I principali principi attivi delle piante
Le sostanze chimiche contenute in pianta che ne influenzano la sua attività terapeutica sono dette principi attivi. Le piante producono queste sostanze per far fronte a diverse loro necessità: accumulare sostanze di riserva, combattere i parassiti, necessità di combattere le variazioni climatiche, ecc.
L’importanza vitale dei Principi Attivi estratti dalle piante è dovuta alla possibilità di creare dei medicamenti che sono diventanti nel tempo dei veri e propri farmaci salvavita, come i coagulanti e gli antiemorragici oppure le droghe cardiache.
Attualmente vi sono numerosissimi farmaci che derivano dai Principi Attivi vegetali, come gli analgesici, i narcotici, gli antitumorali e i battericidi.
Un determinato principio attivo, o l’insieme sinergico di essi (fitocomplesso) non sempre è presente in tutta la pianta, ma spesso si trova in una parte ben precisa (radici, fusto, foglie e fiori), chiamata "droga".
L’uso erboristico o farmacologico di una pianta ha senso solo in funzione dei principi attivi in essa contenuti. Queste sostanze possono essere assunti con la droga; o isolati dal fitocomplesso, attraverso particolari e numerose tecniche estrattive.
È senz'altro utile conoscere, in sintesi, quali sono i composti che mostrano le più spiccate proprietà farmacologiche. Essi generalmente vengono suddivisi in gruppi in ragione delle loro affinità chimiche e farmacodinamiche. Ecco un elenco essenziale delle loro principali caratteristiche(1,2,3,4,5,6,7,8,9,10).
ALCALOIDI
Questi composti hanno in comune la presenza di un atomo di azoto, la caratteristica basica, l'origine vegetale, effetti sulla fisiologia dell'uomo e dell'animale. Farmacologicamente sono fra i composti più attivi: nicotina, solanina, atropina, morfina, chinina, scopolamina (tabacco, belladonna, stramonio, oppio, china, giusquiamo), cocaina, amanitina, stricnina (coca, amanita, Nux-vomica, Ignatia, Strychnos toxifera da cui si estrae il curaro ecc.), reserpina, boldina, ergotamina (rauwolfia, boldo, Claviceps purpurea) ecc. Svolgono varie azioni sul S.N.C., sul sistema nervoso vegetativo, sulla muscolatura liscia, sui vasi, sul cuore, sui reni, sull'apparato gastrointestinale, sull'apparato respiratorio, e inoltre azione antiparassitaria, antitumorale, antimicotica e antibiotica. Tra gli alcaloidi si annoverano i veleni più potenti.
SAPONINE
Di natura glicosidica, hanno azione tensioattiva: mescolate con l'acqua danno soluzioni schiumose. Si dividono in due gruppi:
• A nucleo steroidico (salsapariglia, digitale)
• A nucleo triterpenico (saponaria, poligala, liquirizia, edera, polipodio volgare).
Le proprietà fisiche e biochimiche sono equivalenti: espettoranti e secondariamente diuretiche, depurative e diaforetiche. Accelerano l'assorbimento di altre sostanze farmacologicamente attive. Si inattivano con la bollitura prolungata.
TANNINI
Sostanze vegetali non azotate, solubili in acqua e alcool che hanno la proprietà di denaturare le proteine facendole precipitare con formazione di un coagulo. Sono di vario tipo e si trovano in molte piante (castagno, quercia, amamelide, uva orsina, coca, rabarbaro, geranio pelargonium ecc.). Azione astringente, anti-infiammatoria, emostatica. Meccanismo d'azione: diminuzione della permeabilità cellulare, decongestione del connettivo, vasocostrizione, diminuzione dell'attività delle ghiandole secretorie, lieve analgesia locale. Si inattivano con l'ossigeno e con la bollitura prolungata.
