GINKGO BILOBA: l’albero più vecchio del mondo
Il Ginkgo Biloba è un albero secolare e quasi sacro, ampiamente diffuso nel territorio asiatico. Gli estratti delle foglie di ginkgo sembrano avere diversi benefici per la salute, potendo migliorare cognizione, memoria, flusso sanguigno, umore e difese antiossidanti.
Come un vecchio saggio, il ginkgo biloba è pieno di misteri. Uno di questi è racchiuso nella forma bilobata della sua foglia, suddivisa in due parti, che ricorda la conformazione del cervello umano. Anche il profilo e le nervature sembrano far riferimento alle fibre nervose del cervelletto. Non è, quindi, un caso che la medicina naturale attribuisca a quest’albero sacro la capacità di favorire l’afflusso di sangue al cervello e di essere un ottimo alleato per stimolare le facoltà mentali. Chi aspira a una vita centenaria deve conoscere il ginkgo biloba!
“Sui rami del Ginkgo non vi si trovavano foglie, ma esseri umani, fusi gli uni con gli altri. Poi, una tempesta travolse tutto: quegli esseri dal duplice e concorde profilo furono gettai a terra, e, soli e smarriti, anziché ritrovare l’antica unione, si divisero. E, così, nacquero i conflitti” – Mito Cinese.
Anticamente molto diffuso in Nordamerica e in Europa, venne distrutto ovunque durante un’era glaciale tranne che nella Cina sud-orientale. È la più vecchia specie vegetale (i suoi resti fossili risalgono a 200 milioni di anni fa), chiamata per questo “fossile vivente”. Può raggiungere i 35 metri di altezza, con un diametro di 1,2 metri e vivere oltre 1000 anni. L’utilizzo delle foglie di GINKGO BILOBA è raccomandato nella più antica Farmacopea cinese (5000 anni fa) nei disturbi cerebrali, nell’asma, nella tosse, negli edemi delle mani e dei piedi dovuti al freddo, nella filariosi e nei disturbi vascolari legati all’età.
Costituenti principali del GINKGO sono i ginkgoflavonoidi (MAI TROVATI IN NESSUNA ALTRA SPECIE VEGETALE), che agiscono come inibitori delle reazioni allergiche, e i flavonoidi che hanno particolare efficacia nel migliorare la circolazione.
• flavonoidi (quercetina, kaempferolo, miricetina);
• flavoni (apigenina, luteolina) e flavanoli (diidromiricetina).;
• derivati triterpenici come i ginkgolidi A, B e C;
• numerosi altri principi attivi dotati di attività fitoterapica.
Grazie a questi principi attivi, il Ginkgo Biloba è stato ampiamente utilizzato in medicina tradizionale cinese come importante antiossidante, vasoprotettivo, antiaggregante e in generale come fattore trofico e protettivo nei confronti della microcircolazione. Uno studio su pazienti con malattie cardiache ha rivelato un aumento immediato del flusso sanguigno in più parti del corpo. Tale effetto è stato attribuito a un aumento del 12% dei livelli di ossido nitrico circolante legato all’integrazione di ginkgo biloba (1).
Ulteriori benefici protettivi sulla salute del cuore e del cervello, e sulla prevenzione dell’ictus, possono derivare dai composti antiossidanti e antinfiammatori presenti nella pianta.
Alcune ricerche indicano che l’integrazione con ginkgo biloba può ridurre stati d’ansia e depressione.
In uno studio, 170 persone con ansia generalizzata sono state trattate con 240 o 480 mg di ginkgo o un placebo. Il gruppo trattato con la più alta dose di ginkgo ha riportato una riduzione superiore al 45% dei sintomi di ansia, rispetto al gruppo placebo (2).
L’estratto di ginkgo ha ridotto i sentimenti di ansia, irritabilità e depressione in 2 studi clinici su 560 persone con demenza e lieve compromissione cognitiva.
In uno studio clinico su 60 persone con scarso flusso sanguigno al cervello (insufficienza cerebrale), l’estratto di ginkgo ha migliorato lo stato depressivo.
Un estratto di Ginkgo biloba ha migliorato l’umore e l’autovalutazione delle prestazioni in un ampio studio su oltre 1.500 volontari anziani.
Un piccolo studio su 136 soggetti ha suggerito che l’estratto di ginkgo biloba, come trattamento aggiuntivo al farmaco antidepressivo citalopram, può migliorare i sintomi depressivi e la funzione cognitiva.
