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Hai davvero tutto sotto controllo?

22/03/22

In questo breve articolo vorremmo tornare su un aspetto spesso, davvero troppo spesso, trascurato dalle aziende: il controllo delle performance del proprio sito web. In altre parole: puoi dire di sapere davvero se il tuo sito sta funzionando? Stai intercettando le ricerche dei tuoi potenziali clienti? Come trovano il tuo sito? Come ti contattano e perchè, al contrario, non ti contattano?

FotoGoogle Analitycs
Cominciamo con il dire una cosa molto, ma molto importante: tutto ciò che accade sul tuo sito web è perfettamente (o quasi) tracciato e sintetizzato in numeri dallo strumento di tracking più affidabile del globo, e del tutto gratuito: Google Analitycs. Attenzione ai due aggettivi che ho utilizzato: popolare e gratuito. Perchè? Perchè ciò significa che, se sei seguito da un’agenzia o un esperto web, e non hai accesso ai dati di Google Analitycs… beh, diciamo che “Houston, abbiamo un problema”. Sicuramente il motivo non è costituito dal fatto che sono state fatte altre scelte più precise in tal senso, e decisamente non può essere il costo. Ergo: il sito è tuo, l’azienda è tua, e pertanto tu devi avere accesso libero ed incondizionato, 24h su 24, ai numeri che esso genera.

Perchè invece, talvolta (e sempre più spesso), i potenziali clienti che incontriamo non dispongono di tali dati? E cosa comporta questa indisponibilità?

Dato per scontato che qualsiasi agenzia o esperto SEO/SEM dovrebbe produrre una reportistica dei risultati conseguiti, credo sia comprensibile a chiunque che non utilizzare uno strumento già completo e pronto all’uso non abbia molto senso… Perchè io, professionista, dovrei dedicare ore ad estrarre una serie di dati, organizzarli e riordinarli, per poi inviarli al cliente in sostituzione delle statistiche di GA? Bada bene, non stiamo parlando di un report riepilogativo, bensì sostitutivo. Perchè, nella prima fattispecie, sarebbe assolutamente normale, ed anzi consigliabile, completare le informazioni disponibili online su Analitycs con un estratto dei dati più importanti, magari commentati opportunamente.

Ma quando invece al cliente non viene consentito l’accesso ad Analitycs (o, semplicemente, non ci si preoccupa di fornirlo preventivamente ad una sua esplicita richiesta), il nostro parere è che ci sia un’evidente intenzione di non condividere realmente e completamente tali dati. In sostanza, l’intento appare quello di non consentire al cliente un’analisi in un contesto più ampio, il confronto autonomo o, semplicemente, la possibilità di farli visualizzare ad altre persone direttamente “alla fonte”. Spesso, dietro a questa intenzione, purtroppo, si celano o scarsa trasparenza (“non ti faccio vedere i dati così almeno non puoi valutare il mio operato”), oppure mancanza di reali competenze in fatto di tracciamenti, che sono stati implementati in modo incompleto o, peggio, non correttamente.

Quali sono i dati imprescindibili?
Nessun report “personalizzato” può sostituire i dati essenziali offerti da Google Analitycs: quelli relativi all’acquisizione di traffico e quelli relativi al comportamento degli utenti.

Acquisizione traffico

Solo ed esclusivamente GA è in grado di dirti, pur con diverse lacune ed informazioni non sempre complete, quali sono le reali sorgenti di traffico verso il tuo sito. Analizziamo meglio questo aspetto: c’è una gran bella differenza nel sapere quante visite genera il tuo sito ogni mese, e nel conoscere esattamente quante di esse provengono dalle ricerche organiche, da quelle a pagamento, dai social ecc… Ed andando più a fondo ancora: riesci a comprendere l’importanza di sapere quante persone hanno cercato di direttamente il tuo brand e quante, invece, ti hanno conosciuto effettivamente grazie alla tua visibilità organica? Facciamo un esempio concreto, ipotizzando che la tua azienda venda servizi di pulizia uffici e condomini a Milano.