RESINE
Secrete da cellule specializzate di alcune piante (es. Convolvolus arvensis, Bryonia dioica, coloquintide, elaterio, conifere ecc.). Originano dalla polimerizzazione e dall'ossidazione dei terpeni presenti in alcuni olii essenziali. Insolubili in acqua, sono spesso associate ad olii essenziali a formare le oleoresine o balsami. Possiedono proprietà irritanti, e sono impiegate come revulsivi, antisettici delle vie respiratorie e purganti.
OLEORESINE O BALSAMI
Hanno più olî essenziali delle resine: consistenza sciropposa (pino, larice, abete, balsamo del Perù ottenuto dal Myroxilon pereire L. e balsamo del Tolù ottenuto dal Myroxilon toluiferum H.B. e K.). Proprietà espettorante, antisettica, battericida, antiparassitaria, antisettica delle vie respiratorie. Esternamente azione irritante e rubefacente.
MUCILLAGINI
Polisaccaridi che per idrolisi danno pentosi, acidi uronici, esosi. Tra i monomeri di queste macromolecole: glucosio, acido galatturonico, arabinosio, xilosio. Sono masse bianche che a contatto con l'acqua danno soluzioni colloidali, viscose, non adesive (malva, altea, piantaggine, laminaria digitata, lino, lichene islandico ecc.). Svolgono azione locale sul tessuto con cui vengono in contatto. Hanno azione anti-infiammatoria, emolliente, antiulcera ed emostatica soprattutto delle mucose: si stratificano sulle stesse rivestendole di un strato protettivo. Sono risolventi sulle raccolte ascessuali. Idrofile, per via interna sono delicatamente lassative promovendo la peristalsi con effetto lubrificante.
ETEROSIDI (O GLICOSIDI)
Composti dotati di una grande polivalenza farmacologica, sono costituiti da una molecola di zucchero e da una parte non zuccherina detta aglicone o genina. Se è coinvolto il glucosio si parla di glucosidi, se il fruttosio di fruttosidi, se il ramnosio di ramnosidi, se il galattosio di galattosidi e così via. L'idrolisi del legame b-glicosidico può essere favorito da enzimi appartenenti alla classe delle idrolasi ma chiamati in questo caso glicosidasi. A seconda della loro genina, gli eterosidi (o glicosidi) più noti vengono classificati in alcuni gruppi:
• CARDIOTONICI (Digitalis purpurea e lanata, Strophantus gratus, Adonis vernalis, Convallaria majalis, Urginea scilla, Nerium oleander, Helleborus niger ecc.) che aumentano l'energia di contrazione della sistole (inotropismo positivo), diminuiscono la frequenza (cronotropismo negativo), rallentano la trasmissione dello stimolo cardiaco aumentando la pausa di riposo fra le sistoli (dromotropismo negativo), aumentano l'eccitabilità delle fibre muscolari cardiache (batmotropismo positivo).
• ANTRACHINONICI (aloe, Cascara sagrada, frangola, senna, rabarbaro). Azione lassativa o purgativa a seconda della dose. Stimolano i plessi nervosi intestinali di Auerbach e Meissner.
• SOLFORATI: contenuti in alcune crocifere (senape nera e bianca, coclearia) e nelle liliacee (aglio e cipolla). Azione antisettica, stimolante, stomachica, revulsiva.
• ARBUTINA E METILARBUTINA (o Idrochinonici): presenti nelle foglie di molte ericacee (erica, uva orina, corbezzolo, Ledum palustre, mirtillo nero e rosso). Svolgono azione antisettica delle vie urinarie probabilmente per idrolisi dell'eteroside a livello renale e soprattutto in presenza di urine ammoniacali e ricche di batteri.
• SALICILICI: presenti in alcune salicacee (Salice bianco pioppo) e in alcune betulacee (Betula alba) e rosacee (Spiraea ulmaria). Azione antipiretica, antiinfiammatoria, antireumatica, diuretica e sudorifera. L'azione anti infiammatoria dei salicilati sembra dovuta alla capacità degli stessi di influire sull'asse ipofisi-surrene stimolando la secrezione di corticosteroidi. Il salicilato di metile per applicazioni locali è cheratolitico, antireumatico e analgesico.