«L’estratto di GINKGO BILOBA ha profondi ed estesi effetti sui tessuti, dì cui effetti di stabilizzazione della membrana, effetti antiossidanti ed effetti di eliminazione dei radicali liberi. Contribuisce, inoltre, ad accrescere l’utilizzo dell’ossigeno e del glucosio (3-4).
Il ginkgo PUÒ AUMENTARE il flusso sanguigno promuovendo la dilatazione dei vasi e riducendo la coagulazione del sangue. Tale effetto può avere applicazioni nel trattamento di malattie legate alla cattiva circolazione. In Norvegia, i prodotti contenenti l’estratto di foglie di ginkgo sono approvati dalla Norwegian Medicines Agency per migliorare la circolazione sanguigna.
Le membrane cellulari rappresentano la prima linea di difesa dell’integrità cellulare; inoltre è costituita in gran parte di acidi grassi (fosfolipidi), che fungono da barriere per i liquidi, da luoghi di scambio e da condensatori elettrici.
Queste membrane sono fragili e molto soggette a danni provocati, in particolare, dalla perossidazione lipidica indotta dai radicali liberi. L’estratto di GINKGO BILOBA è un inibitore estremamente efficace della perossidazione lipidica delle membrane cellulari (5) … le cellule cerebrali contengono, nelle loro membrane, la più alta percentuale di acidi grassi insaturi rispetto a qualsiasi altra cellula dell’organismo e questo le rende molto soggette ai danni provocati dai radicali liberi…
Per ciò che concerne il sistema nervoso, l’estratto di GINKGO BILOBA stimola il tono vascolare favorendo così l’eliminazione dei metaboliti tossici che si accumulano durante l’ischemia (da insufficiente ossigenazione)… L’insufficienza cardiovascolare è una condizione estremamente diffusa tra le persone anziane (6) nei Paesi industrializzati ed è dovuta all’alto grado di diffusione dell’arteriosclerosi (indurimento delle arterie). Studi ben strutturati hanno mostrato che l’estratto di GINKGO BILOBA è in grado di causare una notevole regressione dei principali sintomi dell’insufficienza cerebrovascolare e della ridotta funzione mentale. Tali sintomi comprendono: (7-8-9) perdita delle memoria a breve termine, vertigini, cefalea, acufeni, perdita di attenzione, depressione (10).
Studi mostrano che l’estratto di GINKGO BILOBA può esercitare effetti terapeutici di notevole efficacia in molte patologie di tipo geriatrico, come la malattia di Alzheimer (11-12). È stato dimostrato che l’estratto di GINKGO BILOBA è in grado di favorire la guarigione della sordità cocleare acuta dovuta a cause sconosciuta oppure a traumi acustici o a pressione eccessiva (baro-trauma).
L’estratto di GINKGO BILOBA sembra agire efficacemente sulla fisiopatologia multifattoriale della degenerazione maculare senile, la causa più comune di cecità negli adulti (14). La prova che l’estratto di GINKGO BILOBA migliora il flusso ematico dell’arto colpito da insufficienza arteriosa periferica e la tolleranza a moto (prova fornita da studi che seguono una metodologia molto rigorosa e che sono condotti su un numero tale di pazienti da garantire l’affidabilità delle valutazioni) indica che l’estratto di GINGKO BILOBA è decisamente superiore alla terapia medica standard utilizzata nel trattamento dell’insufficienza arteriosa periferica. I Ginkgoflavoni estratti dal Ginkgo biloba si sono rivelati utili sia per l’azione antiossidante, sia nell’esercitare un’azione inibitrice nei confronti dell’aggregazione piastrinica, ottimizzando così fluidità e flusso vascolare.
In uno studio clinico su 80 persone con malattia coronarica, l’estratto di ginkgo ha migliorato il flusso sanguigno nelle arterie del cuore. Risultati simili sono stati ottenuti in un altro studio su 60 anziani sani.
In uno studio clinico su 60 persone con scarso flusso sanguigno a causa di un intervento chirurgico, l’estratto di ginkgo ha migliorato il flusso sanguigno al cervello, riducendo il rischio di ictus. Il ginkgo biloba ha migliorato il flusso sanguigno e la distanza percorsa in 2 studi clinici su oltre 100 persone con insufficienza arteriosa periferica (13).
