Gioco patologico: bingo online e bingo terrestre non sono percepiti a rischio
Poker e slot tra i giochi a più alto rischio ludopatie. Non figura tra questi il bingo online, giocato per adesso in percentuali molto basse.
Il poker (27,3% degli intervistati), le slot (27%) e i casinò (11,8%) sono i giochi percepiti più a rischio di sviluppare ludopatie, per i quali un giocatore precipitato nella spirale del gioco patologico arriva a spendere anche 3000 euro al mese. Non figura quindi tra i più “pericolosi” il gioco del bingo né online (giocato solo dallo 0,2% dei giocatori online) né terrestre (giocato nel 2009 dal 3,8% dall’utenza che preferisce giocare offline) né legale né senza concessione dell’Aams. Emerge da uno studio presentato dall'Istituto di Ricerca Human Highway, riguardo il gioco online e non, a partire da un campione significativo della popolazione italiana tra i 18 e i 70 anni: 1534 casi validi da considerarsi rappresentativi dell’intera popolazione italiana. L’indagine è stata presentata al convegno promosso da bwin e Gioco Digitale sul gioco patologico.
Nell’occasione presentati anche i risultati di uno studio condotto da bwin e l’Harvard Medical School sui meccanismi che determinano o meno l’insorgenza di una ludopatia. La ricerca è stata effettuata analizzando i comportamenti di gioco di 48mila cittadini europei. Sfatato il mito dell’orco del gioco online: i giocatori virtuali, pur avendo una maggiore facilità di accesso ai giochi e una più ampia offerta, non sono maggiormente esposti al rischio di sviluppare ludopatie rispetto ai giocatori tradizionali. Numerose le riprove del fatto che avere più possibilità di gioco non favorisce l’instaurarsi di una patologia, anzi, nessuno studio scientifico attualmente dimostra che il gioco online sia più a rischio di quello fisico.