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Comunicato Stampa

ICT, ancora 1,5 miliardi di euro sugli ultimi bandi del 7°Programma Quadro

25/05/12

Gli esperti nazionali APRE hanno presentato al Parco Scientifico di Udine le caratteristiche delle prossime call del 7° Programma Quadro Europeo per il settore ICT. I bandi si chiuderanno nel 2013, il 15% del budget disponibile è destinato alle PMI. Nel 2014 l'Unione Europea lancerà il nuovo programma Horizon 2020.

Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) sono al centro delle politiche europee e lo saranno anche nel futuro, quando nel 2014 il nuovo programma Horizon 2020 sostituirà l’attuale Settimo Programma Quadro per la Ricerca e lo Sviluppo. Novità e caratteristiche di Horizon 2020 sono state anticipate mercoledì 23 maggio al Parco Scientifico di Udine, durante un convegno sulle ICT, da due esperti nazionali di APRE, l’Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea.

In attesa che parta Horizon 2020, le imprese del settore ICT hanno ancora la possibilità di partecipare ai bandi residui dell’attuale 7° Programma Quadro R&S. Dodici i bandi europei in previsione entro il 2013, per un totale di 1,5 miliardi di euro, di cui il 15% è riservato alle Piccole e Medie Imprese che prenderanno parte ai progetti vincenti. Uno di questi bandi si è aperto il 18 maggio scorso, la maggior parte degli altri partiranno il prossimo 10 luglio. Le iniziative che potranno essere finanziate spaziano su ambiti diversi di applicazione delle ICT e prevedono la collaborazione tra centri di ricerca e aziende private.

L’Università di Udine è già attiva da anni sui Programmi Quadro R&S. In questo momento, ad esempio, partecipa a un progetto pilota che fa capo alle Future Emerging Technologies, iniziative della Commissione Europea per finanziare progetti di grandi dimensioni sulla ricerca avanzata. Nello specifico, un gruppo di lavoro guidato da Luca Selmi, professore ordinario di elettronica all’ateneo friulano e relatore del convegno, si sta occupando dei cosiddetti Guardian Angels – sensori microscopici da portare addosso che si ricaricano con il movimento o la luce e che sono capaci di trasmettere dei dati a un sistema, ad esempio i parametri biometrici. Si tratta di traguardi della ricerca che, se trasformati in prodotti di largo consumo, potrebbero portare a cambiamenti rivoluzionari ad esempio, nel campo medico per il controllo dei pazienti a rischio.

E proprio l’incontro tra i risultati della ricerca e le loro possibili applicazioni al sistema industriale era l’obiettivo principale del convegno organizzato da Friuli Innovazione, con la partecipazione di alcuni ricercatori che hanno illustrato elle imprese presenti i risultati della ricerca svolta il Friuli Venezia Giulia nei settori dell’ICT e della meccanica quantistica e pronti per essere applicati in ambiti come la domotica, l’automazione o la logistica.

“L’immissione dei risultati della conoscenza nel sistema produttivo, concetto che sta alla base degli investimenti in ricerca e sviluppo – ha detto Carlo Asquini, moderatore del convegno e business angel della rete IAG - è imprescindibile. Solo se la ricerca produce soluzioni utili per le persone e usufruibili ha un senso. Pertanto le occasioni in cui la ricerca che si fa viene presentata e si dà modo alle imprese di immaginare e discutere sinergie e applicazioni sono fondamentali”.

Al termine della sessione plenaria, infatti, gli interessati hanno potuto approfondire la reciproca conoscenza durante incontri 1-to-1, una metodologia sempre più utilizzata da Friuli Innovazione per favorire l’applicazione della ricerca a problemi cui le imprese del territorio stanno cercando una soluzione o per aprire nuovi spazi di business.

L'evento era promosso a livello regionale dal progetto di Friuli Innovazione FVG-R2B - Ricerca per la Competitività dell’Impresa, (LR 26/2005 art.21) che ha l’obiettivo di supportare l’avvio di azioni sistematiche di collaborazione tra Ricerca e Impresa, attraverso la valorizzazione delle conoscenze tecnologiche provenienti dal sistema della ricerca regionale a vantaggio delle imprese del territorio.

Inoltre era organizzato nell’ambito delle attività del Comitato regionale APRE Friuli Venezia Giulia (di cui fanno parte AREA Science Park, Friuli Innovazione, ICTP, OGS, SISSA, Università di Trieste e Università di Udine), in collaborazione con l’APRE - Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea.

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