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Comunicato Stampa

Il Biologico Oltre il Biologico

24/02/22

Finalmente anche in Italia è disponibile lo standard IFOAM che CSQA - Organismo di certificazione accreditato - può offrire alle aziende biologiche che vogliono differenziarsi e valorizzare le proprie qualità e i propri valori con un “Biologico Oltre il Biologico”.

Nel novembre del 2022 si festeggeranno i primi 50 anni della Federazione Internazionale dei Movimenti per l’Agricoltura Biologica (IFOAM), la prima e unica organizzazione mondiale del biologico, fondata nel 1972 a Versailles da quattro organizzazioni biologiche: Francia (Nature et Progress), Inghilterra (Soil Association), Stati Uniti (Rodale Institute) e Svezia (Swedish Biodynamic Association).
Oggi IFOAM conta su oltre 800 organizzazioni associate di 120 nazioni e territori.

Nel 1980 IFOAM ha pubblicato il primo Standard di base per la Produzione e Trasformazione Biologica (Basic Standard for Organic Production and Processing), come riferimento e guida per le organizzazioni associate impegnate nella definizione e nella certificazione di standard biologici. Questi standard di base sono divenuti negli anni e con il lavoro di IFOAM e dei suoi associati, la fonte principale delle diverse legislazioni internazionali (Codex Alimentarius) e nazionali del biologico, compreso il primo Regolamento Europeo 2091/92.

A partire dal 2014 gli standard IFOAM (poi aggiornati nel 2017 e 2019) fanno parte delle Norme IFOAM, insieme ai Requisiti per l’Accreditamento. Le Norme IFOAM sono la base per l’approvazione degli enti di certificazione nell’ambito del programma di Accreditamento IFOAM. La corrente versione degli Standard IFOAM è direttamente applicabile dagli enti di certificazione per produttori e prodotti biologici in tutto il mondo.

CSQA ha ottenuto nel 2021 l’accreditamento IFOAM da parte di IOAS (International Organic Accreditation Services) iniziando a offrire e applicare lo standard IFOAM alle aziende biologiche italiane.

IL BIOLOGICO IN ITALIA

I numeri del Biologico in Italia, con la loro continua crescita, parlano da soli.

Le superfici certificate BIO sono il 16,6% del totale, con punte in Calabria che superano il 33%, e che ci portano al terzo posto europeo, dopo la Spagna e la Francia che hanno dimensioni medie aziendali molto più grandi.

Sul fronte del numero degli operatori oltre 81.000 aziende certificate ci pongono al primo posto in Europa. La nuova strategia europea From Farm to Fork, approvata recentemente dal Parlamento europeo, dà grande importanza all’agricoltura biologica e si pone l’obiettivo di triplicare l’incidenza media delle superfici a biologico in Europa entro il 2030: da circa l’8% attuale al 25%, impegnandosi a definire strumenti politici e finanziari adeguati a raggiungere tale obiettivo, con uno specifico piano d’azione europeo per il biologico.

Se rispettassimo lo stesso trend in Italia per il 2030, triplicando le attuali superfici, arriveremmo vicino alla metà delle superfici totali. Al di là del potenziale aumento, già oggi un dato è estremamente significativo per sottolineare la forte rilevanza del biologico nel nostro paese: oltre la metà delle aziende agricole giovani (sotto i 40 anni) sono aziende biologiche.

Altro importante indicatore del successo del biologico è il valore del mercato interno, sempre più in crescita – non più solo al Nord e nelle grandi città - aiutato anche da una nuova percezione dell’alimentazione e della salute, come insegnamento da parte dell’eccezionale situazione di emergenza sanitaria che ha coinvolto la popolazione. Si tratta di una dinamica comune in molti paesi del mondo e che ci ha ulteriormente favoriti, vista la nostra naturale propensione all’esportazione di prodotti alimentari di qualità, rafforzando il nostro secondo posto assoluto nel mondo come esportatori di prodotti biologici, di poco inferiori agli Stati Uniti.

LE DIFFERENZE FANNO LA DIFFERENZA

Le normative cogenti del Biologico hanno avuto il pregio di uniformare le regole del gioco e far conoscere al grande pubblico questo settore. D’altra parte, vista la complessità e le differenze strutturali e climatiche dei diversi sistemi agricoli locali sono, per forza maggiore, un compromesso. Ne è dimostrazione il nuovo Regolamento europeo 848/18 che, dopo oltre dieci anni di discussione ed elaborazione, con un processo di trilogo (Commissione, Parlamento e Consiglio) lungo e laborioso, applicato dal 1° gennaio 2022, ma senza grandi novità in confronto all’attuale regolamentazione, lasciando molti degli attori istituzionali e del settore insoddisfatti per i tanti compromessi a cui si è arrivati con questo lungo percorso.

Quindi il successo del biologico sta ora rischiando di appiattire troppo, sotto un unico sistema normativo e con relativo marchio, tutte le possibili e reali differenze valoriali e qualitative di tante aziende, che non trovano una giusta valorizzazione sul mercato e conseguentemente per i loro prodotti biologici che vanno oltre la normativa cogente e sono più coerenti con i principi del biologico stesso e con le attuali, e sempre più urgenti e impegnative, sfide per raggiungere una vera sostenibilità ambientale e sociale.

Lo standard IFOAM si basa sui principi dell’agricoltura secondo: SALUTE (Health), ECOLOGIA (Ecology), GIUSTIZIA (Fairness) e CURA (Care). I punti di principale differenziazione con i regolamenti biologici riguardano in particolare il Benessere Animale, la Biodiversità e la Giustizia Sociale.

In questo contesto va preso atto che in molti mercati biologici dei paesi d'oltrampe esistono quote importanti, se non maggioritarie, per loghi privati corrispondenti a standard biologici volontari, per la maggior parte facenti riferimento direttamente o indirettamente agli Standard IFOAM, più ristrettivi delle attuali regolamentazioni.

Alcuni esempi: Bioland e Naturland in Germania, Soil Association in Inghilterra, KRAV in Svezia, BioSuisse in Svizzera, ma anche Regenerative Organic Certified e Real Organic Project, standard emergenti attualmente negli Stati Uniti, senza dimenticare l’esempio internazionale di Demeter che qualifica i prodotti dell’agricoltura biodinamica.

Anche in Italia è pertanto disponibile uno standard IFOAM che CSQA - Ente di certificazione accreditato - può offrire alle aziende biologiche che vogliono differenziarsi e valorizzare le proprie qualità ed i propri valori con un “Biologico Oltre il Biologico”.

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