GASTRONOMIA
Comunicato Stampa

Grappa: i consumi scendono

04/04/13

I consumi di grappa scendono. Colpa della crisi. Si, ma di idee, non è tanto questione del portafoglio della gente.

I consumi di grappa scendono. Colpa della crisi. Si, ma di idee, non è tanto questione del portafoglio della gente. Un’analisi di marketing di un prodotto così polverizzo in mano a produttori individualisti (ed è bene che sia così, l’arte non è mai stata in mani diverse) non è cosa facile. Abbiamo però sufficienti elementi per tentare un approccio al marketing sotto il profilo sensoriale.

Un buon caffè a casa può costare 0,6 euro, ai quali si devono aggiungere alcuni centesimi per il costo della macchina. Un buon grappino (di ottima qualità e immagine) si può avere con meno di 0,5 euro. Eppure le monodosi nel campo del caffè registrano un aumento a due cifre l’anno, mentre la grappa perde, a una cifra, per fortuna, ma non riesce neppure a mantenersi stazionaria.

Si, è vero che il caffè non contiene alcol, ma questo elemento nei consumi a casa non ha molta importanza, per raggiungere il letto non serve fare il controllo con l’etilometro. Il portafoglio della gente è sempre lo stesso, che si tratti di grappa o di caffè. Allora perché il secondo aumenta e la prima cala? Perché il caffè ha saputo innovare.

Le monodosi per esempio, non hanno solo offerto comodità, ma anche status, un rafforzamento di immagine per chi desidera fare vedere che sa godere delle cose belle della vita, in barba alla caffeina che può creare problemi al sonno già compromesso dai problemi quotidiani e aumenta la pressione arteriosa.

La grappa non ha saputo dare alcuno di questi segnali



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