REPORT “PERSONALIZZATO”

Ipotizza di disporre di un report, fornito dalla tua agenzia ed in assenza di un accesso Analitycs, che ti indica chiaramente che il tuo sito è stato visualizzato 10.000 volte negli ultimi 30 giorni, con il 98% di visite dall’Italia, delle quali il 70% provenienti da dispositivi mobile.

REPORT GOOGLE ANALITYCS

Ora, ipotizza di avere lo stesso dato di cui sopra, ma sapendo che:

le 10.000 visite sono state generata da 8.500 utenti divesi (quindi ci sono alcuni utenti che hanno visitato il sito più di una volta)
circa il 50% degli utenti è arrivato dal pay per click (annunci Adwords), circa il 30% da Facebook, il 10% da immissione diretta del tuo URL ed il restante 10% dal canale organico
circa il 70% degli utenti arrivati dal canale organico è arrivato con keyword contenenti il nome della tua azienda
E’ facile intuire che il primo report non ti sta fornendo alcun elemento di valutazione reale di come stia andando, ad esempio, l’attività SEO: il secondo, al contrario, ti sta chiaramente indicando che, rispetto al dato iniziale delle 10.000 visite, soltanto 255 visitatori ti hanno trovato scrivendo su Google “impresa di pulizie Milano” o “pulizia uffici Milano”. C’è una bella differenza, non trovi?

Comportamento utenti

Ci sono diversi tool in grado di ricavare informazioni molto precise su come l’utente ha interagito con il tuo sito web, ma spesso i soli dati forniti da Google Analitycs riescono a ricostruire la situazione, consentendoti di prendere importanti decisioni in merito alle tue campagne di web marketing o alle modifiche da apportare ai tuoi contenuti. Perchè non tutti gli utenti sono uguali, e quindi non tutto il traffico verso il tuo sito è traffico realmente utile. Ma andiamo a fare un altro esempio concreto.

REPORT “PERSONALIZZATO”

La tua agenzia, sul medesimo report visto sopra, indica anche i seguenti dati: 40.000 pagine visualizzate, tempo medio sul sito 2 minuti e 15 secondi, 42% di rimbalzi generati.

REPORT GOOGLE ANALITYCS

Ancora una volta, ipotizza di poter disporre anche delle seguenti statistiche integrative:

pagine più visitate
pagine con tasso di rimbalzo più elevato
eventi di interazione generati sul sito
conversioni e, conseguentemente, tasso di conversione totale
Anche in questo caso, solo consultando i dati Analitycs sarai in grado di capire quali siano le pagine che effettivamente stanno raccogliendo consensi, e sopratutto cosa fanno gli utenti una volta atterrati sul tuo sito: scaricano un allegato? Cliccano sul tuo numero di telefono? Compilano il form? O semplicemente fanno lo scroll della pagina? Se non hai accesso a tutte queste informazioni, sarà come stare all’interno del tuo negozio completamente bendato, senza poter vedere cosa fanno i tuoi clienti o semplicemente le loro espressioni. E non saprai se stai intercettando il traffico corretto o, al contrario, utenti non realmente interessati ai servizi o prodotti che stai proponendo loro.

Per concludere
Attenzione: i dati menzionati negli esempi di report non sono casuali, ma derivano dall’esperienza diretta sul campo, ovvero dalle situazioni che quasi quotidianamente ci troviamo ad analizzare nell’ambito della nostra attività commerciale. Ripetiamo: non esiste alcun valido motivo che possa giustificare la mancata condivisione dei dati di Google Analitycs, preliminare e operata all’inizio del progetto. Ben vengano report periodici integrativi, commentati e riassuntivi, ma mai sostitutivi: prendi il controllo del tuo business, e non parliamo di sostituirti all’agenzia ma semplicemente di avere a disposizione, in modo rapido e semplice, i dati che ti occorrono per valutarne l’operato. E, più in generale, per avere un quadro della situazione chiaro e trasparente: queste informazioni, unite all’esperienza che solo tu puoi avere in ambito commerciale, saranno la vera chiave del successo delle tue attività di web marketing.



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