “zitelloni” che pochi vedrebbero e apprezzerebbero. Irrealizzati.
- Si compra l’opera, o si compra piuttosto l’artista?
Nel mio caso, si compra l’opera sicuramente, l’artista lo si compra quando uno è famoso, o “designato” ad esserlo, e lo si compra soprattutto, purtroppo, per investimento. Ma preferisco così, che si comprino i miei lavori per qualità, per emozioni che sanno dare.
- Metti i tuoi lavori in rete?
Oramai il web fa parte della quotidianità, e anche io, pur restando fortemente legato alla semplicità delle mie origini, mi son dovuto in un certo senso “adattare”. Oggi come oggi, ho un sito personale (www.giancarlofrisoni.it ) e un profilo su FB, dove pubblico gran parte delle mie cose e interagisco con colleghi ed amici.
- Qual è dei tuoi lavori quello che più ti piace?
Oddio, diciamo che ce ne sono alcuni che ancora preferisco tenere. Sono i meglio riusciti di ogni tema o argomento coi quali preparo le mostre. Quelli che hanno un equilibrio, una naturalezza e un pathos speciali.
- Vivi di arte, quindi si può vivere di arte?
Io per fortuna ho il mio lavoro e vivo di quello, altrimenti con l’arte si farebbe la fame! No, con l’arte non si vive se non si è a certi livelli di mercato. Diciamo che aiuta a vivere meglio spiritualmente, … e non è poco.
- Quali sono i suoi progetti futuri?
Non ho mai vissuto l’arte come imposizione o competizione, ma come mezzo col quale riesco al meglio a trasmettere emozioni. Mio padre seminava con amore e dedizione, sapeva aspettare, accettava i frutti che la terra gli dava. Io, sono sempre un contadino.
- Che consiglieresti a quelli che iniziano?
Di saper aspettare e di non mollare mai, prima o poi i frutti arriveranno. Anche se, evidenziarsi nel mondo dell’arte è cosa a volte avvilente, e necessita di tanta passione, costanza e pazienza.




Licenza di distribuzione:
INFORMAZIONI SULLA PUBBLICAZIONE
Frutta & Company s.r.l.
Responsabile account:
Matteo Sèlleri (Amministratore Unico)
Contatti e maggiori informazioni
Vedi altre pubblicazioni di questo utente
RSS di questo utente
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere