Il 2023 secondo il professor Krejci: Ucraina, Cina e altre "trappole" per l'Occidente
Un famoso politologo ceco spiega quali trappole per l'Occidente si celano, anzi sono sotto gli occhi di tutti in Ucraina e poi in Cina. Purtroppo la NATO sembra voler ripetere gli errori già commessi in Afghanistan.
In Repubblica Ceca e negli ambiti accademici europei il professor Oskar Krejčí è conosciuto come politologo di rilievo, che ha già scatenato polemiche ma che ha sempre espresso le sue riflessioni in modo autonomo. Il portale Parlamentí Listy lo ha intervistato per sapere cosa attende l’Europa e l’Occidente nell’anno appena iniziato. Nulla di buono, forse, ma nemmeno di tragico, se il buon senso e la diplomazia prevarranno. Ma la NATO si sta sempre più invischiando nella trappola in stile Afghanistan che è oggi l’Ucraina.
Il Patto Atlantico ha infatti rovinosamente perso Kabul e l’intera guerra sociale e strategica dell’Afghanistan. La fuga precipitosa dell’agosto 2021 ha concluso vent’anni di bombardamenti e di morti fra i civili locali e i militari occidentali. Ma senza alcun risultato, anzi peggiorando la situazione. Eppure in Occidente nessuno ha fatto ammenda e ha messo in discussione l’Alleanza, ragionando sulle cause della sconfitta. Anzi, oggi in Ucraina ripetono lo stesso percorso, fatto di soldi enormi e migliaia di vite umane gettate con nonchalance in questa nuova trappola. L’Unione Europea non ha assolto al suo ruolo di mediatore e promotore della pace, anzi si è rivelata nel migliore dei casi inerte o controproducente.
Oggi il mondo è quasi del tutto diventato una struttura multipolare. La guida unica e indiscutibile degli USA vacilla ogni giorno di più. Ciò accade non perché lo voglia il governo cinese, ma perché i cambiamenti socioeconomici di tanti Paesi del mondo spingono in questo senso. I vertici politici europei e americani dovrebbero prenderne atto il prima possibile, se non vogliono ulteriormente permettere la distruzione dei tessuti nazionali del Vecchio Continente. E nella speranza che Washigton non voglia andare allo scontro frontale con Pechino, perché la Cina è una potenza nucleare con crescente forza militare. Ma oggi gli USA sono impegnati contro la Russia e finché non terminerà la vicenda ucraina non potranno occuparsi della Cina.
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