Nella maggior parte dei casi l’impotenza (disfunzione erettile) è dovuta a una diminuzione del flusso ematico nel tessuto erettile. Uno studio recente ha osservato che l’estratto di GINGKO BILOBA può essere molto efficace nel trattamento della disfunzione erettile dovuta a mancanza di flusso ematico(15). L’estratto di GINKGO BILOBA ha fatto registrare anche miglioramenti nelle condizioni neuropsicologiche; tali risultati stanno a indicare che può risultare utile nel trattamento della sindrome premestruale (16).
L’estratto di GINGKO BILOBA standardizzato al 24% in glicosidi flavonici, ha mostrato di avere efficacia clinica nel trattamento delle condizioni allergiche…»(17-18) «L’interesse occidentale per il GINKGO si è concentrato sulla notevole capacità delle foglie di migliorare la circolazione, specialmente la circolazione insufficiente del cervello. Le azioni antiallergiche e antinfiammatorie ne fanno un rimedio erboristico particolarmente utile per il trattamento dell’asma, per mantenere e migliorare la circolazione cerebrale e la memoria e per ridurre la possibilità di ictus. Probabilmente è una delle erbe più utili per il trattamento delle demenza senile (19).»
CONTROINDICAZIONI
Per la maggior parte degli adulti, il rischio associato all’assunzione di ginkgo biloba è relativamente basso, ma ci sono casi in cui il ginkgo può causare gravi danni.
Il ginkgo può aumentare il sanguinamento. Risulta quindi generalmente controindicato per le persone con disturbi emorragici o che assumono farmaci o altre erbe che possono aumentare il rischio di sanguinamento.
Per limitare il rischio di sanguinamento, si consiglia inoltre di interrompere l’assunzione di ginkgo almeno due settimane prima di sottoporsi a una procedura chirurgica.
Il ginkgo può ridurre la glicemia. Occorre cautela nelle persone con diabete o ipoglicemia, oppure se si assumono altri farmaci o erbe che riducono la glicemia.
Il ginkgo non è stato adeguatamente studiato per l’uso in donne in gravidanza, donne in allattamento o bambini. A scopo cautelativo, se ne sconsiglia l’uso.
CURIOSITÀ
Conosciuto e apprezzato in Oriente nella gastronomia locale, i suoi semi mescolati con altri rendono gustose le torte di riso.
In Europa fu introdotto nel XVIII secolo come pianta ornamentale nei grandi parchi.
L’albero di Ginkgo fa bella mostra di sé nei grandi viali metropolitani, sfidando maestosamente lo smog: si tratta infatti di una pianta utile nella lotta contro l'inquinamento atmosferico.
Nella tradizione cinese, il Ginkgo è un elemento essenziale della triade fitoterapica anti-stress, assieme a Ginseng e Astragalo.
Il gingko biloba, “l'albero della pace” è l'unico essere vivente superstite alla distruzione della bomba atomica, lanciata dagli Stati uniti sulle città di Hiroshima e Nagasaki alla fine della Seconda guerra mondiale.
Fonte: Informazioni naturalistiche del Dott. Martino Giorgini
Bibliografia:
1. L’estratto di Ginkgo biloba migliora la circolazione dell’arteria coronaria nei pazienti con malattia coronarica: contributo dell’ossido nitrico plasmatico e dell’endotelina-1 (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/18446847/).
2. Estratto speciale di Ginkgo biloba EGb 761 nel disturbo d'ansia generalizzato e nel disturbo dell'adattamento con umore ansioso: uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16808927/).
3. DeFeudis F.V., ed. Ginkgo biloba Extracts (EGb 761). Pharmacological activities and clinical applications. Elsevier: Paris. 1991.
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5. EW Funfgeld, ed. Rokan (Gingko biloba). Recent results in pharmacology and clinic. New York: Springer-Verlag, 1988.
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12. Bascher V., Steinert W. Differential diagnosis of sudden deafness and therapy with hight dose infusion of Gingko biloba extract. In: Clausen C.F., Kirtane M.V., Schitter K. eds. Amsterdam: Elsevier. 1988: p 575-582.
13. Studio clinico randomizzato in doppio cieco di 6 mesi sull'estratto di Ginkgo biloba rispetto al placebo in due gruppi paralleli in pazienti affetti da insufficienza arteriosa periferica (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/6386008/).
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18. Koltai M., Hosfird D., Giìuinot P. et al. Platelet activating factor (PAF). A review of its effects, antagonist and possible future clinical implications (Part I). Drugs 1991; 42: 9-29.
19. Andrew Chevallier, Enciclopedia delle piante medicinali, Idea Libri, Rimini 1997.
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