• FLAVONOIDICI: contenuti in rutacee, rosacee, mirtacee, svolgono azioni farmacodinamiche diversificate. Azione vitaminica P (riduzione permeabilità e fragilità capillare) come in limone e ruta; azione emostatica (stimolo produzione piastrine): es. borsa pastore; azione diuretica (inibizione della fosfatasi renale): es. betulla e iperico; azione antispasmodica (spasmolitico arteriolare e biliare): biancospino e Ginkgo biloba; azione tonica sul cuore e sul circolo venoso (dilatazione coronarica, attraverso l'enzima c-AMP-fosfo-diesterasi, stabilizzazione delle membrane, azione antiedemigena): biancospino, ginkgo biloba.
• CIANOGENETICI: presenti soprattutto nelle rosacee (lauroceraso, mandorlo, ciliegio, pesco, albicocco) e inoltre nel lino, nella malva e nelle foglie di sambuco: per liberazione di acido cianidrico svolgono effetto sedativo sul centro bulbare respiratorio (azione antitussigena); antigastralgico, antiemetico e antispasmodico. Per uso esterno effetto antipruriginoso.
• CUMARINICI: presenti in imperatoria, pastinaca, panace, meliloto, Ammi majus, asperula ecc. Azione vitaminica P, fotosensibilizzante, spasmolitica, vasodilatatrice. Il dicumarolo (nel meliloto fermentato) ha azione antivitaminica K.
• IRIDOIDI: in verbenacee, scrofulariacee, menyantacee, amamelidacee, plantaginacee, valerianacee ecc. Azione anti infiammatoria probabilmente connessa con la sintesi dei mediatori dell'infiammazione (prostaglandine, leucotrieni, istamina ecc.). Gli iridoidi di tipo valtrato (es. Valeriana officinalis) sono antispasmodici e sedativi a livello del tessuto reticolare del SNC.
• ANTOCIANICI: in questi glicosidi la genina (o aglicone) viene comunemente chiamata antocianidina. Sono ubiquitari e conferiscono alle piante il colore viola, rosso o azzurro. Presenti in mirtillo rosso, mirtillo nero, ribes nero, fiori di carcadé, fiori di malva, foglie di vite rossa (Vitis vinifera var. tinctoria), frutti del lampone ed epicarpo del frutto della melanzana. Si rinvengono anche nella buccia di mele, pere e ciliegie, nei rivestimenti dei semi e nei fusti di varie piante, nonché nella radice tuberizzata della bietola rossa.
SVOLGONO DUE AZIONI PRINCIPALI: sono dei fattori vitaminici P, e aumentano la velocità di rigenerazione della porpora retinica (rodopsina), il pigmento fotosensibile della retina. Aumentano la resistenza e diminuiscono la permeabilità delle pareti dei microvasi diminuendo la quantità di glicoproteine accumulate sulla membrana basale dei vasi (utili soprattutto nelle angiopatie diabetiche).
Riconducono entro la norma l'adesività piastrinica in caso di squilibrio biochimico-istologico dell'endotelio vasale e favoriscono la biosintesi del collagene. Utili in arteriosclerosi, coronariti, microangiopatie del diabetico, dell'iperteso e dell'obeso, nell'insufficienza venosa e nei processi di senescenza vascolare. Si è visto un sinergismo positivo fra antocianosidi, escina, glicosidi flavonoidi e vitamina C.
Per quanto riguarda l'azione sulla retina essi favoriscono la ricostituzione della rodopsina dopo che all'esposizione della luce si era divisa in retinene (composto carotenoide) e opsina (proteina). Riducono quindi il tempo di adattamento dell'occhio all'oscurità. Utili anche nelle retinopatie ipertensive e diabetiche dove favoriscono il riassorbimento delle emorragie. Utilizzati in questo campo soprattutto il ribes nero frutti, il mirtillo nero frutti e la vite rossa foglie.
