GASTRONOMIA
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Golosità pontine e..altro

13/11/08

Viaggio nei sapori tipici Dalle visciole di Sezze all'oro verde di Cori (...)

Poco più piccola di una ciliegia, dal colore rosso vivo e dal sapore aspro: è la visciola, frutto tipico della località di Sezze, un territorio particolarmente apprezzato anche per l’ottimo pane casereccio, per gli squisiti carciofi e per la deliziosa zuppa di fagioli.

La genuinità dei prodotti locali ben si sposa con la tradizione dei caratteristici dolci artigianali come, ad esempio, la famosa e ricercatissima pasta di mandorle e visciole.

«E’ un frutto – spiega la responsabile della pasticceria “Dolci tipici di Sezze” – simile all’amarena e che matura circa 15/20 giorni dopo la ciliegia. La particolarità delle visciole è proprio il loro sapore tipicamente aspro che fa da contrasto al sapore dolce della pasta con cui si fanno torte di diversa grandezza ».

Ed è importante sottolineare che «si tratta di dolci solo ed esclusivamente artigianali. Le nostre marmellate – che non contengono alcun tipo di conservante – sono tutte assolutamente di provenienza italiana».

Ma perché la marmellata di visciole è così rinomata in questa zona? «Perché è un frutto che trova le proprie radici proprio a Sezze e soprattutto perché le nostre marmellate vengono prodotte in modo del tutto naturale ed è per questo che le crostate e le paste di visciole sono particolarmente richieste».

E continua in nostro viaggio alla scoperta dei sapori tipici del territorio pontino “gustando” il cosiddetto“ Oro verde di Cori”. «Naturalmente con la dicitura “Oro verde” – spiega Raffaele Marchetti della Slow Food – si intende attribuire grande pregio alla qualità di olio che troviamo soprattutto nella zona di Cori, Giulianella e Rocca Massima».

Una tradizione praticamente centenaria quella dell’olio in quanto «da secoli viene piantato in queste zone il Cultivar, un particolare tipo di ulivo, piantato dai monti Musoni ai monti Lepini. Ulivi che, a seconda della zona in cui vengono posti e quindi a seconda del microclima, producono un tipo diverso di frutto».

In ogni caso il risultato è sbalorditivo, tant’è che «il nostro olio è molto apprezzato e riconosciuto come migliore d’Italia, infatti nella guida del settore redatta dalla Slow Food, sono state attribuite al prodotto le tre olive di garanzia».



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