Giuseppe Bergomi: la scultura da spoleto alla biennale
Lo scultore Giuseppe Bergomi espone sia a Spoleto fino al 20 luglio sia alla Biennale di Venezia
Giuseppe Bergomi è la già la storia della scultura contemporanea. Padre del figurativo armonico e vocato alla luce,dai rimandi al neoclassico, Giuseppe Bergomi espone sia al Festival dei due Mondi di Spoleto sia alla Biennale di Venezia, senza dimenticare la tappa a Sabbioneta. E' stato il prof. Vittorio Sgarbi, coadiuvato da Promoter Arte di Salvo Nugnes agente dei vip, a curare la sezione arte, che dà lustro sia a Spoleto che a Venezia. Bergomi,artista di fama internazionale,ragazzo del '53 di Brescia,si è formato all’Accademia di Brera, già pittore, dal 1981 si dedica alla terracotta policroma e dal 1989 alle fusioni in bronzo. Ha vinto il "Grand prix Château Beychevelle 1993" dell'omonima fondazione per l'arte contemporanea a Beychevelle (Bordeaux). Nel 1997 gli viene conferito il premio "Camera dei Deputati".Vive e lavora nel suo atelier di Ome (Brescia).L'abbiamo avvicinato.Lei nasce pittore."Sì e vorrei tanto tornare alla pittura, è da tanti anni che lo dico, ma la scultura assorbe tutta la mia energia.Pochi oggi dipingono bene".Lei usa le patine colorate."Occorre distinguere: le patine derivano dal'ossidazione del metallo naturale che tende al neutro, alla quale abbino il colore che dà una situazione particolare, una patina neutra. L'iridescenza del colore è chimica, crea la luce, dà pasta, valenza e volume alla scultura".Lei ha ricevuto committenze dal Parlamento italiano fino in Giappone." Sono condizioni che la vita crea, nascono amori impossibili da personaggi dediti all'arte.E'stata una grande soddisfazione anche la committenza giapponese per il tipo di lavoro": A Spoleto ha portato il suo figurativo migliore? "Beh, a Spoleto ci sono i 2/3 del lavoro ultimo, ma c'è qualcosa anche a Venezia e a Sabbioneta. A Spoleto non c'è nessuno leit-motiv che unisce noi 5 scultori.Io, Scarpella (mio allievo fino al '95 e oggi grandissimo scultore) e Cattaneo siamo molto vicini, siamo artisti che si frequentano e che perciò si stimano.A Bresca c'è una situazione curiosa, ci sono artisti che crescono con caratteristiche precise. A Venezia presento l'opera "Africa con violoncello", allegoria dell'assolutezza della musica e della felicità della donna primordiale".Cosa farà da grande? " Continuerò a fare lo scultore". Cosa le ha lasciato Sgarbi? " E' stato il primo critico che mi ha sostenuto come non mai, già dall' '85 e la sua solidarietà non è mai venuta meno in 25 anni di frequentazione":
Marilena Buganza
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