OLI ESSENZIALI
Miscugli di sostanze diverse: terpeni e derivati ossigenati degli stessi, alcool, aldeidi, chetoni, acidi, fenoli, esteri, composti solforati, perossidi. Presenti in varie parti di molte piante aromatiche. Azione farmacodinamiche diverse su:
- APPARATO DIGERENTE: stimolano attraverso i recettori gustativi e olfattivi le secrezioni salivare, gastrica, enterica. Azione antispasmodica sui muscoli lisci (es.: basilico, bergamotto, camomilla, finocchio, maggiorana, camomilla, salvia), antifermentativa (timo, finocchio), antiacida (Eugenia caryophyllata), carminativa (anice, finocchio, carvi, cumino).
- APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO: effetto tonico (canfora) o sedativo cardiaco (es.: melissa, arancio, lavanda), ipertensivo (rosmarino, canfora, cipresso, timo) o ipotensivo (issopo, lavanda, maggiorana, aglio, melissa, salvia, ylang-ylang).
- SISTEMA NERVOSO CENTRALE: azione eccitante (basilico, finocchio, limone, menta, salvia) o sedativo (camomilla, lavanda, melissa, maggiorana, verbena odorosa), convulsivante (salvia, tanaceto, thuja, assenzio, anice) o anticonvulsivante (calamo, salvia sclarea, lavanda).
- SISTEMA NERVOSO VEGETATIVO: azione simpaticomimetica (basilico, pino, limone), simpaticolitica (lavanda, angelica, ylang-ylang), parasimpaticomimetica (origano, rosmarino, verbena odorosa, garofano), parasimpaticolitica (timo, serpillo, issopo, cipresso, estragone). Spesso le azioni sono combinate. L'effetto è avvertibile anche solo annusandoli, con la stimolazione, attraverso i nervi olfattivi, di talamo, bulbo e telencefalo.
- SISTEMA ENDOCRINO: stimolo cortico-surrenale (basilico, pino, santoreggia, timo, geranio e rosmarino), stimolo ipofisario (menta e gelsomino). Tropismo per il pancreas endocrino (eucalipto, geranio, ginepro).
- SISTEMA IMMUNITARIO: stimolazione della linfocitopoiesi (bergamotto, lavanda, camomilla, timo, pino, sandalo).
- APPARATO POLMONARE: azione antisettica e spasmolitica (menta, timo, salvia, eucalipto, lavanda), espettorante (aglio, canfora, basilico, eucalipto, maggiorana, origano, santoreggia, finocchio, issopo, menta, sandalo), analettico (canfora).
- APPARATO URINARIO: azione diuretica (anice, betulla, cipolla, cipresso, ginepro, lavanda, limone, rosmarino, sandalo, timo). Azione antilitiasica (camomilla, geranio, issopo, finocchio, ginepro), antisettica (sandalo, aglio, eucalipto ecc.)
IN GENERALE:
• Azione antitossica: captazione delle tossine circolanti da parte delle molecole aromatiche con formazione di complessi atossici e inattivi, e potenziamento della leucocitosi.
• Azione citofilattica: si comportano come fito-ormoni eccitando l'anabolismo cellulare dei tessuti senescenti.
• Azione battericida e batteriostatica sui batteri patogeni senza interferire negativamente sulla flora batterica saprofita. È possibile la scelta dell'olio essenziale più adatto per mezzo dell'aromatogramma.
Gli oli essenziali possiedono una spiccata e caratteristica alta diffusibilità transcutanea che li rende insostituibili per curare con il massaggio o la frizione organi profondi, veicolare altre sostanze, (alcaloidi, glicosidi ecc.) e per avere effetti sistemici.
ACIDI ORGANICI
Praticamente ubiquitari nelle piante sia in forma libera sia come sali (di potassio, calcio, silicio ecc.). Nei vegetali gli acidi organici si formano a partire dagli zuccheri per ossidazione parziale in condizione di scarsità di ossigeno. Acido succinico (erba medica e gelso), acido aconitico (canna da zucchero), acido fumarico (girasole fusti), citrico e isocitrico (carcadè), malico (mela e altri frutti) esercitano azione diuretica, lassativa e antifermentativa (limone e pompelmo). Ma soprattutto sono intermedi del ciclo di Krebs e quindi coinvolti nel metabolismo cellulare dei carboidrati (glicolisi), dei lipidi (-ossidazione degli acidi grassi) e degli aminoacidi. La catena respiratoria e il ciclo di Krebs, localizzati nei mitocondri, sono la fonte principale di energia del metabolismo cellulare con formazione di ATP. Gli acidi organici esercitano dunque anche azione eccitante sulla respirazione cellulare.
PRINCIPI AMARI
Composti a struttura chimica eterogenea aventi in comune il gusto amaro. Presenti soprattutto in carciofo, cicoria, cardo, tarassaco, genziana, centaurea, luppolo, trifoglio fibrino. Azione aperitiva, di stimolo della secrezione cloro-peptica e biliare, digestiva, lassativa, diuretica, febbrifuga (genziana).
VITAMINE
- LIPOSOLUBILI: partecipano a reazioni particolari a livello di strutture specializzate e si ritrovano solo in alcuni alimenti specifici. Possono costituire una forma di riserva, ma se assunte in eccesso possono dare fenomeni tossici.
- IDROSOLUBILI: non si possono accumulare né dare fenomeni di tossicità poiché prontamente escrete con le urine. Generalmente rivestono il ruolo di catalizzatori di vie metaboliche comuni a tutte le cellule e quindi sono presenti in quantità variabile in tutti gli alimenti. Presenti in quantità e miscela variabile in quasi tutte le strutture dei vegetali ad uso alimentare od officinale. Una dieta varia e bilanciata garantisce un adeguato apporto vitaminico, a patto che gli alimenti siano correttamente preparati e conservati: la cottura prolungata, le alte temperature, l'esposizione all'ossigeno e alla luce, e differenze di pH danneggiano alcune vitamine.
COSTITUENTI INORGANICI DELLE PIANTE
Tra i costituenti inorganici sono da ricordare i sali minerali, e tra questi:
1) i sali di potassio, che hanno azione diuretica soprattutto quando sono accompagnati da glucosidi flavonici e saponosidi;
2) i sali di calcio, che partecipano alla formazione del tessuto osseo, alla regolazione del sistema nervoso e al meccanismo della coagulazione del sangue (emostasi). Sono peraltro poco solubili per cui non vengono facilmente assorbiti con la somministrazione attraverso le tisane;
3) i sali di ferro, che hanno in primo luogo una spiccata attività antianemica.
Tra gli acidi inorganici va ricordato l'acido silicico, contenuto massicciamente, per il 10% in forma di silicati idrosolubili, nell'Equiseto. Esso svolge un ruolo fondamentale rinforzando il tessuto connettivo (stando alla medicina popolare anche quello polmonare, visto che la droga è sempre stata usata in caso di tubercolosi polmonare), favorendo la formazione della matrice ossea, e la mineralizzazione dello scheletro: è utile per la formazione del callo osseo nelle fratture in quanto è presente soprattutto nel tessuto osteoide giovane (mitocondri degli osteoblasti).
Un secondo gruppo di costituenti inorganici, fondamentali per una corretta funzionalità dei processi del metabolismo organico, è costituito dagli oligoelementi o elementi-traccia (Co, Mg, Mn, Zn, Cu, Mo, Se, Al, Li, Cr, ecc.), così definiti, perché richiesti in minime quantità. Sono importanti perché indispensabili all'attività della maggior parte degli enzimi.
Alessandro Formenti in testo estratto da: LE MEDICINE COMPLEMENTARI a cura di P. Bellavite, A. Conforti, A. Lechi, F. Menestrina, S. Pomari O.M.C. Verona © Utet periodici, Milano 2000
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